Funivia del Monte Faito a Castellammare, il video dell’incidente: la cabina torna indietro, ondeggia e sparisce nella nebbia

Il filmato conferma il testimone. Subito dopo l'urto con un pilone e la caduta a valle. L'ipotesi di un guasto ai cavi di acciaio. L'altra cabina aveva il freno di emergenza in funzione L'articolo Funivia del Monte Faito a Castellammare, il video dell’incidente: la cabina torna indietro, ondeggia e sparisce nella nebbia proviene da Open.

Apr 19, 2025 - 07:12
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Funivia del Monte Faito a Castellammare, il video dell’incidente: la cabina torna indietro, ondeggia e sparisce nella nebbia

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C’è un video che immortala gli ultimi istanti dei quattro morti della funivia del Faito a Castellammare di Stabia. A riprenderlo è stata la telecamera della stazione del Monte. Nel filmato si vede la cabina che torna indietro. Forse perché il freno non ha tenuto. Poi ondeggia e infine sparisce nella nebbia. Cosa sia successo dopo è ancora un’ipotesi. Si parla di un deragliamento oppure dell’urto di un pilone con sganciamento e precipitazione tra il secondo e il terzo pilone del tragitto. A metà del percorso che trasporta i turisti dal livello del mare ai 1.100 metri previsti all’arrivo.

Il filmato

A parlare del filmato sono oggi Il Fatto Quotidiano e Il Mattino. Le indagini del procuratore Nunzio Fragliasso e del pm Giuliano Schioppi dovranno spiegare cosa è successo. Insieme agli esiti dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria compiuti durante il periodo invernale di chiusura dell’impianto. E i controlli “non distruttivi” delle funi con la sostituzione della fune di soccorso, completata circa un mese fa. L’Ansfisa, l’agenzia del ministero delle Infrastrutture, aveva scritto una relazione tecnica sull’idoneità dell’impianto. Inviata da Eav l’8 aprile. Insieme al macchinista Carmine Parlato, 59enne dipendente Eav, a bordo della cabina c’erao due coppie di fratelli e sorelle. Elaine Margaret Winn, 58 anni, e suo fratello Graeme Derek Winn, 65, entrambi britannici, hanno perso la vita insieme a Janan Suliman, una ragazza israeliana di 25 anni. Suo fratello, Thaeb Suleiman, 23 anni, è l’unico sopravvissuto.

La fune traente

Come per il Mottarone, la prima causa dell’incidente è la rottura della fune traente. Mentre il tempo non sarebbe una variabile: «Si ritiene che non ci sia alcuna connessione tra il cattivo tempo e il crollo della cabina. Non lo dico io, lo dicono i tecnici. Quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente», ha spiegato il presidente di Eav Umberto De Gregorio. Il video, spiega Il Mattino, confermerebbe le dichiarazioni di un testimone oculare. Il quale avrebbe visto la cabina prima ondeggiare, poi venire trascinata giù dal cavo traente che si era spezzato. Finendo prima contro uno dei piloni e poi precipitando nel fitto bosco sottostante.

I corpi

Salvatore Criscuolo, responsabile del 118, arrivato con i soccorritori sul luogo, lo ha descritto così: «Sembrava uno scenario di guerra. I quattro corpi erano dilaniati, mentre l’unico superstite era cosciente ed è stato stabilizzato per poi essere trasportato con l’elicottero. È calato il silenzio mentre operavamo, non ci siamo detti più una parola fin quando non siamo scesi giù dalla montagna, alle 21.30». Le verifiche riguardano anche il corretto funzionamento di tutta la strumentazione presente lungo il percorso. E un possibile guasto che possa aver causato un intreccio dei grossi cavi di acciaio. Fino alla rottura.

L’incidente

L’incidente è avvenuto in fase di frenata, quando ormai mancavano pochi metri all’arrivo delle due cabine nelle stazioni a valle e a monte. Ma quella che si trovava a valle si è bloccata. Segno che il freno di sicurezza è entrato in funzione. In quella in quota invece qualcosa è andato storto. Questo dovranno spiegare gli investigatori.

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