
Una scoperta rivoluzionaria sull’origine del magnetismo marziano Un recente
studio pubblicato su Geophysical Research Letters ha lanciato nuova luce su un antico enigma del
Pianeta Rosso: perché
il campo magnetico marziano risulta fossilizzato solo nell’
emisfero sud. Le simulazioni suggeriscono che
il nucleo interamente liquido di Marte potrebbe essere stato responsabile della generazione di un
campo magnetico unilaterale, limitato appunto alla metà meridionale del pianeta. Questa
nuova ipotesi nasce dalle osservazioni del
lander InSight della NASA, che ha rilevato un
nucleo fuso costituito da
ferro, zolfo e idrogeno, e privo di un nucleo interno solido. Una condizione ben diversa rispetto alla
struttura geofisica terrestre, dove il
nucleo interno solido e quello esterno liquido cooperano nella generazione di un
campo magnetico globale. Il legame tra il nucleo e l’atmosfera primordiale Secondo
Chi Yan, ricercatore presso la
University of Texas Jackson School of Geosciences, l’assenza di un nucleo solido avrebbe favorito
correnti convettive asimmetriche, limitando la produzione del campo magnetico a una sola regione. Questa particolarità potrebbe avere influenzato
la longevità dell’atmosfera marziana, aumentando la vulnerabilità del pianeta ai
venti solari e accelerando l’
evaporazione degli oceani e la perdita di
condizioni abitabili. Le simulazioni al computer hanno mostrato che, aumentando la temperatura del
mantello settentrionale rispetto a quello meridionale, il
flusso di calore risultante avrebbe intensificato l’attività magnetica solo nel sud. Un risultato coerente con le
impronte magnetiche ancora rilevabili sul pianeta, che restano confinate
nella crosta dell’emisfero sud. Nuove ipotesi contro antiche teorie Queste conclusioni si oppongono a precedenti interpretazioni secondo cui
gli impatti asteroidali nel nord avrebbero semplicemente cancellato ogni traccia del campo magnetico.
Sabine Stanley, fisica alla
Johns Hopkins University, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, dichiarando che il
modello termico asimmetrico riproduce in modo sorprendente le osservazioni raccolte da InSight. Un passato più complesso di quanto immaginato Il
deterioramento del campo magnetico marziano, avvenuto circa
4 miliardi di anni fa, rappresenta uno dei momenti chiave nella storia del pianeta. Questo evento ha probabilmente segnato la fine delle
condizioni favorevoli alla vita, lasciando tuttavia
tracce magnetiche che oggi ci permettono di esplorare la sua antica geodinamica. L’ipotesi di un
campo magnetico emisferico offre una nuova chiave di lettura sulla
natura interna di Marte e sulle sue profonde differenze rispetto alla
Terra, aprendo la strada a nuove ricerche che potrebbero riscrivere completamente la
storia marziana primordiale.
Il nucleo liquido di Marte spiegava un campo magnetico parziale