Il Museo della vagina di Londra a rischio chiusura: la geniale campagna di crowdfunding (che sta avendo un enorme successo)

Il Vagina Museum, situato a Bethnal Green, Londra, si trova in una situazione critica e potrebbe chiudere definitivamente nel giro di un mese se non riuscirà a raccogliere i fondi necessari per coprire le spese di affitto. Per far fronte a questa emergenza, è stata lanciata una campagna di crowdfunding, ideata dall’agenzia pubblicitaria britannica Bartle...

Mar 27, 2025 - 13:11
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Il Museo della vagina di Londra a rischio chiusura: la geniale campagna di crowdfunding (che sta avendo un enorme successo)

Il Vagina Museum, situato a Bethnal Green, Londra, si trova in una situazione critica e potrebbe chiudere definitivamente nel giro di un mese se non riuscirà a raccogliere i fondi necessari per coprire le spese di affitto. Per far fronte a questa emergenza, è stata lanciata una campagna di crowdfunding, ideata dall’agenzia pubblicitaria britannica Bartle Bogle Hegarty (BBH) che ha già raccolto oltre 70.000 sterline (83.600 euro) in pochi giorni.

L’istituzione, nata con lo scopo di educare e combattere la disinformazione sulla salute ginecologica, si è sempre distinta per il suo impegno nel promuovere conversazioni aperte su argomenti spesso considerati tabù. Tuttavia, nonostante l’impatto positivo della sua attività, il museo sta ora affrontando gravi difficoltà economiche a causa di un affitto insostenibile e dell’assenza di finanziamenti pubblici.

Secondo la direttrice Zoe Williams il problema principale risiede nel contratto d’affitto imposto dal proprietario dello stabile, The Arch Company, che ha rifiutato ogni possibilità di negoziazione sulle condizioni di pagamento, costringendo il museo a pagare con cadenza trimestrale invece che mensile. Questo ha portato l’istituzione a una condizione finanziaria precaria, rendendo necessaria l’attivazione della raccolta fondi per evitare la chiusura.

Una missione culturale e sociale

Fondato nel 2017 da Florence Schechter, il Vagina Museum ha preso ispirazione dal Museo del Pene in Islanda, con l’intento di offrire uno spazio dedicato alla conoscenza dell’anatomia ginecologica e alla sensibilizzazione sui diritti delle donne e della comunità LGBTQ+. Dopo una serie di mostre temporanee e partecipazioni a eventi culturali, nel 2019 ha aperto una sede fissa a Camden Town, ma ha dovuto chiudere nel 2021 per poi riaprire a Bethnal Green nel 2022.

Tra le esposizioni più significative, il museo ha ospitato Muff Busters: Vagina Myths and How to Fight Them”, un percorso educativo volto a sfatare falsi miti legati all’anatomia femminile. Altre iniziative hanno incluso mostre d’arte e installazioni provocatorie, come assorbenti glitterati, slip scoloriti e la riproduzione di una Sheela na Gig, un’antica scultura medievale raffigurante una donna che mostra la sua vagina.

Un futuro incerto, ma una speranza concreta

Grazie all’enorme supporto ricevuto in pochi giorni, il museo è riuscito a raccogliere abbastanza fondi per garantire la propria sopravvivenza nel breve periodo. Tuttavia l’obiettivo della campagna è stato ora esteso a 100.000 sterline, per permettere alla struttura non solo di sopravvivere, ma anche di crescere e consolidare la propria missione.

Nel messaggio diffuso sulla pagina di GoFundMe, lo staff ha dichiarato: “Non si tratta più solo di resistere, ma di prosperare in un mondo che spesso ci ostacola”. Se la campagna avrà successo, il Vagina Museum potrà continuare a offrire un punto di riferimento culturale e scientifico essenziale per il pubblico, mantenendo viva la propria lotta contro la disinformazione e gli stereotipi di genere.

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Fonte: GoFundMe

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