Il mercato degli spirits tra crescita globale e ricerca di autenticità
Negli ultimi anni, il mercato globale degli spirits ha vissuto un’espansione significativa, spinta da una crescente domanda di qualità, artigianalità e storie autentiche da parte di consumatori sempre più consapevoli. Secondo i dati International Wine and Spirits Research (IWSR), società leader a livello globale nella ricerca di mercato e nell’analisi dei dati sul settore delle […] L'articolo Il mercato degli spirits tra crescita globale e ricerca di autenticità proviene da Economy Magazine.

Negli ultimi anni, il mercato globale degli spirits ha vissuto un’espansione significativa, spinta da una crescente domanda di qualità, artigianalità e storie autentiche da parte di consumatori sempre più consapevoli. Secondo i dati International Wine and Spirits Research (IWSR), società leader a livello globale nella ricerca di mercato e nell’analisi dei dati sul settore delle bevande alcoliche, i distillati premium e super premium stanno registrando una crescita a doppia cifra in numerosi mercati internazionali, e anche in Italia la tendenza è evidente: il pubblico cerca prodotti che non siano solo da bere, ma da vivere.
In questo scenario in continua evoluzione, il ruolo dei distributori diventa centrale. Sono loro i mediatori culturali e commerciali tra piccoli produttori e consumatori finali, tra eccellenze artigianali e professionisti del settore horeca. In prima linea in questo ruolo, c’è una realtà italiana che ha saputo unire passione, competenza e numeri: Rinaldi 1957.
Rinaldi 1957: spirito italiano, anima internazionale
Fondata a Bologna nel 1957 dai fratelli Vittorio e Rinaldo, l’azienda si è affermata come una delle più dinamiche e apprezzate società di distribuzione di prodotti alcolici sul mercato italiano. Negli anni ’80, dopo l’ingresso nel Gruppo Buton, e successivamente nel 1993, con l’acquisto da parte di Giuseppe Tamburi, Rinaldi 1957 ha continuato a crescere, quintuplicando il proprio fatturato dal 1993 a oggi, chiudendo il 2024 con un fatturato di 22,3 milioni di euro.
Con una rete di oltre 200 agenti e oltre 9.000 clienti nel canale horeca, l’azienda si distingue per un portfolio che continua a crescere in qualità e prestigio e che include oltre 130 marchi italiani e stranieri tra vini e spirits.
Tra i marchi più rappresentativi troviamo Don Papa, uno dei rum più apprezzati al mondo, prodotto nelle Filippine, con le sue varietà Don Papa classico, dal profilo aromatico ricco di note agrumate, mango e nocciole, con un finale morbido e rotondo, Don Papa Baroko, più intenso e speziato, Don Papa Masskara, una variante aromatizzata con miele locale, lime calamansi e cioccolato al peperoncino, che esprime tutto il calore tropicale dell’arcipelago filippino.
Nel segmento brandy, il nome da ricordare è Cardenal Mendoza, prodotto nel cuore di Jerez de la Frontera dalla storica cantina Sánchez Romate. Frutto del metodo solera, ancora oggi gestito manualmente, questo brandy rappresenta l’eccellenza artigianale spagnola. L’edizione speciale “Elements Edition” ne è in qualche modo la summa, fra tradizione e innovazione: per metterlo a punto sono stati coinvolti importatori, bartender e appassionati da tutto il mondo nella definizione degli aromi chiave: vaniglia, cacao, miele, tabacco e altre sfumature che danno vita a una sinfonia gustativa unica.
Spirits ma non solo. Non meno affascinante è l’universo dello Champagne Jacquart, la maison fondata nel 1964 da un collettivo di vignaioli-artigiani che hanno unito i loro terroir in un progetto comune. Il risultato è un mosaico di crus che esprime tutta la varietà della Champagne. Tra le etichette più recenti, il Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs, lanciato in occasione dei 60 anni della fondazione, un Pinot Noir in purezza che celebra la freschezza e la potenza dell’uva, con uno stile definito “addictive” dalla stessa maison.
Qualità, artigianalità, storie autentiche
Tre esempi dell’ampissima gamma di referenze trattate da Rinaldi 1957, che si contraddistingue per l’estrema attenzione alla qualità certamente dei prodotti, ma anche all’autenticità e all’artigianalità e alle storie che ci sono dietro ogni bottiglia, e quindi al loro potenziale narrativo.
«In un’epoca sempre più governata dalla tecnologia», sottolinea Valentina Ursic, direttore marketing dell’azienda bolognese, «ci dichiariamo fieramente human centric. Empatia e gentilezza sono i nostri tratti distintivi, che ci aiutano moltissimo anche nella selezione dei nostri produttori. In un mondo che corre veloce, ci distinguiamo per il nostro orgoglioso approccio slow: ci vuole sempre tempo per creare un prodotto eccellente, che si tratti di vino, alcolici o relazioni umane».
Guardando avanti, Rinaldi 1957 si prepara a un anno di importanti novità. «Il 2025 sarà un anno importante, con l’obiettivo è affinare ulteriormente l’assortimento spirits e valorizzare e implementare il portfolio vini e champagne», spiega Valentina Ursic. Per consolidare ulteriormente un modello di business in cui la qualità estrema dei prodotti e la centralità delle persone e delle loro storie rappresentano la cifra distintiva.
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