Il giardinaggio ti allunga la vita: lo studio che conferma gli effetti terapeutici per mente e corpo

Trascorrere del tempo tra terra e germogli potrebbe essere molto più benefico di quanto si pensi. Un’ampia revisione scientifica, che ha analizzato decenni di ricerche, conferma ciò che molti appassionati di giardinaggio sanno da sempre: sporcarsi le mani con la terra fa bene al corpo e alla mente. Un team di ricercatori dell’Università delle Scienze...

Apr 12, 2025 - 06:08
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Il giardinaggio ti allunga la vita: lo studio che conferma gli effetti terapeutici per mente e corpo

Trascorrere del tempo tra terra e germogli potrebbe essere molto più benefico di quanto si pensi. Un’ampia revisione scientifica, che ha analizzato decenni di ricerche, conferma ciò che molti appassionati di giardinaggio sanno da sempre: sporcarsi le mani con la terra fa bene al corpo e alla mente.

Un team di ricercatori dell’Università delle Scienze Agrarie di Cluj, in Romania, e del King’s College di Londra ha condotto un’umbrella review, cioè una revisione di 40 analisi sistematiche e meta-analisi realizzate nell’arco di quarant’anni, coinvolgendo migliaia di partecipanti in tutto il mondo. I risultati parlano chiaro: che si tratti di rinvasare piante sul davanzale o di coltivare un orto condiviso, fare giardinaggio produce effetti misurabili sulla salute mentale e fisica.

Giardinaggio: benefici reali per mente, corpo e benessere emotivo

Secondo gli studiosi, il giardinaggio non è solo un hobby rilassante, ma un’efficace “intervento multicomponente”, ossia una pratica che agisce positivamente su più livelli contemporaneamente. Infatti, unisce attività fisica leggera, contatto con la natura, obiettivi strutturati e relazioni sociali. Ognuno di questi aspetti, già da solo, è stato associato a un miglioramento del benessere. Combinati insieme, come avviene nel giardinaggio, diventano un vero toccasana.

I dati mostrano che il giardinaggio è legato a una riduzione dei sintomi di depressione e ansia, a una migliore autostima, a un aumento della soddisfazione per la vita e a una funzione cognitiva più efficiente. In particolare, chi partecipava a programmi strutturati di giardinaggio mostrava un incremento del 55% nei livelli di benessere generale. Numeri che non rappresentano un semplice miglioramento, ma un cambiamento radicale.

Perché il giardinaggio fa bene alla mente?

I benefici mentali legati alla cura delle piante derivano da diversi fattori interconnessi. Innanzitutto, anche se non intensa, l’attività fisica svolta nel giardinaggio — come scavare, piegarsi o annaffiare — stimola la produzione di endorfine e riduce l’infiammazione. È un modo sicuro e accessibile per restare attivi, anche in età avanzata.

Un secondo elemento è l’esposizione alla natura, che influisce direttamente sui livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Il contatto con il verde migliora l’attenzione, la creatività e la regolazione delle emozioni. È la cosiddetta “teoria della restaurazione dell’attenzione”, secondo cui ambienti naturali aiutano a recuperare dalla stanchezza mentale.

Un terzo meccanismo è la mindfulness: concentrarsi su una pianta che cresce aiuta a restare nel presente, riducendo ansie legate al passato o al futuro. Questa consapevolezza favorisce la resilienza emotiva.

Infine, c’è la connessione sociale e simbolica: parlare con i vicini in un orto urbano, condividere il raccolto o anche solo sentire il ritmo delle stagioni, tutto questo rafforza il senso di appartenenza, sia alla comunità sia al ciclo naturale della vita.

Funziona per tutti

Tra i beneficiari principali di questa pratica ci sono gli anziani, che grazie al giardinaggio mantengono più a lungo le capacità motorie, contrastano la solitudine e migliorano la memoria. Nei pazienti con demenza, la terapia orticolturale ha dimostrato di stimolare il tono dell’umore e l’interazione sociale.

Anche adulti con problemi di salute mentale, come depressione e ansia, hanno tratto importanti vantaggi: una riduzione dei sintomi e un ritrovato senso di scopo nella vita. Le percentuali di miglioramento variavano da studio a studio, ma il trend generale era inequivocabile: il giardinaggio funziona.

Persino chi convive con patologie croniche come diabete o problemi cardiovascolari ha riscontrato effetti positivi. Chi si dedica alla coltivazione tende a mangiare più frutta e verdura, gestisce meglio il peso corporeo e spesso presenta valori di pressione arteriosa più bassi. I bambini non sono stati inclusi in questa revisione, ma altre ricerche hanno suggerito che anche per loro il giardinaggio può migliorare la concentrazione e il rendimento scolastico.

Nonostante i numerosi riscontri positivi, gli stessi autori della ricerca sottolineano la necessità di cautela. Il 71% degli studi esaminati è stato classificato come “di qualità criticamente bassa” secondo gli standard metodologici. Questo non invalida le conclusioni, ma indica che servono ricerche più rigorose.

Molti studi si basavano su autovalutazioni o mancavano di gruppi di controllo, e spesso non definivano con chiarezza cosa si intendesse per “giardinaggio”, né specificavano durata o frequenza delle attività. Inoltre, gran parte delle analisi si limita a osservare correlazioni, senza stabilire un nesso di causa-effetto. Tuttavia, anche il piccolo numero di studi più solidi, condotti con metodologia randomizzata, ha confermato gli stessi effetti benefici. Gli autori auspicano un maggiore investimento nel giardinaggio come strumento di salute pubblica, alla stregua dell’alimentazione sana o dell’attività fisica.

La tendenza a integrare il giardinaggio nei percorsi terapeutici per depressione, ansia e disturbi da stress è in crescita. Questa pratica, nota come “terapia orticolturale”, unisce psicologia, terapia occupazionale e scienze ambientali. La buona notizia? Non serve essere esperti, né possedere un grande giardino. Anche una singola pianta da appartamento, alcune erbe aromatiche sul balcone o il volontariato in un orto urbano possono fare la differenza. In un mondo frenetico e spesso disconnesso, il giardinaggio ci riporta — in modo letterale e simbolico — a qualcosa di più autentico, lento e profondamente umano.

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Fonte: BMC Systematic Reviews

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