Il femminicidio di Sara Campanella ripreso dai video di sorveglianza, il legale di Agentino rinuncia al mandato
Il giovane sarà interrogato nel carcere di Gazzi, dove è detenuto. “Aiutato a fuggire”. La procura ha deciso di disporre l’autopsia sul corpo della ragazza, colpita da almeno tre fendenti

Messina, 2 aprile 2025 – Verrà interrogato stamattina Stefano Argentino, il giovane fermato con l'accusa di avere ucciso la studentessa Sara Campanella, sua collega in università. Il giovane è stato fermato nella sua abitazione a Noto (Siracusa), paese di cui è originario. I carabinieri sospettano che qualcuno lo abbia aiutato a fuggire, dopo aver colpito a morte la 22enne con un coltello. Ieri sera, l'avvocato Raffaele Leone, che era stato contattato dalla famiglia per difenderlo, ha fatto sapere di avere rifiutato il mandato. Il legale, che ha parlato di una "scelta personale", presenzierà comunque oggi all'udienza di convalida e all'interrogatorio che si svolgerà nel carcere di Gazzi di Messina, dove il 27enne è detenuto.
Intanto la Procura della città dello Stretto ha deciso di disporre l'autopsia sul corpo della ragazza uccisa in strada. Secondo quanto risulta da un primo esame medico, la ragazza è stata raggiunta da almeno tre fendenti, di cui due alla gola e uno alla scapola. Fatale una ferita, profonda, alla gola. Da quanto ricostruito Argentino ha seguito la giovane dopo che era uscita dal Policlinico universitario dove svolgeva il tirocinio. A riprendere tutta la sequenza sono le immagini delle videocamere di sorveglianza di diversi esercizi commerciali, piazzate lungo il percorso seguito dallo studente fuoricorso di Biotecnologie. "Basta, lasciami stare", gli ha urlato lei, che da almeno tempo era diventata oggetto del suo interesse morboso. Davanti a un distributore di benzina è nata una discussione, sfociata poi nell'aggressione. Gli occhi elettronici hanno ripreso anche gli ultimi attimi di vita di Sara: lei che cerca di divincolarsi, lui che la afferra per poi colpirla. La ragazza riuscirà a percorrere pochi metri prima di accasciarsi, nel frattempo Argentino è salito in auto e si è allontanato in direzione Noto. "Si è agevolmente dato alla fuga nelle immediatezze dei fatti potendo contare sull'appoggio di soggetti terzi, in via di identificazione, per far perdere le proprie tracce", scrivono nel provvedimento di fermo gli inquirenti che ora vogliono capire chi lo abbia aiutato.
Ieri sera in centinaia hanno partecipato alla fiaccolata in suo ricordo organizzata da Udu, Non una di meno e Rete degli studenti.