I colpi bassi della Wada e la freddezza di Sinner: perché anche questa volta l’azzurro ha scelto la strategia più razionale

L'altoatesino ha scelto di ingoiare un boccone amaro per ottenere la soluzione migliore per la sua carriera. Ecco per quali ragioni L'articolo I colpi bassi della Wada e la freddezza di Sinner: perché anche questa volta l’azzurro ha scelto la strategia più razionale proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 15, 2025 - 17:07
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I colpi bassi della Wada e la freddezza di Sinner: perché anche questa volta l’azzurro ha scelto la strategia più razionale

Stretto all’angolo, sotto pressione come se in campo dovesse annullare un match point, Jannik Sinner ha scelto anche questa volta la strategia più razionale. Ha imboccato la strada dell’accordo con la Wada: tre mesi di squalifica, ottenendo in cambio la parola fine sul caso Clostebol una volta per tutte. Un boccone amarissimo da dover ingoiare per il tennista numero 1 al mondo, che in questi mesi ha sempre ribadito di essere convinto di non aver fatto nulla di male. Anche la Wada d’altronde è giunta alla stessa conclusione, ma ha voluto punirlo comunque, per ragioni molto più grandi del caso che riguarda Sinner. Dopo le ultime dichiarazioni di vari esponenti dell’agenzia mondiale anti-doping, che continuavano a tifare per uno stop fino a due anni, forse lo stesso altoatesino ha capito che andare allo scontro al Tas sarebbe stato troppo pericoloso. Tre mesi di squalifica in questo periodo dell’anno possono apparire, di fronte ai colpi bassi della Wada, come la soluzione migliore.

Perché la Wada si sia accanita contro Sinner è ormai noto. L’agenzia mondiale anti-doping ha voluto ribadire la sua egemonia nei confronti dell’Itia, l’ente chiamato a decidere sui casi che riguardano il tennis, che aveva scagionato il tennista azzurro. La Wada è andata al braccio di ferro contro il numero 1 del tennis anche per riaffermare un concetto chiaro: le regole stabilite dall’agenzia mondiale anti-doping vanno applicate alla lettera, anche se sono sbagliate e andranno riformate. La Wada infatti è pronta a rivedere le regole, per far sì che gli atleti vittima di una contaminazione (come Sinner) vengano scagionati quasi automaticamente. Ma adesso, è l’aspetto cruciale evidenziato anche da Sandro Donati, non poteva fare marcia indietro su Sinner: “Se chiudono il fascicolo così, tutti quelli colpiti da questa normativa assurda possono ricorrere e trascinarli in tribunale”, aveva spiegato recentemente l’ex allenatore di Schwazer ed esperto mondiale di lotta al doping.

In passato la Wada ha punito atleti con vicende simili a quelle di Sinner, quindi doveva trovare il modo per fermare anche il numero 1 al mondo, dopo l’eco che ha avuto il suo caso. Anche se questi casi nulla c’entrano con la reale lotta al doping. La stessa Wada infatti scrive che “Sinner non aveva intenzione di barare e che la sua esposizione al Clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di prestazioni”. La squalifica di tre mesi è la punizione perché “un‘atleta è ritenuto responsabile della negligenza del proprio entourage“. Insomma, Sinner alla fine ha deciso di trovare questo accordo con la Wada, che equivale di fatto a una tirata di orecchie. Resta la macchia dello stop, ma la sua carriera potrà ripartire di slancio già dal prossimo maggio, perfino beneficiando in qualche modo di questa pausa. Ecco per quali ragioni.

Nonostante abbia vinto e dominato l’Australian Open, infatti, Sinner a Melbourne era parso più che mai provato psicologicamente da una vicenda logorante. Agli ottavi aveva rischiato di non scendere nemmeno in campo contro Rune. Finito il torneo, aveva perfino rinunciato alla visita al Quirinale. Reggere fino a metà aprile, affrontare l’udienza al Tas da tutto o niente, rischiava di essere troppo. Ora invece l’altoatesino può tirare una riga e ripartire. Ricaricare le energie dopo un anno e mezzo vissuto sempre con il piede sull’acceleratore, durante il quale ha conquistato la prima posizione nel ranking e tre titoli Slam, oltre a due Davis, le Atp Finals e tanti altri trofei.

Se proprio doveva fermarsi, questo è indubbiamente il momento migliore. Per il calendario del tennis (in questi tre mesi non ci sono tornei del Grande Slam), per i punti che perderà in classifica (1600) e per quello che lo aspetta al suo rientro. Sinner infatti ha buone possibilità di conservare il primo posto nel ranking Atp, anche se Zverev e Alcaraz si avvicineranno moltissimo in classifica. Ma in ogni caso avrà modo di riprendersi trono e gloria subito dopo. Il suo dominio mondiale sul cemento è ormai appurato: la grande sfida di Sinner per il 2025 riguarda la terra rossa e poi l’erba di Wimbledon. In questo senso, l’azzurro si presenterà riposato e carico per gli Internazionali di Roma, il primo torneo a cui potrà partecipare dopo la squalifica. Avrà la grande occasione per diventare il primo italiano a vincere sulla terra rossa del Foro Italico dopo Adriano Panatta nel 1976.

Un rientro in grande stile, avvolto dal calore del pubblico italiano. Un anno fa Sinner non giocò a Roma per infortunio, quindi agli Internazionali potrà subito recuperare una buona fetta dei punti persi in classifica. Per poi puntare dritto ai due Slam che nel 2024 furono appannaggio di Carlos Alcaraz. Prima il Roland Garros, poi Wimbledon. Insomma, Sinner può sfruttare questi tre mesi di stop per allenarsi al meglio e lanciare la sfida al suo grande rivale sui suoi terreni preferiti. Potrà trasformare questo incubo in una grande occasione. Perché, con la stessa freddezza che lo contraddistingue in campo, alla fine ha scelto la strategia più razionale. Anche se dolorosa, è la soluzione migliore per il suo futuro.

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