“Ha ucciso Yuleisy volontariamente”. Arrestato il compagno della donna

La squadra mobile ha eseguito la misura cautelare ieri alle 16 in centro a Siena. Lo sparo non sarebbe accidentale

Mag 3, 2025 - 02:07
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“Ha ucciso Yuleisy volontariamente”. Arrestato il compagno della donna

Siena, 3 maggio 2025 – Non è stata una fatalità ma un femminicidio la morte di Yuleisy Manyoma Casanova. La sua vita non sarebbe stata spezzata da un colpo partito accidentalmente mentre il compagno Luis Fernando Porras Baloy, anche lui colombiano, maneggiava il fucile detenuto illegalmente. Un calibro 16. Il colpo, uno soltanto, aveva centrato la cuoca fra gli occhi, senza lasciarle scampo. Ma c’è voluta una perizia, complessa e molto articolata, per ricostruire la dinamica. E stabilire cosa era accaduto nella camera da letto, intorno alle 15.30 del 10 agosto scorso, in strada del Villino, quando la città era ormai concentrata sul Palio. “Il colpo di fucile è stato esploso volontariamente”, sostiene il procuratore Andrea Boni. Che aggiunge: “Gli accertamenti posti in essere hanno portato a ricostruire il colpo come atto dolosamente diretto a cagionare la morte e posto in essere dal Porras mentre si trovava in posizione eretta a breve distanza dalla vittima”. Di qui la richiesta dell’arresto del 27enne per “omicidio doloso aggravato per essere stato commesso in occasione del reato di maltrattamenti in famiglia e nei confronti di una persona convivente e legata da relazione affettiva”.

C’era soprattutto il timore della reiterazione del reato. Difficile che fuggisse visto che, seppure libero da metà aprile scorso, aveva l’obbligo quotidiano di firma dalle forze dell’ordine e di non allontanarsi dal Comune, restando in casa la sera. Era infatti finito in cella, inizialmente, per la detenzione illegale del fucile calibro 16. Reato per cui il 30 gennaio scorso, difeso dagli avvocati Alessandro Betti e Leandro Parodi, venne condannato con rito abbreviato a 2 anni e 4 mesi dal gup Sonia Caravelli. Sentenza contro cui era stato annunciato ricorso in appello, non ancora fissato.

Dopo neppure tre mesi si sono aperte nuovamente le porte del carcere di Santo Spirito per Porras Baloy. Ieri pomeriggio intorno alle 16 gli uomini della squadra mobile hanno arrestato il colombiano nel locale del centro storico dove stava lavorando in prova. L’accusa è ora di omicidio doloso. Avrebbe sparato volontariamente alla cuoca 33enne che per anni ha lavorato nei locali del Gruppo Nannini con grande apprezzamento. “Anche all’esito degli accertamenti peritali particolarmente complessi – scrive il procuratore Andrea Boni – la dinamica dell’evento è stata ricostruita in modo del tutto incompatibile con le dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio la sera stessa del fatto. Dichiarazioni che ricollegano lo sparo ad un evento accidentale nella manovra del fucile calibro 16 detenuto illegalmente”. Il 27enne, sin dall’inizio aveva ribadito che non intendeva uccidere la compagna ma era stata una fatalità mentre maneggiava l’arma.

Lunghissime le operazioni peritali svolte sulla scena del crimine da parte dei super esperti della polizia scientifica che già avevano partecipato ai rilievi per la soluzione del delitto di Largo Sassetta. Una squadra altamente specializzata che aveva utilizzato il laser scanner per ricostruire in 3d i luoghi. Non c’erano testimoni nella camera quando Yuleisy era morta, anche se nell’appartamento si trovavano quattro persone, fra cui la figlia della donna uccisa di soli 9 anni. Andavano ricostruite le mosse di tutti alla luce delle testimonianze e dei rilievi per vedere se il quadro combaciava.