GP Bahrain: Ferrari, il massimo che non basta ha stufato tutti
Il Gran Premio del Bahrain è stato vinto, come da previsione, da una McLaren. Oscar Piastri continua il suo periodo di crescita costante, domina dall’inizio alla fine e dà un’altra sberla a un incostante Norris. La Ferrari ci ha provato fino alla fine a salire sul podio con i mezzi che al momento ha a […]

Il Gran Premio del Bahrain è stato vinto, come da previsione, da una McLaren. Oscar Piastri continua il suo periodo di crescita costante, domina dall’inizio alla fine e dà un’altra sberla a un incostante Norris. La Ferrari ci ha provato fino alla fine a salire sul podio con i mezzi che al momento ha a disposizione, con un Leclerc che continua a dare il massimo. Piccola prova di orgoglio anche di Hamilton, soltanto quinto, ma con sprazzi di passo nel secondo stint di gara.
SF-25 penalizzate dalla Safety Car
La Scuderia di Maranello ha svolto la gara migliore di questa stagione. Certo, non ci voleva molto visti i disastri domenicali dell’inizio 2025, anche se in Giappone un piccolo sprazzo di crescita lo avevamo visto. L’aggiornamento al fondo potrebbe anche aver aiutato sotto questo punto di vista, ma si tratta di pochi centesimi di secondo, almeno è questo il monito del team principal Frederic Vasseur dopo la gara.
Un Gran Premio che ha visto la Ferrari azzardare, provare qualcosa di diverso in termini di scelta gomme: sia Leclerc che Hamilton sono partiti con le gomme medie nuove, mentre tutti gli altri erano su soft usate. Una differenza che in partenza ha messo in posizione di netto svantaggio il monegasco, scavalcato sia da Russell che da Norris, autore di uno scatto poderoso, aiutato però da un posizionamento sbagliato in griglia, e per questo penalizzato con cinque secondi da scontare alla prima sosta ai box.
Le due SF-25 non allungano più di tanto il primo stint rispetto a coloro che hanno montato le soft, rientrando ai box insieme e mantenendo la mescola di color giallo anche per la seconda parte di gara. Si apre una finestra di posizionamento importante per Leclerc e Hamilton, senza dubbio i più veloci in pista. Arriva poi una Safety Car innescata da un contatto tra Tsunoda e Sainz che ha lasciato in pista detriti, smontando di fatto i piani rossi.
Sì, perché l’ultimo stint sarebbe stato con ogni probabilità su gomma soft, un qualcosa che le SF-25 non avrebbero probabilmente retto per circa 25 giri, o almeno questo è quello che dicono i diretti interessati. A quel punto, con la vettura di sicurezza in azione, tutti ai box per cambiare gomme, e le Ferrari tornano sul tracciato del Bahrain con le hard, in posizione di netto svantaggio rispetto alle McLaren (medie) e Russell (soft).
Charles ci prova fino alla fine
Leclerc a quel punto è terzo dietro Piastri e Russell, ma davanti a Norris. Il monegasco fa di tutto per mantenere la posizione sull’inglese, il quale però ha la meglio a pochi giri dalla fine, dopo una difesa comunque da grande pilota del numero 16 della Ferrari, che non può nulla contro la superiorità della McLaren e le gomme più performanti indossate dall’attuale leader del mondiale. Così come in Giappone è stato fatto il massimo, ma ancora non basta.
“La strategia era quella che avevamo pianificato – ha spiegato Leclerc – ma avevo un’idea diversa di come si sarebbe potuta sviluppare la gara, soprattutto nei primi giri: pensavo fosse possibile fare una sola sosta. Con l’ingresso della Safety Car, che ovviamente non si poteva prevedere, la scelta più logica è diventata quella dei due pit-stop. Abbiamo sofferto tanto il degrado e siamo stati costretti a montare le gomme dure, perché con le soft non saremmo mai arrivati fino alla fine”.
“In questo momento, la Mercedes ha una macchina più completa, e questo ha permesso a Russell di azzardare di più. Noi abbiamo dato tutto, ma purtroppo non è stato sufficiente. Fino a quando non mi sono trovato dietro a George, il feeling con la macchina era buono. Da lì in poi ho iniziato a surriscaldare le gomme e non sono più riuscito a guidare come volevo”.
“Anche il primo stint non è stato male, ma il bilanciamento non era perfetto. Nel secondo siamo migliorati un po’, ma con le hard non abbiamo trovato il ritmo che speravamo. Spero di poter tornare presto a lottare per il podio. È deludente chiudere quarto quando dai tutto: oggi non riesco a sorridere, anche se so che abbiamo fatto il massimo. Ma non è bastato”.
Le difficoltà di adattamento di Lewis
Hamilton ha portato al termine la miglior gara da quando è pilota Ferrari, chiaramente senza contare la vittoria nella Sprint Race, unico vero lampo del sette volte campione del mondo fino a questo momento. Un quinto posto che non può certamente scaldare i cuori degli appassionati della rossa, ma che prova a scacciare un po’ i problemi ammessi dallo stesso britannico dopo la giornata di ieri.
Lo scoramento era evidente, il feeling con la SF-25 ancora non c’è e il lavoro da fare è notevole, anche perché Leclerc riesce a dare di più in questa fase, prendendosi i gradi di capitano. Quel secondo stint però, che ha visto anche Lewis andare forte quanto il compagno di squadra, deve essere un punto di partenza e dare quella fiducia che al momento manca.
“Nel complesso la mia è stata una gara solida – dichiara Hamilton -. Sono partito abbastanza bene, ho guadagnato qualche posizione nelle fasi iniziali e mi sono sentito competitivo soprattutto nello stint centrale con le medie, nel quale ho anche potuto compiere dei bei sorpassi. Avevamo un buon passo e sono stato in grado di spingere mantenendo il ritmo costante che non ero riuscito a tenere nelle gare precedenti”.
“Il bilanciamento della vettura è un po’ peggiorato negli ultimi giri con la mescola hard, ma tutto sommato sono soddisfatto. Grazie alla squadra: la strategia e i pit stop sono stati eseguiti alla perfezione e hanno fatto davvero la differenza per me. Abbiamo raccolto dati importanti questo weekend e vogliamo affrontare con il medesimo approccio anche Jeddah. Un grande grazie anche a tutti i tifosi per il loro continuo supporto, che è davvero fondamentale”.
“Sinceramente, non mi aspettavo che andasse così male in queste prime gare, né che le prestazioni fossero così deludenti. Non credevo che la mia capacità di adattamento risultasse così altalenante. Ma va bene così, non intendo mollare e continuerò a spingere. Oggi spero almeno di aver dimostrato di avere ancora qualcosa dentro. Ora il mio obiettivo è solo riuscire ad attingere ancora di più a quel potenziale”.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari