Gli USA potrebbero non comprare XRP e Cardano per la riserva strategica
Questo potrebbe spiegare le perdita di tutti i guadagni generati domenica dopo l'annuncio di Trump.


Domenica, Donald Trump aveva annunciato di voler aggiungere alla riserva strategica degli USA anche XRP, Solana e Cardano, oltre a Bitcoin ed Ethereum.
Questo ha subito portato i mercati a ritenere possibile che una delle conseguenze potesse essere l’acquisto di XRP, SOL e ADA sui mercati crypto, ma tale ipotesi sembra diventare sempre meno probabile.
Le previsioni di Farcaster: XRP e Cardano non saranno incluse nella riserva strategica degli USA
Il co-fondatore di Farcaster, Dan Romero, ieri ha scritto che prevede che le riserve in criptovaluta del governo degli USA saranno costituite solamente da asset sequestrati, e non da asset acquistati sul mercato.
Per quanto queste siano solamente opinioni personali di Romero, sembra che i mercati le abbiano prese sul serio.
Infatti, ieri tutti i guadagni ottenuti da XRP, SOL e ADA dopo il post di domenica di Trump sono andati perduti, compresi quelli su BTC e ETH.
Romero non ha fatto altro che rendere evidente un’opinione molto diffusa tra gli esperti crypto, ovvero che sembra quasi impossibile che il Congresso USA possa finire per approvare una legge che di fatto impone agli USA di acquistare altcoin sui mercati.
Oltretutto, quasi la metà degli XRP esistenti sono ancora nelle mani di Ripple, la società privata che ha creato questa criptovaluta. Nel caso in cui passasse una legge che autorizzi il governo USA ad acquistare XRP sul mercato, c’è il serio rischio che di fatto autorizzi la cessione di denaro pubblico ad una società privata in cambio sostanzialmente di nulla, dato che gli XRP in mano di Ripple attualmente non sono in circolazione.
Secondo Romero, alla fine l’80% della riserva crypto potrebbe essere costituito dal solo Bitcoin, mentre XRP e Cardano potrebbero essere inclusi solo se qualche cittadino decidesse di effettuare un pagamento fiscale in queste crypto, o delle donazioni.
Le accuse di Samson Mow
Altre critiche alla decisione di Trump sono venute da Samson Mow, CEO di Jan3.
Sul suo profilo X ha voluto mettere in guardia Trump in merito alla sua idea di includere nella riserva strategica crypto altcoin in modo “sconsiderato”, perché potrebbe causare caos e trasformare ciò in un gioco prettamente speculativo.
Secondo Mow dovrebbe essere data priorità alle crypto basate su PoW, come BTC, LTC e XMR.
Il punto in questo caso è proprio la natura speculativa delle altcoin sui mercati crypto.
Infatti sebbene anche su Bitcoin ci sia ancora molta speculazione, BTC viene ritenuto sempre meno un asset puramente speculativo. Tuttavia questa idea, ormai già abbastanza diffusa, riguarda solo BTC in questo momento, tanto che persino su ETH ci sono ancora diversi dubbi da questo punto di vista.
Ad esempio ciò che è capitato al prezzo di SOL (Solana) nel corso degli ultimi mesi a causa del boom delle memecoin rende evidente come la speculazione domini ancora incontrastata il mercato di molte altcoin.
La riserva strategica
Il fatto è che, in teoria, una riserva strategica non dovrebbe essere affatto speculativa.
In altre parole, se è speculativa non è strategica.
Una riserva strategica serve in caso di problemi, ed in caso di problemi gli asset speculativi finiscono spesso per non valere più quasi nulla, o comunque per perdere molto valore sui mercati.
Non è un caso che l’asset strategico per eccellenza sia l’oro, dato che tende a non perdere valore nel corso del tempo a prescindere da cosa accada.
Bitcoin è sempre più spesso considerato una sorta di oro digitale risk-on, a differenza dell’oro che è risk-off, ed è per questo che può essere immaginato anche come un asset alternativo all’oro per diversificare una riserva strategica.
Da notare che attualmente il governo USA detiene già circa 200.000 BTC grazie alle confische effettuate nel corso degli anni dal Dipartimento di Giustizia, e che se il loro controvalore in dollari è di circa 16,5 miliardi di dollari, quello delle loro riserve in oro ammonta addirittura a più di 450 miliardi.
Se effettivamente la riserva crypto conterrà solo token già sequestrati, come ipotizza Romero, la riserva strategica in BTC avrà un valore pari solamente al 3,5% della riserva in oro.