“Gli eccessi dei dj? Cliché Anni 80. Non mi sono mai drogato e sono astemio. Sarei felice di vincere San Marino Song Contest”: lo rivela Gabry Ponte

Il tormentone “Tutta l’Italia” ha perforato (simpaticamente) i timpani degli italiani, nel bene e nel male, durante il Festival di Sanremo 2025. Un colpo di “genio” del direttore artistico e conduttore Carlo Conti che non ha inserito il brano di Gabry Ponte in gara, ma l’ha scelta come colonna sonora della kermesse canora. Ed è stato un successo. Ora il produttore e disc jockey Gabry Ponte porta proprio quel brano in gara stasera a San Marino Song Contest. Un solo posto per rappresentare San Marino a Eurovision Song Contest 2025 in Svizzera.

Gabry Ponte parte super favorito: “Se succedesse sarei felice. – ha detto a La Repubblica – Se getto lo sguardo su Eurovision ho l’immagine di una manifestazione poliedrica, dove non credo ci sia un cliché identificabile: in sintesi non è Sanremo, quindi tutto è possibile. Se arrivo a Basilea è già una vittoria. E in ogni caso anche quello di Lucio Corsi è un pezzo ottimo, rappresenta un mondo cantautorale che resta importantissimo”.

Gli eccessi dei dj? “Cliché Anni 80, con i ritmi di oggi ci vuole disciplina, – ha affermato Ponte – altrimenti non ce la fai. Io vado in palestra tutti i giorni, sono astemio, non mi sono mai drogato, anche perché mio padre era farmacista e mi ha fatto grandi discorsi sui pericoli delle sostanze. Ovvio che per chi fa il mio mestiere ci sono opportunità superiori al normale per ciò che riguarda l’accesso alle droghe, ma se ti lasci andare rischi di andarci sotto. Anche con il cibo ci vuole cura. La maggior parte della musica la penso mentre sono in giro serve lucidità”.

Il dj snobbato? “È un atteggiamento molto italiano la cultura del clubbing da noi è poco radicata, all’estero è molto più considerata. Da noi c’è un problema culturale rispetto a questi tipo di produzione”.

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