Giubileo e oltre: il mondo dopo Francesco
Il pellegrino torna sempre sul luogo del destino. Apparentemente identico a tre mesi fa, nella scenografia sublime e senza tempo di San Pietro, epicentro di un Giubileo che a febbraio era un aereo in fase di decollo, ma ora deve proseguire senza il suo immacolato pilota. Perché, è inutile negarlo, c’è un Anno Santo “ante” Papa Francesco e uno “post”, dopo la sua morte lo scorso 21 aprile. Continue reading Giubileo e oltre: il mondo dopo Francesco at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Il pellegrino torna sempre sul luogo del destino. Apparentemente identico a tre mesi fa, nella scenografia sublime e senza tempo di San Pietro, epicentro di un Giubileo che a febbraio era un aereo in fase di decollo, ma ora deve proseguire senza il suo immacolato pilota.
Perché, è inutile negarlo, c’è un Anno Santo “ante” Papa Francesco e uno “post”, dopo la sua morte lo scorso 21 aprile. Un mondo diverso, dove barcamenarsi tra stime, tariffe, alberghi e posti letto non basta più. O meglio: è cambiata la prospettiva, a partire dai colori.
Se 90 giorni fa, ad appena 420 metri dal traguardo, via della Conciliazione era una scia in movimento che proiettava la luce violacea del crepuscolo sulla Basilica, nel giorno del “Giubileo degli adolescenti” mutato in funerale è una distesa vivace di facce pulite, zaini, cappellini e fazzolettoni, che tracima nella piazza disegnata da Bernini per salutare il Papa degli “ultimi” sotto il sole primaverile.
Ecco, gli zaini. L’emblema del pontefice viaggiatore, del pontefice dei 47 viaggi apostolici in 66 Paesi diversi, del pontefice dei 13 voli su Ita Airways – «Le mie ali per portare il Vangelo ai confini della terra», come aveva battezzato la nuova compagnia di bandiera ricevendo in udienza una delegazione nel 2023 – del pontefice «venuto dalla fine del mondo» e che il mondo ha attraversato, da Rio de Janeiro ad Ajaccio. Come il primo dei pellegrini, che ora fanno la fila, commossi e in silenzio, per salutarlo nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha voluto essere sepolto.
Eccolo, dunque, il Francesco viandante, a suo modo un simbolo di quel turismo visto come “un ponte gettato fra i popoli e un messaggio di pace” mentre le armi parlano in Ucraina e Medio Oriente e in troppi tacciono. Lui no. Fino all’ultimo la fioca voce di Jorge Mario Bergoglio, l’argentino di Flores, un barrio di Buenos Aires, ha invocato la resurrezione di quella pace sepolta sotto le rovine di Gaza e Karchiv.
Perché, come ha ricordato il cardinale Giovanni Battista Re durante le esequie di fronte a oltre 250.000 persone, «l’eredità vera di Francesco è quel messaggio forte ripetuto all’infinito: bisogna costruire ponti, non muri, perché la guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era prima».
E qui le acque del sacro e profano convergono in un unico fiume, trasformando quel flusso in un segno di incoraggiamento e non in una mancanza di rispetto. Se infatti la politica tentenna, è il mondo del travel che può e deve farsi latore del messaggio di Papa Francesco, cancellando i confini dell’odio e della discordia.
PREZZI ALLE STELLE
Tutto cambi davvero, però. Magari non alla velocità della luce come certe tariffe per pernottare a Roma nel giorno del funerale. “Fino a 2.500 euro a notte”, la cifra pazzesca sparata dal Codacons, denunciando una forte speculazione sull’avvenimento, specialmente in zona Vaticano. Le stanze più economiche in b&b sono state vendute a non meno di 190 euro.
Ma è possibile un’impennata così vertiginosa? Giriamo il quesito al presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, che al telefono fa fatica a trattenere una risata: «Mi pare un’esagerazione. A meno che non si tratti di un appartamento privato che si affaccia direttamente su piazza San Pietro e allora le cose cambiano. Che ci sia stato un rialzo dei prezzi in zona Prati e Vaticano non può sorprendere: sta nella logica in occasione di eventi di questa portata, un po’ come è successo per i biglietti aerei in quei giorni.
Per quanto riguarda gli hotel, ho controllato anche su Booking: i prezzi delle camere erano inferiori ai 250 euro – tra i 190 e i 200 – compresi due miei alberghi. In generale, dopo l’annuncio della scomparsa di Bergoglio, c’è stata una forte richiesta per Roma, ma anche cancellazioni da parte di chi ha deciso di venire con il nuovo Papa. Il saldo è stato positivo ma nessun sold out, nonostante il Giubileo degli adolescenti e il concerto di Jovanotti, che hanno richiamato tanti ragazzi da fuori Roma».
COSA CAMBIERÀ
E, a quanto pare, lo scenario non è destinato a cambiare molto, almeno nell’immediato, nonostante il grande affetto dei fedeli per Francesco e il pellegrinaggio alla sua tomba: «Credo che i numeri siano destinati ad alzarsi con l’elezione del nuovo pontefice – nota Roscioli – e peserà la nazionalità, per cui avremo un maggior afflusso da quella regione».
Ad ogni modo, insiste il Codacons, se nell’area Prati-Vaticano la spesa per un b&b variava da 143 a 1.012 euro a notte nei giorni del funerale, per dormire in hotel, ad esempio, la notte di sabato 3 maggio la spesa andava da 173 euro a 80, in appartamento da 169 a 1.643 euro, in b&b da 121 a 812 euro. Una forbice, forse, eccessiva.
IL REBUS PELLEGRINI
Resta da capire, con la scomparsa di Francesco, se e come cambia il Giubileo visto dalla parte dei pellegrini. «Per ora regna ancora un po’ di incertezza – ammette Roscioli – ma è un fatto fisiologico in questi casi. Devo dire, però che questo Giubileo rispetto a quello del 2000 è decisamente sottotono. Forse Papa Wojtyla aveva un carisma differente, rispetto sia a Ratzinger che a Bergoglio, probabilmente anche perché è stato per tanti anni sul soglio di Pietro. In ogni caso, almeno finora, l’ondata di pellegrini preannunciata onestamente non l’abbiamo vista».
Altro che invasione di pellegrini stimata tra i 35 e i 50 milioni. Roscioli è netto: «Sono numeri dati a casaccio: tanto per dire, il 2024 è stato un anno record per il turismo a Roma con 51,4 milioni di presenze. Mi riterrò fortunato se resteremo con le presenze dello scorso anno: fattureremo di meno, ma va bene lo stesso».
Nemmeno l’arrivo della bella stagione farà la differenza? Roscioli resta scettico: «È un anno eccezionale, ma non per fare le vacanze a Roma. Una situazione caotica per il turista doc, un po’ com’è accaduto a Parigi con le Olimpiadi. Anzi, secondo me una parte di clientela non verrà proprio in Italia, sostituita in parte dai pellegrini, che però non hanno la capacità di spesa di un americano, un cinese e un russo. Quindi gli incassi diminuiranno».
Insomma, Giubileo non significa automaticamente hotel pieni. «Tutt’altro – chiude Roscioli – È il mio quinto Giubileo, a partire dal 1975 oltre a quelli “straordinari”, e non sono stati mai anni interessanti per gli alberghi. Pensiamo a quello del Duemila, con Giovanni Paolo II, particolarmente atteso anche per il cambio di secolo. Ecco, fece registrare appena un 4,5% presenze in più rispetto al 1999. Mi aspetto invece un 2026 buono, in linea con gli anni precedenti».
C’È POI LA QUESTIONE AEREI
Ma non di soli hotel – o strutture religiose – vive il pellegrino. Il Codacons, infatti, ha segnalato una notevole impennata delle tariffe dei biglietti aerei, nei giorni immediatamente successivi al ponte del 25 aprile, per il funerale di Papa Francesco. Anche in questo caso la sorpresa è relativa, però le cifre fanno ugualmente un certo effetto. Andare a Roma, con partenza venerdì 25 aprile e ritorno domenica 27 costava fino a 496 euro per un volo andata e ritorno da Olbia. Da Torino si arrivava a 460 euro, da Cagliari e Genova si superavano i 300 euro. Anche da Milano (288 euro), Firenze (269 euro), Reggio Calabria (220 euro) e Catania (218 euro), i prezzi risultavano molto superiori alla media stagionale. Occhio alle prossime tornate.
UNA ROSA BIANCA
È ora di sigillare cifre e previsioni per congedarci in maniera diversa dal Papa degli ultimi. La comunità trans di Ostia, guidata da una cara amica di Francesco, Suor Geneviève, ha scelto di farlo con una rosa bianca sulla tomba a San-ta Maria Maggiore. Non a caso, in prima fila, c’erano poveri, detenuti e transessuali.
«Bergoglio è stato un innovatore, cercando di adottare un approccio più aperto e inclusivo nei confronti delle minoranze – le parole di Alessio Virgili, ceo Sonders and Beach Group, ambasciatore del turismo Lgbtq in Italia e in Europa – Lo dimostra il fatto che nell’ambito del Giubileo ci sia una giornata dedicata alla comunità Lgbtq+: quella del 6 novembre 2025. Ecco perché l’Anno Santo attirerà una significativa presenza turistica da parte della comunità Lgbtq+, contribuendo all’economia locale e dimostrando l’importanza di un messaggio di accoglienza e solidarietà».