Giornata mondiale del riciclo, a che punto siamo? Europa ancora indietro, ma l'Italia si difende

Il 18 marzo non è una data qualsiasi: dal 2018, grazie alla Global Recycling Foundation, viene celebrata la Giornata mondiale del riciclo, un evento che punta a sensibilizzare sull'importanza di dare una seconda vita ai rifiuti.  Le Nazioni Unite hanno riconosciuto ufficialmente questa giornata per sottolineare il ruolo chiave del riciclo nello sviluppo sostenibile. Non si tratta solo di un gesto virtuoso, ma di un vero e proprio pilastro dell'economia circolare, il modello produttivo che punta a ridurre gli sprechi trasformando i rifiuti in nuove risorse.  Ma a che punto siamo con questa importante pratica? L'Europa ha fissato obiettivi ambiziosi e l'Italia sta facendo passi avanti, ma restano ancora molte sfide da affrontare. Indice Gli obiettivi dell'UE: il riciclo come priorità L'Italia e il riciclo degli imballaggi: numeri in crescita Verso un'economia circolare Gli obiettivi dell'UE: il riciclo come priorità L'Unione Europea ha stabilito traguardi precisi per il riciclo dei rifiuti urbani: il 55% entro il 2025, il 60% entro il 2030 e il 65% entro il 2035. Inoltre, sottolinea un focus de ‘La Repubblica’, introduce principi fondamentali come "chi inquina paga" e la "responsabilità estesa del produttore", per spingere le aziende a ridurre gli scarti e migliorare la qualità del riciclo. Ma l'Europa deve fare i conti con una realtà preoccupante: secondo il Circularity Gap Report 2024, il tasso di circolarità globale è sceso al 7,2%, il livello più basso mai registrato. Proprio per questo, la Commissione Europea sta lavorando a una nuova legge sull'economia circolare, che punta a ridurre i rifiuti, promuovere l'uso di materiali secondari e creare un mercato unico per il riciclo di materie prime critiche come rame e litio. L'Italia e il riciclo degli imballaggi: numeri in crescita In Italia il riciclo è una realtà in forte sviluppo. Secondo il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), la percentuale di riciclo degli imballaggi dovrebbe arrivare al 75,2% entro il 2025, con un aumento della quantità di rifiuti riciclati da 10,47 milioni di tonnellate nel 2023 a 10,81 milioni nel 2025. Ecco come si suddivide il riciclo per materiale: Carta e cartone: oltre l'85% Acciaio: più dell'80% Alluminio: circa il 70% Legno: quasi il 64% Plastica e bioplastica compostabile: oltre il 51% (con la plastica tradizionale al 51% e la bioplastica al 58,5%) Vetro: più dell'81% Tutti questi settori stanno superando gli obiettivi minimi richiesti dall'Europa, segno che l'Italia si sta muovendo nella direzione giusta. Nonostante questo, però, restano da affrontare questioni cruciali come l'applicazione della normativa sulla Single-Use Plastics e il Regolamento Imballaggi, due punti caldi delle politiche ambientali europee. Verso un'economia circolare Il 2025 sarà un anno decisivo per l'economia circolare europea. La nuova legislazione dell'UE dovrà armonizzare le politiche degli Stati membri, migliorare l'efficienza del riciclo e favorire la creazione di nuovi modelli di business basati sull'uso di materiali secondari. Le aziende dovranno adeguarsi a queste trasformazioni, mentre i cittadini saranno sempre più coinvolti in un sistema che premia la responsabilità e la sostenibilità.

Mar 18, 2025 - 15:02
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Giornata mondiale del riciclo, a che punto siamo? Europa ancora indietro, ma l'Italia si difende

Giornata mondiale del riciclo

Il 18 marzo non è una data qualsiasi: dal 2018, grazie alla Global Recycling Foundation, viene celebrata la Giornata mondiale del riciclo, un evento che punta a sensibilizzare sull'importanza di dare una seconda vita ai rifiuti. 

Le Nazioni Unite hanno riconosciuto ufficialmente questa giornata per sottolineare il ruolo chiave del riciclo nello sviluppo sostenibile. Non si tratta solo di un gesto virtuoso, ma di un vero e proprio pilastro dell'economia circolare, il modello produttivo che punta a ridurre gli sprechi trasformando i rifiuti in nuove risorse. 

Ma a che punto siamo con questa importante pratica? L'Europa ha fissato obiettivi ambiziosi e l'Italia sta facendo passi avanti, ma restano ancora molte sfide da affrontare.

Indice

  1. Gli obiettivi dell'UE: il riciclo come priorità
  2. L'Italia e il riciclo degli imballaggi: numeri in crescita
  3. Verso un'economia circolare

Gli obiettivi dell'UE: il riciclo come priorità

L'Unione Europea ha stabilito traguardi precisi per il riciclo dei rifiuti urbani: il 55% entro il 2025, il 60% entro il 2030 e il 65% entro il 2035. Inoltre, sottolinea un focus de ‘La Repubblica’, introduce principi fondamentali come "chi inquina paga" e la "responsabilità estesa del produttore", per spingere le aziende a ridurre gli scarti e migliorare la qualità del riciclo.

Ma l'Europa deve fare i conti con una realtà preoccupante: secondo il Circularity Gap Report 2024, il tasso di circolarità globale è sceso al 7,2%, il livello più basso mai registrato. Proprio per questo, la Commissione Europea sta lavorando a una nuova legge sull'economia circolare, che punta a ridurre i rifiuti, promuovere l'uso di materiali secondari e creare un mercato unico per il riciclo di materie prime critiche come rame e litio.

L'Italia e il riciclo degli imballaggi: numeri in crescita

In Italia il riciclo è una realtà in forte sviluppo. Secondo il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), la percentuale di riciclo degli imballaggi dovrebbe arrivare al 75,2% entro il 2025, con un aumento della quantità di rifiuti riciclati da 10,47 milioni di tonnellate nel 2023 a 10,81 milioni nel 2025.

Ecco come si suddivide il riciclo per materiale:

  • Carta e cartone: oltre l'85%

  • Acciaio: più dell'80%

  • Alluminio: circa il 70%

  • Legno: quasi il 64%

  • Plastica e bioplastica compostabile: oltre il 51% (con la plastica tradizionale al 51% e la bioplastica al 58,5%)

  • Vetro: più dell'81%

Tutti questi settori stanno superando gli obiettivi minimi richiesti dall'Europa, segno che l'Italia si sta muovendo nella direzione giusta. Nonostante questo, però, restano da affrontare questioni cruciali come l'applicazione della normativa sulla Single-Use Plastics e il Regolamento Imballaggi, due punti caldi delle politiche ambientali europee.

Verso un'economia circolare

Il 2025 sarà un anno decisivo per l'economia circolare europea. La nuova legislazione dell'UE dovrà armonizzare le politiche degli Stati membri, migliorare l'efficienza del riciclo e favorire la creazione di nuovi modelli di business basati sull'uso di materiali secondari.

Le aziende dovranno adeguarsi a queste trasformazioni, mentre i cittadini saranno sempre più coinvolti in un sistema che premia la responsabilità e la sostenibilità.