Germania, l’agenda energia della futura coalizione di governo

La Germania va verso la formazione di un nuovo governo di coalizione, a poco più di due settimane dalle elezioni che si sono svolte lo scorso 23 febbraio. Scongiurata una vittoria schiacciante dell’estrema destra di Afd e del conseguente smantellamento annunciato delle politiche energetiche e climatiche del Paese, ora i due grandi raggruppamenti (l’unione di […] The post Germania, l’agenda energia della futura coalizione di governo first appeared on QualEnergia.it.

Mar 12, 2025 - 10:45
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Germania, l’agenda energia della futura coalizione di governo

La Germania va verso la formazione di un nuovo governo di coalizione, a poco più di due settimane dalle elezioni che si sono svolte lo scorso 23 febbraio.

Scongiurata una vittoria schiacciante dell’estrema destra di Afd e del conseguente smantellamento annunciato delle politiche energetiche e climatiche del Paese, ora i due grandi raggruppamenti (l’unione di Cdu e Csu e l’Spd) hanno raggiunto un accordo su un documento programmatico (link in basso) che definisce, tra le altre cose, l’agenda energetica della prossima legislatura.

Il fulcro è la creazione di un fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi di euro, che finanzierà sia a livello statale che locale nuovi investimenti nei settori energia, mobilità, digitalizzazione, istruzione, ricerca e sanità.

Entrambe le parti hanno inoltre concordato di continuare gli sforzi sulle fonti rinnovabili, la modernizzazione della rete e l’espansione di idroelettrico, geotermia e tecnologie di stoccaggio elettrico. Hanno anche affermato di voler supportare la decarbonizzazione dell’industria creando mercati guidati (i cosiddetti “Lead Markets”, contenuti anche nel Clean industrial act europeo) per lanciare la domanda di prodotti a ridotto impatto ambientale, ad esempio fissando quote di acciaio a basse emissioni nei bandi pubblici.

Una strategia ritenuta utile anche dal punto di vista occupazionale. “È nel nostro interesse mantenere le industrie strategicamente importanti in Germania o attrarne di nuove, ad esempio l’industria dei semiconduttori, la produzione di batterie, l’idrogeno o i prodotti farmaceutici”, si legge nel documento, che annuncia anche nuovi incentivi all’acquisto di auto elettriche.

Sul nucleare non viene menzionato il riavvio delle centrali dismesse. Si indica però l’obiettivo di “ubicare in Germania il primo reattore a fusione del mondo” promuovendo “con maggiore forza la ricerca” nel settore.

Un esplicito riferimento viene fatto invece su nuove centrali a gas, che dovrebbero essere messe in funzione per aggiungere una potenza di almeno 20 GW entro fine decennio.

In seguito alle promesse della campagna elettorale, i due schieramenti della coalizione hanno concordato inoltre di abbassare i prezzi dell’elettricità per le famiglie e le aziende di “almeno cinque centesimi” per kilowattora.

Le proposte includono la riduzione della tassa sull’elettricità al minimo Ue di 0,05 centesimi/kWh per le aziende e 0,1 centesimi/kWh per le famiglie, e il dimezzamento delle tariffe della rete di trasmissione che attualmente sono di 6,65 centesimi/kWh.

Lato infrastrutture si andrà avanti con lo sviluppo della dorsale tedesca dell’idrogeno, che “deve collegare i siti industriali di tutta la Germania, anche nella parte meridionale e orientale del Paese”.

Ancora, per l’industria, in particolare i settori hard to abate, sarà approvato già all’inizio del mandato “un pacchetto legislativo che consentirà la cattura e lo stoccaggio della CO2 (Ccs)”.

Sui trasporti, oltre ai citati incentivi all’acquisto dei veicoli elettrici, la coalizione vuole “impegnarsi attivamente per prevenire sanzioni dovute ai limiti di CO2 del parco auto dell’Ue”.

La Cdu/Csu però vuole annullare il divieto europeo dei nuovi veicoli a combustione dal 2035, mentre Spd e Verdi difendono la normativa come essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici.

Sempre sui trasporti, le parti hanno fatto sapere che “discuteranno” del rifinanziamento del biglietto forfettario per i trasporti pubblici “Deutschlandticket”, che si è dimostrato molto efficace nella riduzione delle emissioni del settore nel Paese.

Sugli edifici invece, il leader della Cdu/Csu e quasi certo futuro cancelliere Friedrich Merz, si è detto favorevole all’abolizione della legge sul riscaldamento che prevede la sostituzione progressiva delle caldaie a gasolio e a gas con sistemi più sostenibili. Anche qui Spd e Verdi sostengono politiche di decarbonizzazione che non ammettono deroghe, motivo per cui la misura potrebbe essere rinegoziata anziché completamente abrogata.

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