Le Esco a confronto con Epc, Transizione 5.0 e servizi di rete

La Pubblica Amministrazione si sta preparando, con alcune difficoltà, a tutte le prescrizioni in tema di efficientamento energetico e implementazione di fonti rinnovabili previste dal framework normativo europeo, principalmente le direttive Eed 2023/1791 e “Case green”. “Il recepimento nella PA non sarà facile, servono nuove professionalità negli enti locali, ad esempio attraverso gli energy manager, […] The post Le Esco a confronto con Epc, Transizione 5.0 e servizi di rete first appeared on QualEnergia.it.

Mar 12, 2025 - 10:45
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Le Esco a confronto con Epc, Transizione 5.0 e servizi di rete

La Pubblica Amministrazione si sta preparando, con alcune difficoltà, a tutte le prescrizioni in tema di efficientamento energetico e implementazione di fonti rinnovabili previste dal framework normativo europeo, principalmente le direttive Eed 2023/1791 e “Case green”.

“Il recepimento nella PA non sarà facile, servono nuove professionalità negli enti locali, ad esempio attraverso gli energy manager, anche in forma associata tra più enti”. Per questo motivo, “lavoriamo a una modifica del decreto PA con cui esplicitare che i piccoli Comuni possono avere una gestione aggregata da parte di questi professionisti”.

È quanto illustrato il 6 marzo alla Fiera di Rimini da Giada Maio, responsabile ufficio Energia Anci, intervenuta nel corso di un convegno organizzato da Assoesco.

Tra le azioni prioritarie c’è anche l’esigenza di istruire le Amministrazioni territoriali “sull’uso dei contratti Epc”, poiché “non sono conosciuti e hanno delle complessità, quindi l’alleanza con le Esco diventa fondamentale” (si veda anche Contratti Epc, l’efficienza arriva ai piccoli Comuni).

C’è da considerare, però, un problema di carattere strettamente normativo, come spiegato sul palco da Dario Di Santo, direttore Fire: “Nel Codice dei contratti pubblici non si parla esplicitamente di Epc, ma di partenariato pubblico privato. È un’occasione persa”, anche perché “la platea di chi si rivolge alle Esco si è allargata, non solo gli industriali”.

Attento alla varietà di consumatori finali è anche il Mimit, che sta portando avanti “un confronto per migliorare la Transazione 5.0 con una serie di incontri tecnici”, tenendo presente che “l’Epc si adatta bene a questo piano”, secondo Raffaele Spallone, responsabile Innovazione del dicastero.

Sulla questione è arrivata un’indicazione dalla Fire: “Sarebbe ideale usare gli incentivi 5.0 anche per la misurazione dei consumi ex ante rispetto all’esecuzione degli interventi di efficienza energetica”.

Le Esco come aggregatore di mercato

L’evento di Rimini ha analizzato il ruolo delle energy services company rispetto ai vari meccanismi di promozione dell’efficienza e delle rinnovabili attivi in questa fase, ma anche di guida in un mercato complesso.

Secondo Ilaria Bertini, direttrice Efficienza energetica Enea, “le Esco sono fondamentali perché lo Stato, con l’incentivazione, non può coprire tutto e deve già fare i conti con l’efficientamento nella Pubblica Amministrazione”.

Queste società, dunque, “sono un aggregatore con cui confrontarsi in un mercato parcellizzato e poco sensibile al tema, nonostante le bollette di oggi”.

Allargando lo sguardo, “una Esco non deve proporre ai propri clienti solo la massimizzazione dell’autoconsumo, ma deve guardare anche al sistema in termini di flessibilità e remunerazione. Questo soggetto può essere importante per capire quale sia la flessibilità che può essere messa a disposizione e come utilizzata”, rileva Andrea Galliani, direttore Mercati energia Arera.

La fotografia del comparto è stata scattata da Agici, che ha riportato i risultati di uno studio pubblicato il 27 febbraio, basato su un campione di 168 Esco attive in Italia. Si arriva così a 30.000 dipendenti complessivi, un fatturato di 12,2 miliardi di euro l’anno e un gruppo ristretto di trenta operatori che da soli rappresentano il 90% del mercato. Lo sviluppo di questo scenario vede le Esco lavorare sempre più su progetti integrati efficienza-rinnovabili, a cui si aggiungono soluzioni di riduzione e monitoraggio delle emissioni.

In conclusione, si evidenzia come queste società assolvano a diverse funzioni, tra cui “supportare i clienti finali nell’attuazione di recenti misure normative come energy release 2.0 e Piano Transizione 5.0”, senza dimenticare “sviluppo delle Cer e servizi di flessibilità elettrica”, secondo il presidente Assoesco, Giacomo Cantarella.

Tuttavia, l’associazione chiede un quadro normativo stabile, inclusivo e adeguato ai target Pniec, in cui le Esco siano maggiormente coinvolte come “soggetti qualificati e certificati nel proporre alle imprese, ai cittadini e alla PA soluzioni adeguate agli obiettivi che il nostro Paese dovrà conseguire”.The post Le Esco a confronto con Epc, Transizione 5.0 e servizi di rete first appeared on QualEnergia.it.