Generazione Z. Nikita in scena al Pietro Aretino

Oggi si chiude la stagione teatrale Off con il duo Francesca Sarteanesi e Alessia Spinelli.

Apr 13, 2025 - 05:03
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Generazione Z. Nikita in scena al Pietro Aretino

La domenica a teatro con Z Generation meets Theatre arriva al suo ultimo appuntamento. Oggi, con inizio alle ore 17:30, Francesca Sarteanesi e Alessia Spinelli, toscane d’eccezione, saranno le protagoniste di "Nikita", una produzione Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione/Teatro Metastasio di Prato con il sostegno di Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale. L’evento, a cura di Officine della Cultura, vede la drammaturgia e ideazione di Francesca Sarteanesi e Tommaso Cheli, la regia di Francesca Sarteanesi, i costumi di Rebecca Ihle, la scenografia di Rebecca Ihle e Lorenzo Cianchi, il disegno luci di Marco Santambrogio e le sonorizzazioni di Francesco Baldi.

Per i compleanni, matrimoni e altre occasioni Nikita arriva sempre con un regalo impacchettato perfettamente dentro una carta a fiori blu. L’aspettativa di chi riceve il regalo è parecchio alta poiché il pacchetto è veramente confezionato bene. Eppure, in breve, l’eccitazione lascia campo libero alla delusione. Nikita assiste sempre allo spacchettamento. Il regalo è più o meno sempre lo stesso: un centrotavola di porcellana, neanche brutto, ma spaccato in più parti. "Oh, mi si deve essere rotto nel tragitto. Mi dispiace".

La frase è confezionata meglio del regalo. Ho assistito a questa scena diverse volte. La immaginiamo a incartare un porta caramelle di ceramica, fare un bel fiocco al centro e poi colpire il regalo in tre o quattro parti strategiche con il batticarne, che tra l’altro ha comprato apposta. Nikita si lava a pezzi, non entra mai nella vasca e tantomeno fa la doccia. Si lava a pezzi perché risparmia tempo e acqua. L’odore non è lo stesso, va detto, ma lo camuffa bene con i Tesori d’Oriente. Ha una discreta collezione che va dall’Orchidea della Cina al Fiore del Dragone, dal Legno di Guaiaco al più comune Fiore di Loto. Dice di adorare l’Oriente e una volta è arrivata fino a Lignano Sabbiadoro.

"È l’America che ci ha rovinato" ripete spesso, forse perché ha in testa un’idea di società vagamente comunista, ma molto vaga. Proprio lei che non sa condividere nemmeno una bottiglia di rosso della casa.