Fs con oltre 100 miliardi per entrare nel futuro

Intervista con l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Stefano Antonio Donnarumma: «Vogliamo affermarci come frontiera dell'eccellenza, raggiungendo risultati senza precedenti» L'articolo Fs con oltre 100 miliardi per entrare nel futuro proviene da Economy Magazine.

Mar 7, 2025 - 12:44
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Fs con oltre 100 miliardi per entrare nel futuro

Il Gruppo FS guarda al futuro della mobilità con un nuovo Piano Strategico che mira a innovare i trasporti e a migliorare l’esperienza di viaggio. Oltre 100 miliardi di euro di investimenti nei prossimi cinque anni per promuovere una mobilità sempre più integrata, sostenibile e intermodale, per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese. Ne parla diffusamente in questa intervista con Economy Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato del Gruppo. Nuove opere e non solo: al centro del Piano ci sono la qualità del servizio, la valorizzazione del business internazionale, l’autoproduzione di energia, l’innovazione e la ricerca di nuovi strumenti finanziari per garantire la continuità degli investimenti e rendere il sistema ferroviario sempre più accessibile. La trasformazione tecnologica e le nuove infrastrutture digitali saranno un elemento chiave nel cambiamento del paradigma della mobilità. Obiettivo del Gruppo FS è affermarsi come frontiera dell’eccellenza, raggiungendo risultati senza precedenti.

A dicembre è stato presentato il nuovo Piano di Ferrovie. Ci illustra i punti di forza e gli obiettivi che vi siete dati?

Il Piano Strategico 2025-2029 prevede oltre 100 miliardi di euro di investimenti, 60 dei quali sull’infrastruttura ferroviaria, per guidare da protagonisti il cambiamento della mobilità e confermarci mobility leader del Paese. Siamo impegnati per migliorare la qualità del servizio ferroviario occupandoci al contempo del completamento di alcune opere chiave che garantiranno uno sviluppo capillare. Nuove linee con caratteristiche di alta velocità che permetteranno di collegare territori fino a oggi non serviti, con l’obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema AV. Interventi necessari e funzionali a ringiovanire l’infrastruttura ferroviaria. Cruciale il capitolo dedicato a innovazione e sicurezza, con l’ambizioso progetto di attrezzare l’intera rete con il sistema ERTMS. Particolare attenzione la riserveremo alle attività in campo internazionale e all’autoproduzione di energia elettrica.

I treni, mezzo green per eccellenza, rappresentano un servizio essenziale per il Paese. Come fare per migliorarlo ulteriormente?

L’incremento del numero di treni e di passeggeri negli ultimi anni ha comportato la necessità di rivedere l’offerta nel suo complesso. Stiamo attuando una serie di interventi migliorativi e abbiamo individuato alcune soluzioni che ci permetteranno di ottimizzare il servizio. Si tratta di alleggerire la pressione nei nodi più congestionati, specializzare linee e stazioni per favorire la circolazione di treni con la stessa velocità, ridurre le interferenze tra le diverse tipologie di servizio. Azioni che stanno dando risultati positivi già in questa prima parte dell’anno, in termini di puntualità. Senza dimenticarci che stiamo operando in un contesto caratterizzato da un numero di cantieri e da una mole di investimenti senza precedenti. In più ci siamo organizzati per migliorare la tempestività e l’efficienza degli interventi in caso di anomalie.

La sicurezza di persone e asset, è un tema cruciale. Che cosa sta facendo il Gruppo FS per garantirla sui treni e nelle stazioni?

Dedichiamo un impegno costante alla sicurezza di tutti: dei lavoratori, dei passeggeri e anche dei nostri asset. La sicurezza rappresenta per noi un fondamento imprescindibile, un dovere morale verso i nostri dipendenti e i milioni di viaggiatori che ogni giorno si affidano a noi. Le azioni che abbiamo intrapreso, come l’aumento delle attività di sorveglianza nelle stazioni e lungo i punti nevralgici dell’infrastruttura, corsi di formazione continua e campagne di sensibilizzazione rivolte ai viaggiatori per promuovere comportamenti responsabili e nel rispetto del personale ferroviario, stanno dando ottimi risultati: nel 2024 le aggressioni a bordo sono diminuite dell’11% rispetto all’anno precedente e il numero di denunce si è ridotto. Anche in questa prima parte dell’anno i risultati si confermano positivi. Con FS Security siamo impegnati a garantire massimi livelli di protezione in sinergia con le Forze dell’ordine.

Poi ci sono i cantieri che stanno comportando disagi e viaggi in treno più lunghi…

Un numero così elevato di cantieri sulla nostra rete non si era mai visto prima e questo è dovuto alla sovrapposizione delle opere PNRR agli ordinari interventi di manutenzione. Devo ammettere che da ingegnere avrei pianificato diversamente gli investimenti, prevedendoli anche per il rinnovo dell’infrastruttura esistente e non solo per la realizzazione di nuove opere. Purtroppo, però per il Pnrr questa formula non era consentita. Poi devo riconoscere che l’estate scorsa, quando iniziavo il mio mandato come AD di Gruppo, è mancata una informazione corretta verso i cittadini. Si poteva fare di meglio pianificando meglio l’informazione sulla chiusura delle linee. Per quest’anno abbiamo ideato una campagna che ha l’obiettivo di informare con largo anticipo, linea per linea, quali sono le difficoltà che i passeggeri incontreranno e in quale periodo dell’anno e al contempo infondere consapevolezza dei benefici che conseguiranno dagli interventi previsti. Ad ogni modo nei prossimi mesi non ci attenderà nulla di particolarmente drammatico, nulla che impedisca alle persone di spostarsi.

Tra poco più di un anno si conclude la missione del Pnrr, opportunità unica per un Paese con infrastrutture che scontano il peso degli anni. Possiamo stare tranquilli?

Si tratta di infrastrutture fondamentali che hanno accompagnato l’evoluzione industriale ed economica del Paese, che necessitano di un ammodernamento e potenziamento costante. La rete ferroviaria è al centro di una rivoluzione senza precedenti, una accelerazione resa possibile grazie anche all’effetto booster del Pnrr che prevede un rigoroso rispetto dei tempi. Dei circa 25 miliardi di euro assegnati, nel mese di dicembre abbiamo messo a consuntivo 12 miliardi di euro di investimenti viaggiando ad un ritmo di spesa di 800 milioni al mese e molti cantieri sono in fase avanzata. Entro l’estate del 2026 l’avanzamento della nostra attività può consentire il raggiungimento di buona parte degli obiettivi assegnati, con alcuni che saranno oggetto di rimodulazione.

Cosa state facendo per migliorare l’esperienza dei viaggiatori? Quanto può aiutare, in questo, l’innovazione?

Le ferrovie sono al centro del processo di decarbonizzazione e la digitalizzazione avrà un ruolo chiave per rendere più efficienti tutti i processi industriali: l’ammodernamento dell’intero sistema passa inevitabilmente dall’innovazione, dove prevediamo di investire oltre due miliardi di euro in dieci anni. Metteremo insieme le migliori competenze e tecnologie per migliorare sempre più i servizi, elevando il Gruppo FS a frontiera dell’eccellenza partendo dal presupposto che ogni anno 570 milioni di persone utilizzano i nostri collegamenti. Stimiamo che nei prossimi cinque anni le persone che sceglieranno di spostarsi a bordo dei treni di Trenitalia aumenteranno di oltre 100 milioni, così come aumenteranno di oltre 95 milioni i passeggeri di Busitalia. Per garantire un servizio moderno, innovativo e sostenibile occorre una trasformazione della flotta di treni e bus. A cominciare dalla messa in circolazione di 46 nuovi treni AV Frecciarossa 1000, 145 treni del Regionale e più di 1.260 bus a basso impatto di CO2.

Ferrovie, strade e non solo. Nel vostro perimetro ci sono anche aree urbane, stazioni e aeroporti.

Siamo impegnati in prima linea per offrire aree e spazi più funzionali per promuovere l’intermodalità e il trasporto collettivo. In occasione del Giubileo abbiamo restituito a Roma il sottovia di Piazza Pia e l’area di Piazza dei Cinquecento, mentre per le stazioni è in atto un piano di riqualificazione per renderle sempre più luoghi multifunzionali, promuovendo interventi con materiali innovativi e a risparmio energetico. Il riassetto delle aree esterne, i cosiddetti piazzali di stazione, avranno un ruolo chiave perché costituiranno il fulcro dell’interscambio con altre modalità di trasporto. Renderemo accessibili via ferro anche gli aeroporti, crediamo fermamente nell’intermodalità aereo-treno come spinta per la mobilità del futuro. Attualmente in Italia risultano collegati 8 aeroporti all’infrastruttura ferroviaria nazionale e 6 alle reti regionali o ad altro sistema di trasporto. Con il PNRR collegheremo alla rete ferroviaria anche gli aeroporti di Bergamo, Venezia, Brindisi e Olbia.

Per anni si è parlato di privatizzare una parte di FS, oggi lei rilancia promuovendo un nuovo modello. Ci può spiegare meglio come funziona la RAB?

Abbiamo ipotizzato una struttura che non prevede una vendita. Nei prossimi anni la rete avrà bisogno di una ingente mole di investimenti, tra manutenzione e sviluppo. Proprio per questo motivo, abbiamo studiato una nuova metodologia che consenta di sostenere questi investimenti. Il modello RAB, già utilizzato in altri sistemi, è uno strumento di finanziamento finalizzato a promuovere investimenti sostenibili nel tempo. In tal modo, si garantirebbero le necessarie coperture per lo sviluppo infrastrutturale e i benefici ad esso connessi riducendo al contempo la pressione sulla finanza pubblica.

Sappiamo che c’è un importante progetto per contenere il fabbisogno energetico: l’autoproduzione può essere la risposta?

Siamo impegnati su un percorso che porta verso l’autoproduzione energetica. Tanto più se consideriamo che le Ferrovie rappresentano il primo consumatore di energia del Paese con un fabbisogno annuo pari a circa il 2% dell’intera domanda nazionale. Abbiamo cambiato la logica finora esistente individuando soluzioni per garantire l’approvvigionamento di energia: nuovi impianti a servizio del Gruppo FS che ci permetteranno di decarbonizzare il nostro sistema ferroviario.

Avete ribadito di voler aumentare la presenza oltreconfine. Ci racconta quali sono le ambizioni internazionali del Gruppo?

L’Europa è il nostro mercato domestico e da leader del settore intendiamo rafforzare la nostra presenza oltreconfine ed esportare all’estero il nostro know how tecnologico, operativo e ingegneristico. Il nostro comparto estero, con i suoi circa 12mila dipendenti, ha contabilizzato 3 miliardi di utili. Stiamo lavorando per accrescere questo posizionamento tutt’altro che trascurabile. Trenitalia è l’azienda leader per la gestione del trasporto ferroviario e come Gruppo siamo presenti in Spagna, in Francia, in Gran Bretagna, in Grecia, in Germania, in Olanda e in Romania. Esportiamo le nostre best practice anche nei mercati extraeuropei, dove siamo presenti in quasi tutti i continenti, dall’Asia al Sud America. Per rafforzare ulteriormente la nostra posizione e il nostro brand all’estero metteremo a sistema le varie anime della nostra azienda. Al nostro interno possiamo contare su una realtà che si chiama FS International e su questa concentreremo la gestione delle nostre attività nell’ambito internazionale.

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