Forti capitali in uscita dagli ETF su Bitcoin nonostante la pausa sui dazi di Trump

Ma nonostante ciò stanno ancora reggendo alla grande, con numero che sono ancora davvero notevoli.

Apr 10, 2025 - 13:52
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Forti capitali in uscita dagli ETF su Bitcoin nonostante la pausa sui dazi di Trump
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Negli ultimi giorni, si sono verificati forti deflussi di capitali dagli ETF su Bitcoin spot.

Nonostante ciò, però, non si tratta di fuoriuscite da record, né per volumi né per durata.

Ovviamente, dietro questa fuga dagli ETF su Bitcoin c’è la paura dei mercati per la guerra commerciale di Trump.

I deflussi dagli ETF su Bitcoin spot: cosa significano?

A partire da giovedì scorso, 3 aprile 2025, si sono verificate cinque sessioni consecutive di deflussi dagli ETF su Bitcoin spot, con il picco massimo registrato l’altro ieri. Anche ieri comunque, nonostante il rimbalzo, i flussi sono stati negativi.

Giovedì scorso il prezzo di BTC era sceso da 87.000$ a 82.000$, a causa dell’inizio dell’escalation nella guerra commerciale in corso tra USA e Cina. Mentre il giorno prima c’era ancora stato un afflusso positivo di ben 218 milioni di dollari, giovedì si è verificato un deflusso di quasi 10 milioni.

Va ricordato che gli ETF vengono scambiati sulle borse USA solo mentre queste sono aperte, ovvero per un numero decisamente limitato di ore al giorno. Inoltre occorre aggiungere che nei giorni precedenti si erano verificati quattro giorni di afflussi, seguiti da tre di deflussi, quindi in realtà il trend dei deflussi è iniziato con la seduta del 28 marzo, e si è interrotto solo brevemente durante la seduta del 2 aprile, prima che Trump annunciasse i dazi cosiddetti “reciproci” dopo la chiusura delle borse.

Nelle ultime cinque sessioni i deflussi sono stati complessivamente superiori ai 700 milioni di dollari, con un picco di -326 milioni di dollari martedì. Ieri i deflussi si sono limitati a 127 milioni.

Da notare che il massimo deflusso giornaliero mai registrato fino ad ora è stato di 1,1 miliardi, quindi superiore persino ai deflussi cumulati nelle ultime cinque sessioni. Anche aggiungendo i dati dei giorni precedenti, dal 28 marzo fino a ieri, in un totale di nove sessioni si superano appena gli 800 milioni di dollari complessivi di deflussi, quindi molto distanti da qualsiasi record.

Il prezzo di Bitcoin

Tra il 28 marzo e l’1 aprile, mentre si verificavano complessivamente 311 milioni di dollari di deflussi dagli ETF su Bitcoin in tre sedute, il prezzo di BTC scendeva da 87.000$ a 81.000$, ovvero una discesa che non ha nulla di anomalo o particolare, trattandosi di Bitcoin.

Il 2 aprile, mentre si verificavano afflussi netti sugli ETF su Bitcoin, il prezzo di BTC prima era risalito sopra gli 87.000$, poi con l’annuncio dei dazi “reciproci” di Trump, quando ormai le borse erano chiuse, c’è stato il crollo improvviso sotto gli 82.000$. Ma anche in questo caso si tratta di una dinamica per niente anomala per BTC.

Nei giorni successivi, ed in particolare lunedì, il prezzo di BTC è sceso fin sotto i 75.000$ per un breve momento, e praticamente lì è rimasto fino a ieri. Questa discesa è stata accompagnata da deflussi complessivi di poco superiori ai 700 milioni di dollari dagli ETF, quindi anche in questo caso non si è trattato in realtà di nulla di particolarmente rilevante, o anomalo.

Ciò è particolarmente importante perché invece per le borse tradizionali si è trattato di un vero e proprio tracollo, sebbene seguito poi ieri da un enorme rimbalzo.

Forse l’unica cosa che stupisce è che anche ieri, nonostante il rimbalzo, la sessione di borsa alla fine si è comunque chiusa con un deflusso di 127 milioni di dollari dagli ETF su Bitcoin.

Gli ETF su Bitcoin (BTC) spot

Occorre però aggiungere un quadro complessivo per capire quanto poco in realtà siano significativi questi dati.

Gli ETF su BTC spot sono stati lanciati poco più di un anno fa, a gennaio 2024.

Da allora complessivamente hanno raccolto più di 35,6 miliardi di dollari, a confronto dei quali gli 800 milioni di deflussi dal 28 marzo ad oggi impallidiscono.

Inoltre nelle prime settimane di presenza sui mercati l’ETF di Grayscale stava liquidando enormi quantità di BTC accumulati in eccesso negli anni precedenti, quando non era ancora un ETF ma solo un fondo che non poteva liquidare il collaterale in libertà.

Basti pensare che, esaminando la performance complessiva dei singoli ETF, quello di Grayscale (GBTC, Grayscale Bitcoin Trust) da gennaio 2024 ad oggi ha fatto registrare complessivamente deflussi addirittura per più di 22,7 miliardi di dollari, mentre quello di BlackRock (IBIT, iShares Bitcoin Trust) ha fatto registrare complessivamente afflussi per 39,5 miliardi, finendo per riassorbire tutti i deflussi di GBTC, ed anche molto di più.

Il secondo ETF su BTC spot per afflussi complessivi è FBTC di Fidelity, con quasi 11,5 miliardi, ed è per questo che alla fine in totale in poco più di un anno gli ETF su Bitcoin sono stati in grado di attrarre più di 35 miliardi di dollari di capitali netti in afflusso.

È pertanto più che evidente che i movimenti degli ultimi giorni sono davvero poca cosa, nonostante invece sui mercati tradizionali i movimenti degli ultimi giorni sono quasi epocali.