Ferrari trova il colpevole del progetto 677, ma non il potenziale inespresso
Ferrari, le responsabilità di Cardile per Vasseur che scarica le colpe alle’x aretino. Dalla Treccani: si definisce “scaricabarile” un gioco di ragazzi in cui, ponendosi schiena contro schiena e tenendosi con le braccia incrociate, ci si solleva a vicenda più volte. In senso figurato, si parla di scaricabarile quando due o più persone cercano di […]

Ferrari, le responsabilità di Cardile per Vasseur che scarica le colpe alle’x aretino. Dalla Treccani: si definisce “scaricabarile” un gioco di ragazzi in cui, ponendosi schiena contro schiena e tenendosi con le braccia incrociate, ci si solleva a vicenda più volte. In senso figurato, si parla di scaricabarile quando due o più persone cercano di esimersi dalle proprie responsabilità, riversandole l’una sull’altra.
Tutta colpa di Cardile
Arrivati al settimo round del Mondiale, la scarsa competitività della SF-25 è ormai un dato di fatto. E mentre in passato a Maranello ci si rifugiava dietro il celebre “dobbiamo capire“, marchio di fabbrica dell’era Binotto, quest’anno è stato brevettato un nuovo adagio: “liberare il potenziale”. Un mantra ripetuto ossessivamente a difesa di un progetto tecnico che, alla prova della pista, ha clamorosamente deluso le aspettative.
Sembra di ascoltare gli ingegneri Mercedes nel 2022, quando difendevano a spada tratta la filosofia “zero sidepod” della W13B, nonostante l’evidente mediocrità della vettura. Finalmente, però, Vasseur ha fornito elementi più chiari sulla paternità della SF-25. Il team principal francese ha spiegato che il progetto 677 è stato concepito per oltre il 90% sotto la direzione tecnica di Enrico Cardile. Una dichiarazione che apre a diverse riflessioni.
La prima: quanto ammesso dall’attuale team principal della Rossa conferma che la rottura con l’ingegnere italiano non era prevista. Non al punto, almeno, da permettere un passaggio di consegne strutturato con il suo successore. Così Loïc Serra si è ritrovato tra le mani un progetto quasi ultimato, ma privo del suo “libretto di istruzioni”, su cui ha potuto intervenire solo in modo marginale.
La seconda: il gruppo di lavoro diretto da Enrico Cardile aveva comunque tutti gli strumenti per finalizzare la fase di design. Secondo le parole dello stesso manager di Draveil, pertanto, si trattava di un lavoro completato per il 90%. Un team, dunque, che – nonostante la perdita del suo leader tecnico – doveva avere la capacità di individuare tempestivamente le criticità della SF-25. Così non sembra però…
Vasseur, cadute di stile e incongruenze narrative
Viceversa, le dichiarazioni di Frederic lasciano intendere una certa difficoltà nel comprendere le dinamiche di un progetto rimasto orfano del suo artefice. A questo punto, le ipotesi sono due: o Cardile è l’unico depositario del misterioso potenziale inespresso della SF-25, oppure quel potenziale non è mai esistito, se non nelle parole di chi cerca di mascherare un fallimento.
In ogni caso, dopo un inizio di stagione deludente, appare quantomeno inopportuno addossare la paternità della Ferrari a un tecnico che non può replicare pubblicamente. Anche perché, se la Rossa avesse dominato la scena, è lecito dubitare che i meriti sarebbero stati attribuiti a Cardile con altrettanta solerzia. Va inoltre ricordato in fatto legato all’ingegnere aretino ora in Aston Martin.
Secondo quanto stabilito dalla Procura di Modena, Enrico non potrà esprimersi pubblicamente almeno fino a settembre. Sembrano lontani i tempi in cui si proclamava con orgoglio che la SF-25 fosse solo per l’1% derivata dalla monoposto dell’anno precedente. Ma va anche riconosciuto che Vasseur, in appena tre stagioni di gestione, si è trovato per ben due volte a dover fare i conti con la partenza del direttore tecnico.
Fred toglie pressione da Loïc Serra per ricostruire
Nel 2023, il team principal francese ha dovuto raccogliere l’eredità lasciata da Binotto, che fino al 2022 era anche a capo della direzione tecnica. Una dinamica che si è ripetuta quest’anno, nonostante Serra fosse stato promosso ufficialmente già a inizio settembre 2024. Specificando che l’apporto dell’ex Mercedes alla SF-25 è stato minimo, Fred ha cercato di alleggerire la pressione proprio sul nuovo direttore tecnico.
Una mossa comprensibile, ma che sottolinea quanto sarà cruciale il suo lavoro da qui in avanti. Le gravi carenze emerse nelle prime gare hanno costretto il team a cestinare il piano di sviluppo originario, optando per una profonda rivisitazione della monoposto. Non un semplice aggiornamento, ma una vera e propria versione “B” della SF-25, che debutterà almeno entro l’inizio dell’estate.
Un intervento necessario per dare un senso a una campagna agonistica iniziata nel peggiore dei modi. E forse, anche per evitare che il gioco dello scaricabarile continui a essere la sola strategia di sopravvivenza a Maranello. Barcellona è ormai vicina, mancano due settimane. Dal Gran Premio al Montmelò si capiranno tante cose dopo che arriverà il pacchetto di aggiornamenti sulla vettura italiana.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv