Ferrari SF-25: la meccanica non supporta alcune scelte aerodinamiche 

Ferrari ha compiuto qualche piccolo passo avanti negli ultimi due appuntamenti della stagione. Gli aggiornamenti al fondo, sebbene ancora insufficienti, hanno permesso, almeno a Leclerc, di migliorare la prestazione in gara, grazie a un retrotreno meno instabile. Tuttavia la ristretta finestra di setup obbliga il team a scendere a compromessi come a Jeddah, dove il […]

Apr 25, 2025 - 09:02
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Ferrari SF-25: la meccanica non supporta alcune scelte aerodinamiche 

Ferrari ha compiuto qualche piccolo passo avanti negli ultimi due appuntamenti della stagione. Gli aggiornamenti al fondo, sebbene ancora insufficienti, hanno permesso, almeno a Leclerc, di migliorare la prestazione in gara, grazie a un retrotreno meno instabile. Tuttavia la ristretta finestra di setup obbliga il team a scendere a compromessi come a Jeddah, dove il setup è stato in parte deciso a tavolino per il layout saudita.

Inoltre, la prestazione dinamica della SF-25 dipende in modo significativo dalle scelte aerodinamiche, che variano a seconda del tracciato. Nello specifico, con impostazioni meno deportanti si riduce nettamente il grip combinato degli pneumatici, in fase sia longitudinale che laterale. In termini semplici, parliamo di una possibile carenza di interazione aero-meccanica. Si può correggere solo con gli aggiornamenti di Imola.

Ferrari: comportamento dinamico non funziona bene

Entrando nel dettaglio, è noto come la spinta verticale faciliti la generazione di grip a terra da parte degli pneumatici, attraverso il lavoro delle sospensioni. In base agli angoli statici scelti per le coperture, infatti, si determinano comportamenti dinamici governati principalmente dal recupero di camber, con l’obiettivo di stabilizzare la monoposto rispetto agli spostamenti di carico e all’accelerazione laterale.

Analizzando quanto accaduto tra Bahrain e in Arabia Saudita, si nota come, a livello dinamico, la monoposto italiana ha mostrato un comportamento diverso nelle curve di media velocità. Al netto del problema endemico legato al sottosterzo in ingresso, dalla telemetria si osservano le fatiche di Leclerc in uscita curva. Come spesso accade, il monegasco è aggressivo in inserimento guadagnando sugli avversari.

Ferrari F1 SF-25
Charles Leclerc a bordo della SF-25 nel Gran Premio dell’Arabia Saudita 2025

Tuttavia soffre in maniera particolare quando la Ferrari deve accelerare con angolo volante. Questo al netto che lo stile di guida del monegasco paga maggiormente rispetto a quello di Lewis Hamilton. In Bahrain il carico maggiore aiutava a gestire la trazione in combinato, mentre a Jeddah è mancato proprio in questo fondamentale, non ha trovando una massa a punto per ottimizzare l’impronta a terra della gomma.

La SF-25 non sa generare il grip combinato corretto

Nelle curve di media velocità, dove la spinta verticale non è elevata, gli pneumatici vengono stressati sia lateralmente che longitudinalmente per effetto della trazione. La risultante di queste forze deve essere pari a quella verticale, garantita da downforce, spostamento di carico e massa del veicolo su ogni pneumatico moltiplicata per il coefficiente di aderenza tra gomma e asfalto.

Ciò che si può dedurre da questa analisi è che McLaren, e soprattutto Red Bull, malgrado la squadra di Milotn Keynes soffra altri tipi di problemi che cercheranno di curare con il prossimo pacchetto di update previsto per Imola, riescono a generare in modo più efficiente il carico in queste sezioni di pista, potendo così contare su una maggiore quantità di grip combinato e una fase di trazione ottimale.

Ferrari F1 SF-25
Lewis Hamilton (Ferrari) a bordo della SF-25 inseguito dalla McLaren di Lando Norris

Inoltre, sappiamo che la generazione del grip da parte delle gomme è proporzionale allo slip angle. Questo, in altre parole, sarebbe l’angolo tra la direzione della gomma e l’effettiva traiettoria della monoposto. Ferrari fatica maggiormente a gestirlo, poiché non ha la medesima spinta verticale di base rispetto al resto dei top team, come ha confermato Leclerc lo scorso fine settimana.

La delicata equazione per migliorare il grip in combinato

Un’ulteriore precisazione va fatta relativamente al grip garantito dalla gomma nelle curve lente, dove conta principalmente la trazione longitudinale. In Arabia Saudita si è puntato il dito su questo aspetto, che in realtà non rappresenta un vero deficit prestazionale per la Rossa. La SF-25, infatti, non presenta problemi quando si tratta di esprimere aderenza non combinata, come in uscita da curva 1.

F1 Ferrari SF-25
Charles Leclerc (Ferrari) percorre il tratto lento di Jeddah a bordo della SF-25

Al contrario la Rossa possiede tanto grip longitudinale, meno trasversale. Per risolvere queste problematiche nei circuiti a medio-basso carico aerodinamico, il team di Maranello dovrà essere bravo a rendere più efficiente l’estrazione della downforce dal fondo. In questo modo “la coperta di setup” potrà ampliarsi, permettendo di migliorare il grip combinato e, di conseguenza, la prestazione nelle curve di media velocità.

Autori:  Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV