Ferrari SF-25: il ritocco al setup è inutile alla causa: analisi GP Cina
Ferrari ha scelto di ritoccare il set-up in vista della gara. Vasseur non ha proferito parola al riguardo, convinto che fosse la mossa giusta per evitare polemiche. Una decisione del genere non viene presa a cuor leggero, naturalmente, in quanto porta con sé chiare ripercussioni sulla qualifica. Ed è anche per questo che le due […]

Ferrari ha scelto di ritoccare il set-up in vista della gara. Vasseur non ha proferito parola al riguardo, convinto che fosse la mossa giusta per evitare polemiche. Una decisione del genere non viene presa a cuor leggero, naturalmente, in quanto porta con sé chiare ripercussioni sulla qualifica. Ed è anche per questo che le due SF-25 sono andate più lente del venerdì, dovendosi accontentare di una terza fila.
La paura sul degrado gomme
Il nuovo asfalto della pista di Shanghai ha offerto un livello di grip decisamente superiore. I piloti ne sono entusiasti sul giro secco, in quanto c’è la possibilità di spingere maggiormente. Purtroppo, c’è il rovescio della medaglia: la facilità con cui il graining si sviluppa e l’alto degrado delle gomme. Il Cavallino Rampante ha pertanto scelto di non rischiare, tenendo presente che i punti si distribuiscono alla domenica.
Le ragioni di questa scelta sono chiare: evitare un consumo eccessivo delle coperture e poter esprimere al meglio il proprio passo nel corso del Gran Premio. Leclerc ne ha fatto parola, ieri, spiegando quanto sia stato difficile correre nel traffico, con le turbolenze delle altre vetture che tolgono carico. Per questo ha sostenuto che, oggi, non era poi così convinto di riuscire ad avere lo stesso passo che ha mostrato Hamilton nella vittoriosa Sprint Race del sabato.
Il britannico ha percorso 100 chilometri in “free air”, come si dice in gergo, senza il disturbo aerodinamico che, oltre a infastidire la spinta verticale, incide e non poco sul rendimento dello pneumatico. È sempre il solito dilemma: partire davanti e amministrare le gomme con un assetto meno indicato, o partire dietro essendo preparati maggiormente sulle coperture? Alla fine dei conti, qual è la mossa più corretta?
I risultati attesi non arrivano
Purtroppo una risposta standard al precedente quesito non esiste, poiché le variabili in questo “gioco delle parti” sono davvero tante. Dipende dal contesto, possiamo solo dire. Ecco perché dovevamo solamente confidare che Ferrari avesse fatto bene i propri calcoli, convinta che la strategia relativa al ritocco sull’ assetto fosse la mossa meno rischiosa. A margine della gara possiamo aggiungere altro: il passo gara per lottare al vertice non c’era a prescindere.
Il team di Maranello ha sdoppiato la strategia nella corsa odierna: Hamilton su due soste, Leclerc solo una. Una mossa che, di fatto, ha favorito il monegasco sul risultato finale. Infatti, malgrado il danno all’ala anteriore per uno scontro fortuito con il compagno di squadra che gli ha fatto perdere diversi punti di carico, si parla di circa una trentina, il monegasco taglia il traguardo davanti al sette volte campione del mondo di F1.
La SF-25 è una buona vettura, ma in questo momento è la terza forza del mondiale. Va sottolineato terza, perché la Red Bull è davanti solo per il talento smisurato di Max Verstappen e non perché la RB21 sia migliore della Rossa. Si equivalgono al momento. Si potrebbe pensare che ritocco sulle altezze da terra abbia rallentato la rossa. Il linea generale, però, tutte le squadre alzano un pelo la vettura. Beh, probabilmente, quel pelo sulla Ferrari incide di più rispetto al resto delle vetture di vertice.
I problemi della Rossa
La finestra di lavoro dell’auto modenese è piuttosto ristretta, per lo meno in questa fase della campagna agonistica. Sarà allargata senz’altro, gli ingegneri ci stanno lavorando e, con il tempo e gli aggiornamenti, tutto può sicuramente cambiare. C’è tanto lavoro da fare, però, e il team radio finale di Lewis Hamilton, in comunicazione con Riccardo Adami, fotografa alla perfezione il contesto competitivo odierno.
Il britannico ricorda come il risultato non fosse quello atteso in merito alle mosse realizzate nella giornata di ieri. Idem quando parla della spinta ancora necessaria per conferire un passo superiore alla vettura italiana, con alto carico di carburante a bordo. McLaren è davanti, ma pure la Mercedes lo è. Un po’ troppo, se l’obiettivo è quello sbandierato ai quattro venti: laurearsi campioni del mondo.
Le tempistiche per rimediare ci sono tutte, perché il mondiale di Formula Uno è appena iniziato. Indiscutibilmente, la curva di comprensione del gruppo di lavoro sulla vettura aiuterà parecchio. Tuttavia urgono correttivi precisi e avvalorati dalla pista, perché questa Ferrari SF-25 non è all’altezza delle aspettative e soprattutto dei target prefissati per il campionato 2025. Una settimana di pausa e poi il Giappone, vediamo che succede…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv