Ferrari ottimizza a Jeddah: ma serve altro, uno step reale
Ferrari si presenta a Jeddah lontana dalla luce dei riflettori. In F1 è sempre prudente farlo, in quanto i proclami spesso non vengono mantenuti, specie quando di parla di Cavallino Rampante. Il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha un tracciato tosto e, in questo momento particolare della stagione, layout a parte, capire se potrebbe essere favorevole […]

Ferrari si presenta a Jeddah lontana dalla luce dei riflettori. In F1 è sempre prudente farlo, in quanto i proclami spesso non vengono mantenuti, specie quando di parla di Cavallino Rampante. Il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha un tracciato tosto e, in questo momento particolare della stagione, layout a parte, capire se potrebbe essere favorevole o meno alla Rossa resta comunque complicato. Meglio far parlare la pista.
La Rossa in Bahrain ha mostrato gli stessi difetti
In Bahrain la prima delle due SF-25 è arrivata al quarto posto, esattamente come in Giappone, mentre Hamilton è riuscito a realizzare una rimonta arrivando alle spalle del compagno di squadra. Se analizziamo il contesto nello specifico, notiamo che nel secondo stint le auto italiane sono andate forte. Tutto vero. C’era però un vantaggio di mescola importante che, appena si è consumato, ha fatto vedere altro.
Ferrari non era più veloce delle McLaren e di Russell che, peraltro, con gomme Soft, parliamo di George, ha mantenuto un ritmo eccellente senza mai essere impensierito da Charles. Mentre Lewis ha messo dietro una Mercedes, quella di Antonelli arrivata undicesima, e la Red Bull di Verstappen, che ha sofferto tremendamente con le gomme, incapace di esprimere il vero passo che ha fatto vedere a Suzuka.
Il resto delle vetture dietro l’inglese non erano dei fulmini di guerra: parliamo di Alpine, Haas, Williams, Racing Bulls, Aston Martin e Sauber. Tutti team che, a prescindere, dovrebbero stare dietro. Inserire sulla vettura una macro componente così importante come il fondo non è mai semplice. Va analizzata, capita e fatta funzionare al meglio. Tuttavia, dire che c’è stato un passo avanti a livello cronometrico sembra esagerato.
Specie considerando l’entusiasmo di Hamilton del giovedì, quando l’inglese era eccitato per un aggiornamento che doveva risolvere tutti i problemi che però, basta osservare gli onboard dalle Fp1 sino alla gara (compresa), hanno continuato a fare presenza in gran parte di tutte le sessioni. Non siamo contro la Ferrari, ma al medesimo tempo non possiamo non sottolineare il comportamento similare e la differenza sul passo gara totale.
Il passo avanti della SF-25 atteso per l’Arabia Saudita
Vasseur dice che è stato fatto un piccolo passo avanti. Senza dubbio lui ne sa più di noi, specie dopo aver analizzato con cura tutti i dati raccolti in Bahrain. Ha parlato di un piccolo step sulla competitività che, ripetiamo, a noi non sembra così evidente. Nel giro di Leclerc in qualifica, il monegasco ha superato se stesso. Ha guidato sopra la vettura, ma pure in quella tornata non sono mancate le correzioni.
Ancora peggio Hamilton, dove le prestazioni sono rimaste inespresse. Per quanto concerne la gara, abbiamo già detto: con le Medium e vantaggio di freschezza sulla gomma il passo era buono, ma nel momento in cui l’aderenza extra è terminata, Mercedes e McLaren, con gomme più vecchie, andavano più forte. Per non parlare delle Hard, dove il rendimento è stato pessimo. Tuttavia, vogliamo fidarci di Vasseur.
Non sarebbe saggio, da parte sua, sebbene il profilo basso, sostenere qualcosa che non è esistito. Pertanto saremmo felici di vedere questo piccolo passo, o perché no, magari uno più grande, fare presenza a Jeddah. Tutto questo se parliamo di performance pura. Se invece parliamo di ottimizzare il risultato ok, ma questo è un altro discorso. Ma Ferrari non può massimizzare e basta. Se questo è l’obiettivo non si sale nemmeno sul podio.
L’obiettivo è ben altro, no? Concentrati su se stessi? Ottimo. Estrarre il massimo dalla monoposto? Benissimo. Ma per colmare il gap servono aggiornamenti che facciano la differenza. Netta. Speriamo che in Arabia Saudita sarà così, perché magari il nuovo fondo funziona molto meglio dopo averlo studiato in pista. Insomma, attendiamo con ansia questo scatto verso l’alto della Rossa.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV