Ferrari limitata dal retrotreno a fine gara: SF-25 instabile e senza grip
Nel GP del Bahrain di F1, Ferrari ha mostrato segnali contrastanti tra i vari stint di gara. Se nella fase centrale la SF-25 ha beneficiato della gomma media, nella parte conclusiva ha evidenziato gravi difficoltà con la mescola Hard, soprattutto nella gestione del retrotreno. In particolare, la vettura di Maranello aveva inizialmente un grosso vantaggio […]

Nel GP del Bahrain di F1, Ferrari ha mostrato segnali contrastanti tra i vari stint di gara. Se nella fase centrale la SF-25 ha beneficiato della gomma media, nella parte conclusiva ha evidenziato gravi difficoltà con la mescola Hard, soprattutto nella gestione del retrotreno. In particolare, la vettura di Maranello aveva inizialmente un grosso vantaggio nei tratti veloci.
Caratteristica venuta meno nell’ultima fase della corsa. Per comprendere meglio le cause, ecco il confronto della velocità media tra primo e ultimo stint di gara, mettendo a paragono i due piloti Ferrari, Piastri e Verstappen. Il compare vuole indicare le differenze con più o meno benzina a bordo opposto, tramite disamina più completa.
SF-25 sfrutta le Medium e ottimizza la fase di frenata
Nel primo stint si osserva come Verstappen, grazie alle scie nel mezzo del gruppo, sia il più veloce alla fine del rettilineo principale. Il campione del mondo, con l’ausilio del DRS, ha una EOSS di 30 km/h più veloce rispetto a Piastri. Una dinamica simile si verifica anche nel secondo allungo del circuito, con Max che riesce ad accumulare un vantaggio di circa mezzo secondo prima della staccata di curva 4.
Come si osserva dalla linea tratteggiata, però, il campione del mondo perde tutto il vantaggio accumulato in curva 4 e 8, dove è costretto ad anticipare la staccata ed essere conservativo in trazione. Leclerc, invece, massimizza la fase di decelerazione in curva 1, guadagnando circa due decimi solo in questo tratto. Inoltre, il monegasco è meno conservativo nello snake e alla 12, dove — al pari di Hamilton — porta più velocità.
Queste curve ad alti G laterali sono molto usuranti per le gomme che tendono ad alzare i gradi del battistrada. I due piloti della Ferrari hanno sfruttato la Pirelli a banda gialla che, grazie alla sua costruzione è meno soggetta all’innalzamento della temperatura a causa degli sforzi laterali. Come si osserva anche dal grafico del gas, nella lunga piega di curva 12 Charles parzializza meno e guadagna circa un decimo su Piastri.
Non potendo sfruttare molte scie Oscar ottimizza il vantaggio dell’aria pulita, portando una velocità maggiore a centro curva. Inoltre, è interessante notare come sia più prudente in fase di staccata tra la 1 e la 4. Com l’asse anteriore più freddo dopo i due rettilinei, l’australiano è conservativo, mostrando una fase di rilascio del freno più repentina nelle pieghe numero 8, 11 e 13. In questi tratti la temperatura esterna delle mescole è superiore e favorisce più grip in inserimento.
SF-25: sottosterzo e sovrasterzo, mancanza di grip e vettura instabile anche nei tratti veloci
Spostando l’attenzione alla fase conclusiva della gara di F1, con vetture più leggere, si osserva come la posizione di Max in mezzo al gruppo abbia favorito ancora una volta la top speed. Il dato più interessante deriva dal confronto tra le due Ferrari e Piastri. Con gomma Hard, le vetture di Maranello trovano le difficoltà maggiori nell’ultima fase della corsa. Dal grafico si può capire come il problema principale fosse il retrotreno in uscita.
Posteriore incapace di garantire una quantità di aderenza tale da stabilizzare la vettura. Questa scarso equilibrio era dettato da un avantreno parecchio impreciso in inserimento, che innescava un eccessivo scivolamento in uscita. Per questo motivo, le zone più critiche — dove Piastri guadagnava più terreno — erano le uscite dalle curve più lente.
Inoltre, a causa del retrotreno più debole, è venuto a mancare il vantaggio che avevamo discusso prima nel veloce. Sia nello snake che alla 12, è Piastri a raggiungere le velocità più elevate prima delle staccate, malgrado fosse in una fase di gestione della sua vettura di F1 in curva 12, dove parzializza maggiormente.
Il tentativo di Leclerc di difendere il podio ha probabilmente anticipato il drop prestazionale delle gomme Hard, verso la fine gara della corsa. Fattore sottinteso dal monegasco in alcune dichiarazione nel post gara. La lotta di Hamilton per attaccare Norris e quella di Charles per difendersi hanno impedito ai piloti di mantenere un buon passo negli ultimi giri, sebbene già di suo, le gomme Hard non si adattano alla vettura italiana.
Autore: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Ferrari – F1Tv