Ferrari, centro di pressione: la scelta decisiva che non si può sbagliare

In ottica qualifica, Ferrari deve lavorare per rendere più stabile la SF-25 alle basse velocità. Il tutto senza compromettere l’efficienza nei tratti più rapidi e mantenere al top i cambi di direzione. In F1 si parla spesso di compromesso, questo equilibrio più difficile da trovare quando la performance dell’auto è più bassa rispetto agli avversari. Ed […]

Apr 19, 2025 - 09:55
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Ferrari, centro di pressione: la scelta decisiva che non si può sbagliare

In ottica qualifica, Ferrari deve lavorare per rendere più stabile la SF-25 alle basse velocità. Il tutto senza compromettere l’efficienza nei tratti più rapidi e mantenere al top i cambi di direzione. In F1 si parla spesso di compromesso, questo equilibrio più difficile da trovare quando la performance dell’auto è più bassa rispetto agli avversari. Ed è proprio per questo che McLaren è facilitata, grazie alla grande duttilità della MCL39.

L’equilibrio precario della SF-25

Parliamo di un tratto distintivo vincente che la Rossa non ha. Al contrario, le vetture di Maranello hanno un equilibrio molto sottile tra sottosterzo e sovrasterzo e, in linea generale, il punto di lavoro della monoposto è molto “picky”. Immaginiamo un filo dove un equilibrista cammina: sino a quando il bilanciamento del corpo è corretto, avanza; ma non appena il peso tende da uno dei due lati, il crollo è improvviso. Succede un po’ questo alla Ferrari.

Ferrari F1 SF-25
Charles Leclerc (Ferrari) nel garage della Rossa nel weekend dell’Arabia Saudita

La ragione è sempre la stessa: una finestra di funzionamento molto ristretta, dove non appena si esce dal punto di lavoro perfetto della vettura si scatenano instabilità. Guidare su “questo filo” è assai complicato. Leclerc ci riesce spesso, in quanto adotta questa pratica oraria da tanto tempo, purtroppo, avendo raramente una vettura facile da gestire. Anche per tale ragione la storia è tremendamente complicata per Hamilton.

L’inglese era deluso, ieri. Questo non significa che getta la spugna, ma il fine settimana saudita non è iniziato nel migliore dei modi per il sette volte campione del mondo di F1. I post briefing dopo le libere erano molto importanti, specie per il britannico, bisognoso di realizzare uno step con la vettura per acquisire una maggiore esperienza di guida e alzare la confidenza con il mezzo meccanico.

Ferrari F1 SF-25
Lewis Hamilton (Ferrari) nel garage della Rossa nel weekend dell’Arabia Saudita

La strada sulla messa a punto a un bivio cruciale

La differenza di temperatura tra le due sessioni del venerdì incasina non poco le cose. Lo stesso Vasseur ne ha parlato, suggerendo che tirare conclusioni definitive, o quasi, a margine di sole due prove libere non è mai saggio. L’approccio tra i ferraristi è stato differente, sia per la configurazione al retrotreno che per lo stile di guida adottato. Quello di Charles, come detto, è risultato decisamente più proficuo.

Ma la collaborazione tra i due è molto buona, il team principal della Rossa lo sottolinea. Uno scambio di informazioni costruttivo e utile alla causa, insomma. Oggi però, nelle Fp3, serve unire tutti i punti e presentarsi in pista con il giusto piglio. Per ottimizzare il rendimento contano i dettagli di cui parlavamo prima, dove ogni piccola sbavatura, su questo particolarissimo tracciato, può pesare come un macigno sull’economia del giro.

Ferrari F1 SF-25
Frederic Vasseur (Ferrari) riposiziona le cuffie del muretto dopo le Fp2 di Jeddah

In Arabia Saudita pare che tutti gli elementi per realizzare un salto qualitativo ci siano. Ciò malgrado, come sempre accade in F1, questi devono essere combinati al meglio per un risultato ottimale. Ed è proprio su questo punto che il team di Maranello spesso fatica, gettando un po’ alle ortiche il potenziale dell’auto. Una monoposto che non è all’altezza della McLaren, ma che potrebbe mostrare un rendimento superiore.

Il Cavallino Rampante cerca il massimo profitto a Jeddah

Ferrari deve capitalizzare il pacchetto. Per farlo, serve continuare sulla stessa direzione, potenziare i punti a favore e limitare i difetti. Ed ecco che torniamo al termine utilizzato in precedenza, quell’equilibrio necessario che ancora è mancato nella giornata di ieri. L’importanza della corretta messa a punto giocherà un ruolo cruciale nel sabato ferrarista, avendo un peso specifico molto superiore rispetto alla McLaren.

Ferrari F1 SF-25
Lewis Hamilton in azione con la sua della Ferrari SF-25 nelle F2 di Jeddah 2025

Ci hanno raccontato questa mattina che le sensazioni sono molto buone. Il team sa di avere l’occasione per centrare l’obiettivo, per avvicinarsi al vertice, gettarsi nella mischia e lottare con i primi della classe. Resta il nodo centro di pressione: dove collocarlo per poter percorrere al meglio il suddetto filo dell’equilibrista per accedere al bilanciamento più efficace. Solo così si potrà portare al limite la Rossa nelle qualifiche di Jeddah.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV