Femminicidio, verso svolta storica: chi uccide non potrà decidere sulle spoglie della vittima (cosa prevede il disegno di legge)

A pochi giorni dal riconoscimento del femminicidio come reato con una sua identità distinta nel Codice penale, punibile con l’ergastolo, il Senato approva all’unanimità il disegno di legge che impedisce all’imputato dell’omicidio della propria compagna di disporne delle spoglie mortali. Lo scopo sarà quello di impedire che l’imputato, facendo cremare le spoglie della vittima, possa distruggere delle...

Mar 12, 2025 - 13:34
 0
Femminicidio, verso svolta storica: chi uccide non potrà decidere sulle spoglie della vittima (cosa prevede il disegno di legge)

A pochi giorni dal riconoscimento del femminicidio come reato con una sua identità distinta nel Codice penale, punibile con l’ergastolo, il Senato approva all’unanimità il disegno di legge che impedisce all’imputato dell’omicidio della propria compagna di disporne delle spoglie mortali.

Lo scopo sarà quello di impedire che l’imputato, facendo cremare le spoglie della vittima, possa distruggere delle prove. In pratica, il disegno di legge prevede che l’indagato non possa decidere inumazione o cremazione “dall’iscrizione nel registro degli indagati e fino al passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione”. Tale divieto in caso di condanna diventa una pena accessoria.

Leggi anche: C’è già stato il primo femminicidio del 2025: un uomo ha ucciso la moglie, i due si erano sposati a maggio

Con il disegno di legge approvato viene introdotta la norma che evita che a disporre del corpo della vittima possa essere il coniuge che spesso è proprio l’autore del reato – dice la senatrice Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama, commentando il via libera all’unanimità dell’Aula del Senato al disegno di legge a sua prima firma.

Divieto di tumulazione

Il ddl prevede anche la preclusione assoluta ad esercitare qualsiasi diritto e facoltà in tema di tumulazione, inumazione o cremazione del cadavere nelle more del giudizio e, in ogni caso, il divieto di cremazione del cadavere sino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna che abbia definito il procedimento, ovvero sino alla pronuncia della sentenza di proscioglimento.

Per cosa vale il ddl

La disposizione vale per:

  • maltrattamenti in famiglia da cui deriva la morte della persona offesa
  • omicidio doloso
  • infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale
  • omicidio del consenziente
  • istigazione al suicidio
  • omicidio preterintenzionale
  • abbandono di persone minori o incapaci, se dal fatto sia derivata la morte

Grazie al sistema legislativo in vigore, passando dall’introduzione del Codice Rosso nel 2019 e alle norme sulla violenza domestica del 2023 il numero dei femminicidi è stato ridotto e con la legge di oggi si contribuisce a fare un ulteriore passo in avanti per colmare quello che era un vulnus legislativo, sostengono ancora in Aula.

Noi ci sentiamo di dire, a corollario di tutto ciò, dall’inizio del 2025 fino ad oggi in Italia si sono verificati diversi casi di femminicidio. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, nei primi due mesi dell’anno sono stati registrati 35 omicidi, di cui 8 vittime donne. Questo rappresenta una diminuzione del 60% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando le donne uccise erano state 20.

L’Osservatorio nazionale di Non Una Di Meno ha monitorato 13 casi nel 2025, di cui 8 femminicidi, 1 suicidio di una donna, 1 suicidio-assistito e 3 casi di donne scomparse.

Questi dati indicano che, nonostante una riduzione rispetto all’anno precedente, il fenomeno dei femminicidi rimane una grave problematica in Italia. Per affrontare questa emergenza, il Governo italiano ha recentemente approvato un disegno di legge che introduce per la prima volta la definizione legale di “femminicidio” nel codice penale, punendolo con l’ergastolo, per rafforzare le misure contro i crimini di genere, come lo stalking e la pornografia non consensuale.

Tuttavia, le organizzazioni per i diritti delle donne hanno criticato questa legge, definendola una mossa propagandistica che non affronta la discriminazione sistemica contro le donne in tutti gli ambiti della vita. Secondo queste organizzazioni, è necessario un approccio più ampio che includa l’educazione e la prevenzione per combattere efficacemente la violenza di genere. Siete d’accordo?

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche: