Fedez a Sanremo, parla la sua mental coach: «Un mese e mezzo di lavoro e una squadra intera per arrivare così sul palco»
Nicoletta Romanazzi racconta la preparazione dell'artista: «Una preparazione a 360 gradi, una squadra intera che si è compattata e focalizzata per supportare Federico affinché potesse portare tutta la sua attenzione solo alla sua prestazione» L'articolo Fedez a Sanremo, parla la sua mental coach: «Un mese e mezzo di lavoro e una squadra intera per arrivare così sul palco» proviene da Open.

«La sua più grande vittoria è stata riuscire a calcare quel palcoscenico nonostante tutto, avere il coraggio di affrontare i propri demoni, riconoscere le proprie fragilità e cominciare a volersi bene senza aspettare che sia il mondo esterno a farlo. Ritrovare ciò che veramente lo rende felice: la sua musica», Nicoletta Romanazzi, mental coach tra le più richieste sul mercato, parla con un certo orgoglio del lavoro svolto con Fedez in occasione della sua partecipazione al Festival di Sanremo. Non ha torto: Federico Leonardo Lucia, così all’anagrafe, ha fatto un’ottima figura non solo grazie a Battito, che si è rivelato uno dei brani più interessanti della playlist architettata da Conti, ma anche perché l’ha interpretato in maniera assai convincente e coinvolgente. Una cosa sulla quale non tutti contavano considerando che Fedez è stato in qualche modo azzoppato in questa difficile corsa dalle rivelazioni alla vigilia di Fabrizio Corona, persona alla quale, secondo quanto raccontato nel podcast Pezzi, avrebbe erroneamente raccontato fatti della propria vita privata. Tra l’altro Fedez, come è noto, arrivava al Festival relativamente fresco di divorzio e con un forte squilibrio emotivo, cosa scritta e cantata nel brano Battito, che ha tuonato nelle case degli italiani come un urlo disperato di una persona certamente sofferente. «Dietro la performance di Fedez – svela Nicoletta Romanazzi su Linkedin- c’è stata una preparazione a 360 gradi, una squadra intera che si è compattata e focalizzata per supportare Federico affinché potesse portare tutta la sua attenzione solo alla sua prestazione, senza preoccuparsi troppo del resto, ed esprimere la sua arte, i suoi talenti e soprattutto ritrovare la sua musica e il suo pubblico e raccontargli un’esperienza personale molto profonda».
Il lavoro fatto con Fedez
A questo punto il racconto torna indietro nel tempo: «Per quello che mi riguarda io ho cominciato a lavorare con Federico un mese e mezzo fa con l’obiettivo di prepararlo a salire al meglio sul palco di Sanremo. Il lavoro è stato lo stesso che faccio con gli atleti che seguo. Abbiamo lavorato sulla capacità, quando serve, di escludere il mondo esterno e portare tutta l’attenzione all’interno, quindi entrare nello stato della massima concentrazione in cui tutto fluisce e si possono esprimere al meglio le proprie capacità. Abbiamo lavorato affinché non si facesse condizionare dal giudizio esterno, dai gossip o dalle polemiche, ma rimanesse totalmente focalizzato su quello che voleva portare su quel palco, per se stesso e per tutte quelle persone che avrebbero potuto riconoscersi nel suo vissuto». E conclude: «Sono felice che così tante persone abbiano percepito e riconosciuto questo grande impegno di Federico e siano riusciti a notare i primi cambiamenti che sta portando nella sua vita. Il viaggio è lungo, ma i primi passi sono già stati fatti». Sul profilo Linkedn di Nicoletta Romanazzi si legge: «Alleno atleti che hanno trionfato alle Olimpiadi di Tokyo 2020 come Marcell Jacobs oro nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100 metri, Luigi Busà medaglia d’oro nel Karate Kumite, Viviana Bottaro medaglia di bronzo nel Karate Kata, Alice Betto settimo posto nel triathlon e Jeannine Gmelin quinto posto nel canottaggio individuale. Seguo anche calciatori di Serie A e altri atleti di diverse discipline».
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