F1 | Perchè il sistema anti-dive sta mettendo a dura prova la Ferrari
La Ferrari ha iniziato la stagione 2025 di F1 sottotono rispetto alle aspettative. La causa sarebbe legata anche al sistema anti-dive. Non è certo la Ferrari di fine 2024 quella che stiamo vedendo in queste prime tappe della stagione 2025 di F1. La rossa non ... Leggi tutto L'articolo F1 | Perchè il sistema anti-dive sta mettendo a dura prova la Ferrari proviene da F1ingenerale.

La Ferrari ha iniziato la stagione 2025 di F1 sottotono rispetto alle aspettative. La causa sarebbe legata anche al sistema anti-dive.
Non è certo la Ferrari di fine 2024 quella che stiamo vedendo in queste prime tappe della stagione 2025 di F1. La rossa non si sta dimostrando abbastanza competitiva tanto che, al momento, la prospettiva di una vittoria o anche di un podio sembrano distanti. Le cause sono da ricercare anche in carenze relative al sistema anti-dive.
In F1 per “dive” s’intende il trasferimento di carico che avviene su una monoposto tra retrotreno e avantreno. In particolare, in fase di frenata, il carico si trasferisce in avanti, causando l’abbassamento del muso e il sollevamento del retrotreno.
Troppo “dive” può compromettere la stabilità in frenata, il bilanciamento aerodinamico e l’efficacia del DRS e delle sospensioni. Per questo i team ricorrono al sistema dell’anti-dive, una soluzione meccanica e geometrica delle sospensioni che riduce o contrasta questo abbassamento.
Agisce sull’inclinazione dei bracci delle sospensioni in modo da opporsi al trasferimento di carico verticale che avviene quando si frena in vista della curva. Sulla testata The Race, Gary Anderson è andato a fare un’analisi comparativa tra i diversi team per capire quanto è efficace il sistema anti-dive adoperato.
Anderson ha messo in luce come, in base alla soluzione utilizzata come anti-dive, questa può ridurre la sensibilità del pilota in frenata. Con l’auto in queste condizioni, può essere molto più facile andare al bloccaggio. Ciò significa che l’impegno in frenata deve essere piuttosto costante, altrimenti ogni frenata sarà diversa.
Per questo per i meccanici delle varie squadre diventa fondamentale trovare un giusto equilibrio tra la necessità di contrastare il fenomeno del dive e quella di non rendere la sensazione alla guida troppo scomoda per il pilota.
Dall’analisi condotta da Anderson che ha messo a paragone le sospensioni (visibili) di tutte le vetture, emerge che, mentre le sospensioni anteriori presentano soluzioni diverse, le caratteristiche anti-sollevamento posteriori e la quantità di sospensioni posteriori di ogni team hanno probabilmente una distribuzione simile.
In tal caso, la stabilità dell’inclinazione dell’auto dovrà essere garantita o irrigidendo l’auto o aumentando l’altezza da terra. Guardando a queste prime gare, infatti, la Ferrari ha dovuto più volte aumentare l’altezza da terra, perdendo un po’ di prestazione.
Dall’analisi di Anderson questo sarebbe spiegabile col fatto che la rossa presenta una soluzione anti-dive più debole rispetto a quella degli avversari. Ora la domanda è: il team di Maranello farà in tempo a rimettersi in sesto quest’anno o bisogna già puntare gli occhi al 2026?
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Crediti immagine di copertina: Ferrari
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