F1 | Le regole 2026 non convincono: Ferrari e Red Bull vogliono i V10 dal 2028/2029

Il mondo della Formula 1 comincia a nutrire sempre più dubbi in merito ai regolamenti che entreranno in vigore tra

Mar 20, 2025 - 14:16
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F1 | Le regole 2026 non convincono: Ferrari e Red Bull vogliono i V10 dal 2028/2029

Il mondo della Formula 1 comincia a nutrire sempre più dubbi in merito ai regolamenti che entreranno in vigore tra meno di un anno. Le nuove power unit previste dal 2026, con erogazione esattamente divisa al 50% tra termico ed elettrico, non convincono. Non parliamo solo di tifosi, appassionati ed addetti ai lavori, ma proprio di tecnici che all’interno dei team stanno spingendo affinché il cambio normativo, al termine di questa stagione, non arrivi. Una primissima indiscrezione l’aveva lanciata la settimana scorsa dal paddock di Melbourne il collega di Sky Carlo Vanzini. Le sue parole, riportare anche da Motorionline, sono così sintetizzate.

“Si vocifera di un possibile rinvio delle regole 2026, che prevedono motori ibridi 50% termici e 50% elettrici, a causa di difficoltà tecniche – diceva Vanzini sul suo canale YouTube. Si ipotizza un posticipo di un anno per valutare un motore con carburanti sostenibili ma senza elettrico. Ovviamente c’è chi spinge per confermare il nuovo regolamento, come Mercedes, che sarebbe in vantaggio nello sviluppo. L’ingresso di Audi potrebbe influenzare la decisione, ma per ora resta solo una speculazione. Nonostante alcuni dubbi, si procede verso le regole 2026, anche se il cambiamento non entusiasma tutti. Alla fine, ciò che conta è avere gare spettacolari”.

mercedes f1 2026

Con l’arrivo della Formula 1 in Cina, emergono ulteriori dettagli in merito alla questione. Auto Motor und Sport ha rivelato che nel paddock di Melbourne, e ancor prima in Bahrain durante i test pre-stagionali, ci siano state forti discussioni: si parla di un congelamento dell’attuale regolamento tecnico per i prossimi due anni, quindi presumibilmente 2026 e 2027, così da avere dal 2028 o, al più tardi, nel 2029, delle vetture con motori V10 aspirati alimentati da carburanti eco-sostenibili. Ricordate? Stefano Domenicali ha aperto alla possibilità di utilizzo questi propulsori alcuni mesi fa, ma parlava dal 2030 in poi. Ebbene, tante squadre stanno avendo difficoltà nella progettazione di queste fantomatiche power unit 50 e 50, anche perché può capitare facilmente che un’eventuale mancanza della ricarica elettrica ti possa togliere troppa potenza, distruggendo gare, campionati o qualsivoglia spirito di competizione. Insomma, si sta cercando di abolire (per il futuro) l’elettrico poco prima di un cambio regolamentare che lo amplia.

Abolizione regole F1 2026, la FIA ci pensa seriamente ma alcuni team sono contrari

È davvero assurdo se ci pensate. Già nell’attuale era delle power unit, sebbene l’impatto sia minore rispetto a quello previsto per il futuro, la perdita della componente elettrica comporta una riduzione di almeno 150 cavalli. Ricordate cosa accadde a Leclerc in Bahrain nel 2019? Sembrava destinato a una vittoria certa, ma un problema all’erogazione elettrica della sua Ferrari SF90 lo costrinse a rallentare. Ora immaginate un simile guasto su un motore che dipende al 50% dall’elettrico. Nonostante i progressi tecnologici, l’impatto sarebbe enorme. Per questo, FIA e Formula 1 stanno seriamente valutando un cambiamento che, seppur drastico, risulterebbe assai intrigante.

Ovviamente bisogna combattere con chi si oppone fermamente, come Audi, Honda e a quanto pare Mercedes, le quali sarebbero in fase avanzata nello sviluppo di queste power unit, avendo speso una somma che potrebbe avvicinarsi anche al mezzo miliardo di dollari. Queste le parole in merito di Toto Wolff: “Non abbiamo abbastanza motori di questa generazione, tutto il lavoro è concentrato sul 2026”. Un problema che, comunque, potrebbe essere risolto qualora lo si volesse. Chi, invece, sembra spingere per il congelamento dell’attuale regolamento, in vista di un ritorno ai V10, sono Ferrari e Red Bull. La scuderia austriaca dovrà farsi il propulsore da sola dopo l’addio di Honda, ma sembra in alto mare. Anche Cadillac sarebbe d’accordo, ovviamente, visto che monterà propulsori costruiti a Maranello per almeno due anni.

f1 audi qatar

Certo, se per Mercedes è un problema/non problema, diversa la situazione di Honda e Audi, le quali non avrebbero motori in grado di gareggiare in questa era regolamentare: la casa giapponese si è formalmente ritirata nel 2021, mentre quella tedesca entrerà soltanto l’anno prossimo. Questo sarebbe un grosso ostacolo per rivedere le normative vigenti, anche se la FIA pare abbia già costituito un team di tecnici sullo sviluppo di V10 aspirati con carburante eco-sostenibile.

F1: Regole 2026, solo tre anni invece di cinque?

Si sta comunque studiando un piano alternativo: poiché mantenere le attuali normative non sembra essere fattibile e la loro applicazione potrebbe portare ad azioni legali dalle parti lese, si sta vedendo come cambiare le cose in corsa. Di conseguenza, come scrive AMuS, le normative sulle power unit del 2026 potrebbero restare in vigore per soli tre anni anziché cinque, opzione prevista dagli statuti della FIA. Un ciclo regolamentare non deve necessariamente durare cinque anni: tre potrebbero essere sufficienti, permettendo così il passaggio ai motori aspirati dal 2029. Questa prospettiva potrebbe trovare il “beneplacito” dello stesso Toto Wolff, e dato che i costi dei propulsori sono stati limitati dal 2024, non si rischierebbe uno spreco di risorse. Il tempo stringe: una riforma del genere non può essere decisa troppo in là, e bisogna valutare attentamente se il ritorno ai V10 sarebbe davvero la soluzione ideale.

Gli appassionati di Formula 1, nostalgici degli anni 90/2000, non potrebbero essere più entusiasti ovviamente, per una serie di motivi scontati e che non stiamo qui a elencarvi. Bisogna capire se anche la volontà dei team sia la stessa: in poche parole, dal 2029 potremmo finalmente avere questa svolta, bisognerà solo capire se nel frattempo, dal 2026 al 2028, si continuerà con questa era regolamentare oppure si avranno le nuove normative tecniche ma per meno stagioni del previsto. Una situazione particolarmente controversa e che avrà sicuramente seguito nelle prossime settimane.