F1: Gp Australia, Pagelle “come affonda la Rossa!” di GM

Il primo Gran Premio della stagione, nonostante la pista di Melbourne non possa essere considerata un vero banco di prova per valutare il livello delle forze in campo, ha messo in luce come l’unico pilota in grado di fare la differenza con una monoposto non all’altezza sia Max Verstappen. Il campione del mondo ha dimostrato […]

Mar 17, 2025 - 11:11
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F1: Gp Australia, Pagelle “come affonda la Rossa!” di GM

Il primo Gran Premio della stagione, nonostante la pista di Melbourne non possa essere considerata un vero banco di prova per valutare il livello delle forze in campo, ha messo in luce come l’unico pilota in grado di fare la differenza con una monoposto non all’altezza sia Max Verstappen. Il campione del mondo ha dimostrato tutta la sua classe, qualificandosi come il primo dopo le McLaren. È partito con slancio e ha mantenuto un passo competitivo, gestendo con abilità le fasi critiche della pioggia, avvicinandosi a Norris con saggezza tattica.

Si è vista la forza della McLaren

La McLaren si è rivelata una monoposto forte in ogni condizione, come ci si aspetta da un’auto superiore. Tuttavia, nonostante i progressi dei suoi piloti, la gestione all’interno del team sembra essere ancora il tallone d’Achille. Le “Papaya Rolls” meritano un’analisi approfondita per migliorare ulteriormente le loro prestazioni.

La giustificata aggressività di piastri, ha rovinato una doppietta

L’aggressività, giustificata dalle regole Papaya di Oscar Piastri ha compromesso la sua gara e messo a rischio anche quella di Lando Norris, che è uscito di pista nella stessa curva, spinto dal compagno ma fortunatamente senza conseguenze gravi. Se il muretto box avesse gestito la situazione con maggiore attenzione, avremmo potuto assistere a una doppietta.

La profonda crisi della Ferrari

La Ferrari affonda. Le preoccupazioni, o meglio, gli incubi emersi dopo i test prestagionali si sono avverati. La monoposto non è competitiva né sull’asciutto né sul bagnato, eccetto in una ristretta finestra di utilizzo ottimale. A ciò si aggiunge un muretto box lento, incapace di prendere decisioni tempestive che avrebbero potuto cambiare le sorti della gara, nonostante le difficoltà della monoposto. Arrivare alle spalle della Sauber è uno smacco vergognoso per un team che aspira a vincere il mondiale. Le prossime gare in Cina e Giappone potrebbero aggravare ulteriormente questa situazione, già disastrosa.

Lando Norris 10: Domina tutto il weekend; la prima gara ha dimostrato quanto abbia lavorato sulla sua tenuta mentale. Una mente salda aiuta il talento, ma la stagione è lunga e con il fiato sul collo di Verstappen non sarà facile.

Kimi Antonelli 8: Guida male in qualifica, ma impara dagli errori. Riesce a sopravvivere alle prime fasi di gara, poi guida con tutte le gomme in ogni condizione possibile e, una volta appresa la lezione in fretta, recupera fino a ridosso del podio. Ha talento, il ragazzo!

Nico Hulkenberg 8: La Roccia non si smentisce mai. Quando serve un pilota capace di ottimizzare un risultato, lui c’è. È il valore aggiunto della neonata Sauber e ha regalato un giorno speciale al suo team, arrivando davanti alle Ferrari.

Max Verstappen 7: Il campione del mondo ha dato fondo a tutte le sue risorse per compensare le carenze della monoposto, sfruttando anche le condizioni metereologiche atipiche di Melbourne. Tuttavia, in Cina e Giappone potrebbe non bastare.

George Russell 7: Una gara senza errori. Sfruttando un buon passo e una strategia efficace, ha raggiunto un podio che vale davvero tanto.

Alexander Albon 7: Un quinto posto che vale oro, non solo per il team, che ha imboccato la via giusta, ma anche per gli equilibri interni.

Lance Stroll 7: La rivincita del figlio raccomandato. Dove il capitano Alonso fallisce, il team ha potuto contare sul suo fondamentale apporto per recuperare punti importanti.

Charles Leclerc 5: La monoposto non andava affatto bene in nessuna condizione. Poteva fare la differenza in positivo nel momento cruciale della gara, ma invece ha commesso un errore che ha aggravato la situazione. Deve pensare come un capitano se vuole essere un capitano.

Oscar Piastri 4: Si è lasciato sedurre dalla possibilità di essere il primo australiano a vincere a casa sua, ma ha commesso un errore che ha compromesso tutto. Se vuole vincere il mondiale, deve ragionare di più con la testa.

Lewis Hamilton 4: Non riesce a fare la differenza perché non ha ancora compreso a fondo la macchina e il team, e soprattutto non ha ancora capito che il muretto Ferrari deve essere guidato bene dalla pista, a meno che non convinca Bono a cambiare casacca!

Team Papaya 7: Potevano fare doppietta, ma non hanno ancora imparato a gestire i piloti, o meglio, a gestire Piastri. Se non c’è la volontà di farlo, potrebbe risultare veramente dannoso.

Le frecce d’argento 7: Hanno massimizzato il potenziale in attesa di tempi migliori. Con il talento che hanno in casa e la consistenza di Russell, dispongono attualmente della migliore coppia di piloti.

I bibitari 6: Hanno limitato i danni, grazie al talento di Verstappen. Tuttavia, correre con una sola monoposto non ha senso; prima devono trovare un modo per far crescere Lawson, altrimenti non potranno recuperare sulla McLaren.

Ristorante Chez Vasseur 3: Lo chef ha una cucina pessima, poco attrezzata e non competitiva. Se non si circonda di collaboratori capaci, la situazione potrà solo peggiorare. È necessario migliorare il muretto e far crescere i piloti. Cina e Giappone rappresentano un crocevia fondamentale per il mondiale.

Melbourne 8: La città delle quattro stagioni in un giorno ci ha regalato un gran premio avvincente, limitando di fatto la supremazia imbarazzante della McLaren e facendo emergere limiti di pilotaggio non solo tra i giovani debuttanti, ma anche tra i veterani di varie età. Meno male che hanno ripristinato la data canonica per questo GP!