F1, che noia nel Gp di Cina: questa McLaren può “giocare” come vuole. Delusione Ferrari, lenta e senza guizzi
Anche il GP di Cina registra un dominio della McLaren. Oscar Piastri chiude davanti a tutti (terza vittoria in carriera), completando un weekend quasi perfetto dopo il secondo posto nella Sprint Race e la prima pole della carriera ottenuta sabato, con annesso record della pista. L’australiano si rilancia dopo il nono posto al via di […] L'articolo F1, che noia nel Gp di Cina: questa McLaren può “giocare” come vuole. Delusione Ferrari, lenta e senza guizzi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Anche il GP di Cina registra un dominio della McLaren. Oscar Piastri chiude davanti a tutti (terza vittoria in carriera), completando un weekend quasi perfetto dopo il secondo posto nella Sprint Race e la prima pole della carriera ottenuta sabato, con annesso record della pista. L’australiano si rilancia dopo il nono posto al via di Melbourne, precedendo Norris e la Mercedes dell’ottimo Russell, terzo come una settimana fa. Verstappen (4°) passa nel finale Leclerc, quinto davanti a Hamilton (6°) nel GP mille e cento della Ferrari in Formula 1. Per la Rossa c’è il rammarico di non aver tentato l’undercut per il podio quando il monegasco era in battaglia contro Russell. Hanno chiuso la top-10 Ocon, poi Antonelli, Albon e Bearman. Fra due domeniche il Mondiale torna in Giappone.
Il commento della gara
Poco da fare, questa McLaren può “giocare” come vuole in questo avvio di Mondiale, e al momento è imprendibile. La speranza per gli altri team è che con i primi aggiornamenti possano avvicinarsi, altrimenti si fa dura. Per la scuderia papaya la gestione della gomma non è un problema dalla seconda metà di scorsa stagione, oltre alla velocità ora di 2-3 decimi superiore alle rivali. Il via di gara, inoltre, ha garantito tutta la tranquillità del mondo, dato che Woking ha piazzato subito l’uno-due, che ha permesso di gestire una gara noiosa. Stavolta Norris è riuscito ad azzeccare una partenza, superando Russell tra i “riccioli” del primo settore, mentre davanti Piastri è partito bene e ha conservato.
Sono scattati bene anche Leclerc e Hamilton, dietro al duo papaya e a Russell, ma i due si sono toccati e Charles si è trovato con l’endplate danneggiato. La perdita di 20-30 punti di carico sull’ala anteriore non ha però penalizzato la corsa del monegasco, anzi l’ha agevolata. Quasi un mistero dell’ingegneria, ma non è la prima volta, dato che accadde lo stesso anche nel GP di Silverstone 2022, quando il ferrarista volò con la sua F1-75 nonostante lo stesso problema per un contatto con la Red Bull di Pérez.
L’asfalto ruvidissimo di Cina ha portato il graining sull’anteriore sinistra già dall’ottavo giro. I piloti si sono subito lamentati chiedendo la sosta. L’undercut era la migliore soluzione per tentare un sorpasso sul rivale, come è capitato con Tsunoda (13°) su Antonelli (14°) e con Russell su Norris, che si è ritrovato così virtualmente terzo fino al 20° giro, quando ha passato il rivale della Mercedes e si è messo di nuovo davanti. Leclerc nel mentre ha inanellato un ottimo ritmo: dopo un cambio di posizioni con Hamilton al 21° giro (arrivato più tardi del previsto), il monegasco, quarto, si è avvicinato in pochi giri a Russell per il duello sul podio, risultando più veloce tra la 1 e la 2, ma perdendo quei due decimi tra la 12 e la 13, che hanno reso vani i tentativi di attacco col Drs. Un bloccaggio nello stesso tratto lo ha poi fatto finire fuori dal secondo, tirandolo definitivamente fuori dalla lotta.
Tentare l’undercut con un secondo pit, sarebbe a questo punto potuto essere una possibilità nella lotta al podio per Maranello, specie se dietro Bortoleto e Hadjar hanno inserito un secondo set di Hard fresche avendo un ottimo ritmo, ma la Rossa non si è fidata. Nessun rischio da prendere in fatto di strategie come nel finale del GP d’Australia, preferendo conservare punti in ottica Costruttori nella battaglia contro la McLaren, che l’anno scorso si è chiusa di una manciata di punti (14) dopo l’ultima gara ad Abu Dhabi. La SF-25 non era efficace in prestazione come visto sabato nella vittoria di Hamilton nella Sprint, a dimostrazione di come la vettura sia più sensibile ai cambiamenti di temperatura dell’asfalto. Una chance col doppio pit avrebbe potuto esserci comunque, peccato. Ora l’obiettivo è sviluppare la vettura prima del Giappone, un’altra pista vera che dirà molto sul valore della monoposto del Cavallino.
Nel finale, se in McLaren si è litigato giusto per mantenere la distanza tra primo e secondo, così che Norris non si beccasse l’aria sporca dalla vettura di Piastri (anche se Lando lamentava anche di problemi al pedale del freno), dietro Hamilton ha provato a differenziare la strategia al 38° giro dei 56 previsti, inserendo (troppo tardi) il secondo set di Hard e rientrando 6° dietro a Verstappen. Una mossa azzardata e non giusta, dato che il britannico ha incominciato sì a inanellare giri velocissimi sull’1’35, superiori in certe tornate anche di 1”6 sulla concorrenza, ma era oramai lontano da Verstappen. Ancor di più quando l’olandese, bravissimo a conservare la gomma dura dopo l’unica sosta, ha iniziato a spingere negli ultimi giri agganciando Leclerc, con le dure oramai alla frutta. Il duello tra i due è durato un nulla, dato che l’olandese ha subito passato il monegasco nel primo settore, prendendosi la definitiva quarta posizione. L’ultimo sussulto di un GP comunque noioso.
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