F1 | Analisi telemetrie Ferrari: cosa succede nelle fatidiche prime 4 curve – FP2 Arabia Saudita
Scopriamo dove perde Ferrari sulla McLaren con l’ausilio dei dati in questa l’analisi telemetrie delle FP2 in Arabia Saudita. Conclusa la prima giornata in pista, la minore abrasività dell’asfalto di Jeddah sembrerebbe favorire un avvicinamento della concorrenza nei confronti della McLaren. Ciononostante nelle FP2 Leclerc ... Leggi tutto L'articolo F1 | Analisi telemetrie Ferrari: cosa succede nelle fatidiche prime 4 curve – FP2 Arabia Saudita proviene da F1ingenerale.

Scopriamo dove perde Ferrari sulla McLaren con l’ausilio dei dati in questa l’analisi telemetrie delle FP2 in Arabia Saudita.
Conclusa la prima giornata in pista, la minore abrasività dell’asfalto di Jeddah sembrerebbe favorire un avvicinamento della concorrenza nei confronti della McLaren. Ciononostante nelle FP2 Leclerc ha chiuso in 4a posizione (1:28.749), a quasi 0.5s da Norris in P1 (1:28.267). Il team principal Vasseur ha però sottolineato come il team abbia un’area ben chiara da ottimizzare, in quanto tale distacco viene maturato nelle prime 4 curve. Mediante l’analisi delle telemetrie entriamo nello specifico della situazione Ferrari in Arabia Saudita, esaminando il giro delle FP2.
Il transitorio T1-2
Giunti in curva 1, il canale del delta – ovvero il gap in “tempo reale” tra i due giri – si apre ben presto. Il monegasco, condizionato da un evidente sottosterzo percepibile anche dall’onboard, è costretto ad anticipare la frenata per riuscire a centrare il punto di corda. Ciò lo porta a rallentare più del rivale, come mostrato nei dati dall’evidente forbice nel canale velocità che si apre fino a 30 kph di differenza. Successivamente, nel transitorio tra T1 e T2, deve dunque riaprire brevemente il gas al 30% e poi tornare nuovamente sul freno.
Al contrario, la MCL39 consente a Norris di raggiungere l’apex portando più chilometri orari. Pertanto il pilota inglese, nella fase finale della staccata di T1, allenta il pedale del freno guadagnando lap time, ma anche ritrovandosi così una velocità sufficiente per entrare nella curva successiva senza dover accelerare e frenare nuovamente. Questa sostanziale differenza fa lievitare vistosamente il distacco fino a 6 decimi. Tali aspetti sono evidenziati dalle frecce arancioni riportate nel grafico.
Trazione in uscita da curva 2
La traiettoria del monegasco nelle prime due curve però consente di anticipare l’apertura del gas in uscita dalla T2, offrendogli potenzialmente la possibilità di recuperare parte del tempo perso. Tuttavia, il bilanciamento e il livello di grip della vettura si rivelano tutt’altro che ottimali probabilmente a causa dei pneumatici non ancora propriamente in finestra all’inizio del giro, generando evidenti difficoltà nella fase di trazione.
Questa condizione emerge chiaramente dai dati: Leclerc è costretto a modulare il gas con maggiore cautela, come dimostrato dalla sua linea di progressione più inclinata. In aggiunta, verso metà accelerazione, la traccia del throttle evidenzia un improvviso “sussulto”, indicativo di un probabile snap della vettura, che lo costringe ad interrompere l’affondo del piede.
Il canale di Norris, al contrario, presenta una traiettoria quasi verticale e pulita, segno di una monoposto capace di trasferire efficacemente la potenza a terra e permettergli di applicare gas in modo più deciso e lineare. Infatti, nonostante l’inglese inizi ad accelerare più tardi, la trazione superiore gli consente di recuperare rapidamente, raggiungendo l’apertura completa della farfalla quasi in contemporanea con il rivale. Pertanto, il distacco accusato da Leclerc non scende oltre i 3 decimi.
Curva 4
In T4 la differenza emerge chiaramente dalla velocità minima: 175 kph di NOR vs 165 kph di LEC, che frutta alla McLaren 1 decimo. Tuttavia, ciò sembra almeno in parte legato ad una scelta di traiettoria da parte del monegasco, che preferisce sacrificare la curva in preparazione della successiva. Infatti, in quest’ultima, grazie al migliore posizionamento della vettura precedentemente costruito, riesce ad avere la meglio, dovendo alzare meno il piede dal gas e quindi presentando una migliore progressione della velocità. Difatti, al termine di T5, ha recuperato il distacco accusato nella tornata precedente, tornando sui 3 decimi complessivi.
Il resto del giro
Leclerc andrà poi addirittura a guadagnare mezzo decimo in T9-10, grazie a uno stile di guida differente. Il monegasco, infatti, sfrutta un leggero colpo di freno in inserimento per favorire la rotazione della vettura, soluzione che gli consente di avere un utilizzo più aggressivo del gas. Questo approccio si traduce in un vantaggio in termini di velocità, con ben 8 kph in più rispetto al rivale.
I due decimi e mezzo restanti che separano i due giri risiedono prevalentemente nelle curve 13, 16 e 22. La fase è la medesima evidenziata all’inizio del giro: la trazione. Infatti, Leclerc presenta degli snap che lo inducono ad alleviare momentaneamente il piede dal gas. Tuttavia, è nel primo settore che è concentrato principalmente il distacco.
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Crediti immagine di copertina: Scuderia Ferrari media center
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