Evasori Tari, record in zona Puccini. Boom controlli, uno su tre non paga. Recuperato tesoretto di 70mila euro
Tra i furbetti anche due commercianti, gli ispettori si sono insospettiti per i troppi conferimenti errati. La missione di Palazzo Vecchio: recuperare 12 milioni di euro. L’assessora Galgani: "Più equità contributiva".

Galeotta fu la chiavetta. Soprattutto per chi non paga la Tari e, da regolamento, non avrebbe diritto a scaricare i propri rifiuti beneficiando del sistema di raccolta gestito da Alia. A meno che non si metta in regola. E, a non esserlo, sono ancora in tanti: basti pensare che l’evasione della tariffa dei rifiuti stimata da Palazzo Vecchio veleggia a 12 milioni di euro. Tanto da spingere gli uffici del Comune, nel 2024, a emettere 21.286 accertamenti sulle utenze domestiche e 5.805 su quelle non domestiche.
A far luce sui furbetti è stata proprio, negli ultimi mesi, la chiavetta che consente di aprire i contenitori. La task force ambientale di Alia ha messo nel mirino la zona tra piazza Puccini, via Ponte alle Mosse e Porta al Prato dove si era registrato un record di conferimenti errati. I 32 controlli hanno fatto emergere ben 11 evasori totali, fra cui due commercianti. Mettendoli uno in fila all’altro valgono 70mila euro di Tari evasa. Il risultato dei controlli rende orgogliosa la vicesindaca e assessora all’Ambiente, Paola Galgani. "L’economia circolare con l’utilizzo della chiavetta - commenta - su cui con la sindaca Sara Funaro puntiamo molto per potenziare la differenziata è fondamentale anche contro l’evasione. Nei primi tre mesi del 2025 sono stati eseguiti 7044 controlli, con 5253 rifiuti ispezionati e 118 sanzioni, con una incidenza di irregolarità calcolata sull’1,7%. Per questo - aggiunge - il dato recente di quest’ultimo controllo effettuato in una zona compresa fra piazza Puccini e Porta al Prato è stranamente alto rispetto alla media".
A crescere, nel frattempo, è stato anche la quantità di differenziata che in città è passata dal 53% del 2021 al 63% dei primi mesi del 2025 anche grazie alla chiavetta. "Oltre a portarci verso la sostenibilità ambientale e la transizione verde - dice Galgani - fa emergere il sommerso e l’evasione della Tari. Questo porta ad una maggiore equità contributiva con una lotta all’evasione che va di pari passo". Ma com’è che la task force di Comune e Alia riesce a scovare gli evasori? Il punto di partenza sono proprio i rifiuti conferiti con gli ispettori ambientali. La palla passa poi agli uffici che controllano la posizione Tari del soggetto. Poi entrano in gioco i tecnici di controllo ambientale, una figura introdotta di recente: eseguono attività sia di recupero crediti, sia di regolarizzazione di utenti evasori, i quali vengono iscritti a Tari e dotati nell’immediatezza delle attrezzature per il corretto conferimento dei rifiuti urbani".
"L’economia circolare non è solo questione ambientale, ma anche di giustizia sociale e rispetto delle regole. Ogni rifiuto abbandonato fuori posto, ogni evasione ha un costo per la collettività, mina un sistema che si regge sulla partecipazione di tutti" commenta il presidente di Alia Multiutility, Lorenzo Perra. Non sempre l’evasione è totale. Nel 2024, in quasi 3mila casi Palazzo Vecchio ha inviato i cosiddetti inviti al contraddittorio: lettere ai contribuenti che danno la possibilità di redimersi o presentare documentazione integrativa prima che il Comune passi all’incasso.
cla.cap