Elezioni, il voto sarà in autunno: "Intesa possibile sul 12 ottobre"
La politica è l’arte del compromesso. Eugenio Giani lo sa bene. Il canale diretto per la candidatura bis passa a...

La politica è l’arte del compromesso. Eugenio Giani lo sa bene. Il canale diretto per la candidatura bis passa a questo punto del gioco dal dialogo coi pretoriani fedelissimi di Elly Schlein al Nazareno (il duo Baruffi e Taruffi). In parallelo, rimane un’altra tela da tessere e concertare con gli altri presidenti di regione uscenti, quello dell’election day. Qui prende corpo la strategia di Giani: fissare la chiamata alle urne nel weekend del 12 ottobre.
Una data non casuale che rappresenterebbe la mediazione riuscita tra due esigenze contrapposte. Da una parte, quella del governatore toscano Pd di avere una tornata elettorale quanto più lontana dai "mesi più povosi". Da giorni Giani avvisa i naviganti: "Votare con l’allerta arancione o rossa sarebbe sbagliato". Parte da qui, la proposta 1.0 delle elezioni "entro fine settembre". Che però non tiene di conto dell’altra esigenza, tenuta più sottobanco. Quella di prolungare di qualche mese la scadenza naturale delle legislature di Puglia, Campania, Marche e Toscana (il pianeta Veneto orbita attorno a un satellite che guarda alla primavera ’26) a vantaggio di giunte e consiglieri regionali in carica con il mandato 2020.
Evitare forzature e strappi, questa è la missione di Giani. Consapevole che "è prerogativa dei singoli presidenti di Regione stabilire la data delle elezioni". Col voto del 20 e 21 settembre di cinque anni fa - causa Covid -, la finestra buona da considerare per legge è quella che va da 60 prima a 60 giorni dopo il compimento dei 5 anni di mandato, quindi da luglio a novembre 2025. Quindi? Meglio unire i puntini.
Primo indizio: sibillino, giusto qualche giorno fa Giani aveva dato rassicurazioni a chi temeva un possibile slittamento al 2026: "Voteremo sicuramente in autunno. Ritengo che accanto ai fattori di specificità delle singole regioni sia auspicabile ricercare un coordinamento fra le Regioni al fine di ipotizzare la stessa data, magari entro la metà di ottobre".
Secondo indizio: avendo ottobre quattro domeniche, calendario alla mano, quella di mezzo corrisponde alla data del 12. "Sì, l’intesa può essere trovata su quella data", ammette Giani a La Nazione. Non prima di aver ribadito l’importanza della nobile arte della mediazione politica: "Massima disponibilità a ragionarci sopra per omogeneizzare la decisione con i presidenti delle cinque regioni che vanno al voto".