Ermal Meta: “La musica, da sola, non può cambiare la società”

Ermal Meta ha condiviso con Vanity Fair pensieri profondi sulla sua musica e sulla società che lo circonda, svelando particolari inediti L'articolo Ermal Meta: “La musica, da sola, non può cambiare la società” proviene da imusicfun.

Apr 27, 2025 - 17:43
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Ermal Meta: “La musica, da sola, non può cambiare la società”

Ermal Meta ha condiviso con Vanity Fair pensieri profondi sulla sua musica e sulla società che lo circonda. Oltre alla sua carriera solista di successo, il cantautore ha avuto l’opportunità di riflettere su temi più ampi, come il ruolo della musica nel cambiamento sociale e il valore dell’autoconsapevolezza.

Quest’anno, Ermal Meta torna come conduttore sul palco del Concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, dopo aver segnato la passata edizione con una performance indimenticabile sotto la pioggia. La sua interpretazione di Hallelujah su una chitarra acustica aveva conquistato il pubblico, con la pioggia che miracolosamente cessò subito dopo la sua esibizione. “Speriamo che quest’anno il vento sia più favorevole”.

La sua musica continua a esplorare il tema del cambiamento, come dimostra il brano Ferma gli orologi, un inno d’amore leggero che Ermal Meta descrive come una “farfalla controvento“. Questo brano fa parte di un tour che porta il cantautore nei teatri di tutta Italia, un contesto più intimo che gli permette di condividere con il pubblico non solo la sua musica, ma anche riflessioni e storie personali.

Il tema di quest’anno del Concerto del Primo Maggio, “Il futuro suona oggi“, richiama l’importanza della musica come strumento di riflessione e trasformazione sociale. Ermal è convinto del potere della musica: “Da sola non può cambiare la società, ma ha dentro di sé un grande potere. Racconta la nostra realtà e apre a riflessioni su come vogliamo che la società cambi.”

Nonostante la sua carriera sia piena di successi, Ermal Meta è molto riflessivo riguardo agli errori del passato. Un ammette che, in alcuni momenti, si è lasciato distrarre da problematiche esterne, qualcosa che ha imparato a non fare più. “Devi concentrarti sul tuo obiettivo, fare il tuo,” ha detto. Questo approccio si riflette anche nel suo impegno nel tema dell’antifascismo, un valore che ancora oggi sente profondamente, un tema che ha voluto sottolineare con fermezza durante il Concerto del Primo Maggio già in passato.

La sua musica e la sua arte, tuttavia, non si limitano a riflessioni politiche. Ermal è molto sensibile anche al tema della figura maschile nella società contemporanea, come ha raccontato nel suo ultimo concerto. Con una confessione profonda, ha dichiarato di essere spaventato dal “mostro” che dorme dentro di lui, riferendosi al lato oscuro della mascolinità. “Il privilegio maschile è qualcosa che viene trasmesso fin da piccoli. Bisogna avere il coraggio di interrogarsi su questo,” ha detto Ermal, riferendosi ai commenti ricevuti sui social dopo questa dichiarazione.

Il cantautore, da sempre impegnato con l’associazione Una, Nessuna e Centomila, ha dimostrato un approccio aperto al dibattito su temi come il femminicidio e la violenza di genere. “Io mi rivolgo agli uomini, quelli che come me sentono il dubbio dentro di sé, quelli che riescono a vedere il male anche negli altri, e sanno che qualcosa di profondo sta accadendo.” Una riflessione che invita tutti a essere consapevoli, ad alzare la guardia e a non ignorare i segnali di una società che può ancora migliorare.

Ermal Meta non è solo un cantautore: è una voce che riesce a unire la sua musica a una consapevolezza sociale che ispira e invita alla riflessione. Il suo approccio alla musica, alle sfide personali e sociali, e al ruolo che ogni individuo può avere nel cambiare il futuro è un esempio di come l’arte possa davvero essere un catalizzatore di trasformazione.

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