Eredità e donazioni, le nuove regole del Fisco per risparmiare
L'Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in merito alla nuova disciplina su donazioni, eredità, imposta di registro, imposta di bollo e banche dati catastali

Le nuove regole su donazioni ed eredità, in vigore dall’1 gennaio 2025, introducono cambiamenti sostanziali nel sistema fiscale. Cambiamenti che, potenzialmente, possono tradursi in grandi risparmi per i contribuenti.
Oltre alle novità introdotte dal dlgs n. 139 del 18 settembre 2024, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 2 del 14 marzo 2025, a interpretare la normativa specificando i dettagli del nuovo corso che viene improntato a una minore burocrazia e minori costi per i contribuenti.
Cosa cambia per donazioni ed eredità
Prima di tutto, vengono semplificate le pratiche ereditarie, con l’Agenzia delle Entrate che aggiorna in automatico le schede catastali senza la necessità per gli eredi di presentare la domanda di voltura. Vengono così meno procedure burocratiche e costi aggiuntivi, che colpiscono le famiglie, fra l’altro, in un momento di profondo dolore.
La tassazione dell’eredità non viene più cumulata con le donazioni ricevute in vita dal defunto. Ciascun erede può così usufruire della franchigia di 1 milione di euro, sia per la successione che per le donazioni ricevute in vita dal congiunto. Il che si traduce in un risparmio fiscale.
Ai fini del calcolo dell’imposta di successione, le donazioni effettuate in vita, fino al 2024, venivano sommate al valore dell’asse ereditario. A partire da quest’anno le donazioni vengono considerate separatamente e dunque non incidono sull’imposta di successione. Questo consente un risparmio a chi, in vita, si organizza per distribuire parte del proprio patrimonio agli eredi.
Viene abolito il coacervo ereditario, quel principio fiscale secondo il quale, nel calcolo dell’imposta di successione, si considerano cumulativamente i beni ricevuti dal defunto sia tramite donazioni effettuate in vita che attraverso l’eredità. Resta in vigore, invece, il coacervo donativo, cioè la somma delle donazioni effettuate in vita dal defunto con i beni ereditati alla sua morte, ma i suoi limiti diventano più stringenti: vengono escluse le donazioni effettuate tra il 2001 e il 2006, periodo in cui l’imposta di successione e donazione era stata abrogata. Chi riceve nuove donazioni dovrà comunque considerare eventuali donazioni precedenti per verificare se la franchigia è già stata consumata in tutto o in parte.
Le franchigie sulle donazioni:
- le donazioni tra fratelli, oggi, godono di una franchigia di 100.000 euro (con aliquota al 6%);
- le donazioni fra coniuge e parenti in linea retta hanno una franchigia di 1 milione di euro cadauno (con aliquota a 4%);
- c’è poi una franchigia di 1,5 milioni di euro, con aliquota variabile a seconda del grado di parentela, per chi è portatore di handicap.
Cambia l’imposta di registro
Cambia anche l’imposta di registro: esclusi i casi particolari, oggi i contribuenti devono versarla in autoliquidazione. L’Agenzia delle Entrate, con la sua attività di controllo, subentra poi in un momento successivo. In caso di versamento errato, l’Agenzia contatta i contribuente consentendogli una messa in regola entro 60 giorni con sanzioni ridotte.
Imposta di bollo più flessibile
Introdotta una maggiore flessibilità sull’imposta di bollo, con il pagamento che può anche non venire effettuato contemporaneamente alla stipula dell’atto, ma antro il termine per la registrazione che di norma si aggira attorno ai 30 giorni.
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