Effetto dazi: Amazon cancella gli ordini dalla Cina

Amazon ha cancellato una serie di ordini dalla Cina e da altri paesi asiatici, probabilmente per ridurre la sua esposizione ai dazi. Dall'inizio dell'anno il titolo della società ha perso il 21%, più dell'indice S&P 500.

Apr 10, 2025 - 16:45
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Effetto dazi: Amazon cancella gli ordini dalla Cina

Amazon ha cancellato una serie di ordini dalla Cina e da altri paesi asiatici, probabilmente per ridurre la sua esposizione ai dazi. Dall’inizio dell’anno il titolo della società ha perso il 21%, più dell’indice S&P 500

Stando a un documento ottenuto da Bloomberg, Amazon ha cancellato una serie di ordini provenienti dalla Cina e da altri paesi asiatici. La notizia rivela che la società di e-commerce guidata da Jeff Bezos e Andy Jassy sta cercando di ridurre la sua esposizione ai nuovi dazi imposti il 2 aprile scorso – e poi parzialmente sospesi, ieri – dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump verso un gran numero di paesi.

AMAZON SOFFRE IN BORSA

Dall’inizio dell’anno il titolo di Amazon ha perso più del 20 per cento in borsa: il calo è stato anche più profondo di quello dell’indice S&P 500 (-15 per cento), che raccoglie le cinquecento aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione.

LA CANCELLAZIONE DI UN MAXI-ORDINE DI SEDIE A SDRAIO

Bloomberg scrive che, dopo l’annuncio delle tariffe, Amazon aveva sospeso gli ordini di sedie a sdraio, scooter, condizionatori d’aria e altri prodotti da diversi venditori. Nel rapporto annuale pubblicato a febbraio, la società spiegava di considerare le dispute commerciali internazionali un fattore di rischio, sottolineando che “i fornitori cinesi forniscono una parte significativa dei nostri componenti e prodotti finiti”.

In una e-mail inviata a un fornitore decennale di sedie a sdraio made in China, Amazon comunicava la cancellazione di alcuni ordini che erano stati effettuati “per errore”, chiedendo al fornitore di non procedere alla spedizione. Nell’e-mail non si parlava di dazi. Il venditore in questione ha detto a Bloomberg che l’ordine, dal valore di 500.000 dollari, è stato annullato dopo che le sedie erano già state prodotte, e che quindi spetterà a lui l’onere di pagare il produttore e di trovare altri acquirenti; ha detto anche che Amazon non aveva mai annullato un ordine in questo modo.

COME FUNZIONANO I DIRECT IMPORT ORDERS

La società ha cancellato quello che in gergo viene indicato come un direct import order: con questo termine ci si riferisce a un processo nel quale Amazon effettua un acquisto all’ingrosso nel paese di produzione della merce, che successivamente spedisce nei suoi magazzini negli Stati Uniti. L’importatore di riferimento per questi ordini è Amazon: quindi è la società a pagare gli eventuali dazi quando i carichi raggiungono i porti americani.

Amazon utilizza questo procedimento di “importazione diretta” da anni perché gli permette di ridurre i costi di approvvigionamento, sfruttando le tariffe di spedizione per grandi quantità di merci. Con l’annullamento degli ordini, però, fa ricadere l’esposizione ai dazi sui venditori e non su di sé.

Le merci che Amazon acquista direttamente dai venditori rappresentano all’incirca il 40 per cento dei prodotti venduti sulla sua piattaforma. Il resto, invece, è composto da venditori indipendenti che – semplificando – pagano alla società una sorta di “affitto” per lo spazio sulla piattaforma nella forma di commissioni per la pubblicità, per la logistica e altro.