Leonardo, Fincantieri e Rheinmetall Italia. Ecco quanto cresce l’export militare italiano
Che cosa emerge dalla Relazione annuale del governo al Parlamento "sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento"

Che cosa emerge dalla Relazione annuale del governo al Parlamento “sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento”
Continua a crescere l’export militare italiano anche nel 2024.
L’anno scorso le autorizzazioni per le vendite di armamenti all’estero risultavano pari a 7 miliardi 692 milioni di euro, per un incremento del 35,34% rispetto a 6 miliardi 312 milioni di euro del 2023.
È quello che emerge dalla Relazione annuale del governo al Parlamento “sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento”, presentata lo scorso 24 marzo dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Il documento è richiesto dalla legge 9 luglio 1990, n. 185, che disciplina la normativa sull’export di armamenti dell’industria della difesa nazionale. Lo scorso febbraio ha ripreso il proprio iter nelle commissioni congiunte Difesa e Affari Esteri della Camera, in sede referente, il Ddl di iniziativa governativa che detta nuove norme per il controllo dell’esportazione, già approvato dal Senato. Tra le varie modifiche, il testo contiene l’abrogazione dell’obbligo che la relazione al Parlamento contenga “un capitolo sull’attività degli istituti di credito operanti nel territorio italiano concernente le operazioni disciplinate dalla presente legge”, sulla base dei dati trasmessi dal Mef.
Tutti i dettagli.
CRESCE L’EXPORT MILITARE ITALIANO
Nel 2024 il valore complessivo delle autorizzazioni per movimentazioni di materiali d’armamento è stato di 8,436 miliardi di euro, dei quali 7,692 miliardi in uscita dall’Italia e 743,8 milioni in entrata.
Rispetto al 2023 si è registrato un incremento del 35,34 % del valore delle autorizzazioni individuali di esportazione, in linea con un aumento del 22,28 % dei provvedimenti rilasciati (da 2.101 a 2.569), si legge nel documento. Le licenze globali, che rappresentano uno strumento di semplificazione, invertono la tendenza alla crescita osservata negli anni precedenti, presentando un valore cumulativo dei materiali esportati pari a circa 1,18 miliardi di euro (1,4 nel 2023). Una lieve flessione si è registrata nell’utilizzo delle Autorizzazioni generali di trasferimento, che dai 62,1 milioni del 2023 passano ai 60,4 milioni del 2024, precisa il documento.
I PAESI DESTINATARI
Il numero dei Paesi destinatari delle autorizzazioni all’esportazione è stato di 83. Il numero delle autorizzazioni è stato di 90 (83 nel 2023) e il numero delle autorizzazioni, come già osservato, è stato di 2.569 (2.101 nel 2023). Nel 2024, al contrario dei quattro anni precedenti, un solo Paese (Indonesia) è risultato destinatario di autorizzazioni per un valore complessivo superiore al miliardo di Euro, mentre sono stati 15 i Paesi con valori compresi tra 100 milioni e il miliardo di Euro.
LA VENDITA DEI PPA ALL’INDONESIA
Ricordiamo infatti che il nostro paese ha venduto all’Indonesia due pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) prodotti da Fincantieri e destinati alla Marina militare. Si tratta delle prime unità ppa vendute all’estero.
Per quanto riguardo il valore dei trasferimenti intracomunitari e delle esportazioni verso i Paesi Nato questo risulta pari al 44,1 % del totale (1984 autorizzazioni), mentre il restante 55,9 % delle esportazioni ha interessato Paesi extra Ue/Nato (585 autorizzazioni). Si tratta di una inversione della crescita tendenziale delle esportazioni verso Paesi UE/Nato iniziata nel 2018, sul cui dato complessivo pesa la licenza di oltre 1 miliardo autorizzata nei confronti dell’Indonesia.
Il valore esportato verso le nazioni Ue/Nato è diretto per il 36,72 % verso Paesi esclusivamente membri Nato (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Norvegia, Turchia, Albania, Macedonia del Nord) e per il 63,28% verso Paesi Ue indipendentemente dalla loro adesione al Trattato Atlantico.
Tra i primi 25 Paesi destinatari di autorizzazioni individuali all’esportazione nel 2024, si nota che: l’Indonesia, che nel 2023 era al trentacinquesimo posto, si colloca ora al primo posto, per via della licenza da oltre 1 miliardo di euro già menzionata; la Nigeria è passata dal 16° al 3° posto; Francia, Regno Unito e Germania continuano a collocarsi tra i primi 5 destinatari, in linea con le tendenze dei precedenti anni.
SCENDE L’UCRAINA
Per quanto attiene Kiev, “l’Ucraina è scesa dal 2° all’11° posto, con licenze pari a 222 milioni di Euro, che conferma l’impegno dell’apparato produttivo italiano verso quel Paese (giova rammentare che le forniture gestite dal Ministero della difesa non necessitano di autorizzazione UAMA e, quindi, esulano dalle statistiche riportate”, mette in risalto la relazione del governo.
NON PRESENTE ISRAELE
Per quanto riguarda un altro paese impegnato in un conflitto, ovvero Israele, nel 2023, il valore delle esportazioni autorizzate verso Tel Aviv (9,9 milioni) era rimasto stabile rispetto all’anno precedente, mentre quello delle importazioni aveva realizzato una crescita importante, raggiungendo i 31,5 milioni (settimo posto tra i Paesi di provenienza).
Nei dati 2024 non compare invece Israele, “in quanto le caratteristiche dell’intervento israeliano su Gaza hanno indotto l’Autorità nazionale UAMA a non concedere nuove autorizzazioni all’export a mente della legge n. 185/1990” precisa la relazione.
IL DATO IMPORT
Per quanto attiene all’import, nel 2024, il valore delle 517 autorizzazioni individuali di importazione cd. “definitive” è stato di 743.775.067,04 Euro, di cui il 24,76 % proviene dagli Stati Uniti d’America, mentre il 20,83 % proviene da Israele, il 14,96 % dalla Svizzera, l’11.64 % dal Regno Unito e l’11,57% dall’India. Il dato non comprende le importazioni da Paesi UE/SEE, perché esse non sono soggette ad autorizzazione dell’UAMA. Per quanto riguarda le tipologie, nel 2024 la categoria “materiali” ha costituito, sia per valore complessivo sia per numero di articoli, la tipologia maggioritaria degli oggetti importati (93,80 %), seguita dai “servizi” (3,52 %), dai “ricambi” (2,67 %), e dalle “tecnologie” (0,01 %).
LEONARDO, RWM, IVECO E AVIO LE PRINCIPALI SOCIETÀ ESPORTATRICI
Passando invece alle principali società esportatrici di armamenti (le prime 15 hanno un peso finanziario del 89,01 % sul totale delle autorizzazioni nel 2024), domina la classifica Leonardo (27,67 %), seguita da Fincantieri (22,62 %), Rheinmetall Italia (6,60 %) e Mbda Italia (6,25 %), da sole rappresentanti circa il 63,14 % del valore monetario degli scambi, precisa il rapporto.
Il gruppo ex Finmeccanica in particolare, è destinataria di circa il 14,75 % del totale delle autorizzazioni (379 su 2.569) e i primi 15 operatori hanno ricevuto circa il 40,17 % del totale delle autorizzazioni (1.032 su 2.569).
Nel 2024 risultano rilasciate 15 autorizzazioni tra generali e globali: 6 globali di progetto per programmi intergovernativi, 1 globale di trasferimento e 8 generali, per un totale complessivo di 177 licenze rilasciate di cui 115 ancora in vigore.
LE INFORMAZIONI SULLE “BANCHE ARMATE”
Infine, nell’anno 2024, il 68,72% delle transazioni per introiti riferibili ad esportazioni definitive risulta negoziato da tre istituti di credito (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank). Nel 2023, detta percentuale era del 69%. Per quanto riguarda l’ammontare complessivo di garanzie e finanziamenti concessi o rinnovati nel 2024, il 83,78% è stato negoziato da tre istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank, Unicredit SpA). Come già ricordato l’anno scorso, quest’ultime informazioni non sarebbero più disponibili se entrasse in vigore la riforma sull’esportazione di armamenti (ddl di modifica della legge 185 del 1990).