Ecco come perché Ryanair picchia ancora su Boeing
Sale il titolo Ryanair sulla scia dei conti del terzo trimestre migliori delle attesi. Tuttavia la compagnia aerea low cost taglia stime passeggeri: colpa dei ritardi nella consegne di aerei da parte di Boeing. Fatti, numeri e dettagli

Sale il titolo Ryanair sulla scia dei conti del terzo trimestre migliori delle attesi. Tuttavia la compagnia aerea low cost taglia stime passeggeri: colpa dei ritardi nella consegne di aerei da parte di Boeing. Fatti, numeri e dettagli
Ryanair incolpa Boeing con i ritardi nelle consegne degli aerei mentre taglia le previsioni sui passeggeri.
Oggi la compagnia aerea lowcost ha diffuso i conti trimestrali con utile pari a 149 milioni di euro e ricavi a 2,96 miliardi di euro. I numeri migliori delle attese spingono le azioni di Ryanair alla Borsa di Dublino (+3). Tuttavia, il vettore irlandese ha avvertito circa l’impatto dei ritardi nelle consegne di aerei da parte di Boeing e dello sfavorevole calendario pasquale.
Tutti i dettagli.
SEGNO POSITIVO PER I RICAVI…
Nel terzo trimestre Ryanair ha registrato un aumento del 10% dei ricavi, pari a 2,96 miliardi di euro. “I ricavi accessori hanno registrato un’altra solida performance, con un aumento del 10% a 1,04 miliardi di euro nel terzo trimestre” afferma la compagnia.
.. e PER L’UTILE
Allo stesso tempo, sale anche l’utile a 149 milioni di euro, rispetto ai 15 milioni di euro dell’anno precedente, grazie a una crescita del traffico del 9% a 45 milioni di passeggeri con tariffe marginalmente più alte a causa di un aumento delle prenotazioni per il periodo natalizio e di capodanno. Il risultato batte così le stime degli analisti.
CRESCONO I COSTI
I costi operativi sono aumentati dell’8% a 2,93 miliardi di euro, grazie ai risparmi sulla copertura del carburante che hanno compensato l’aumento dei costi del personale e di altri dovuti ai ritardi nelle consegne dei Boeing.
I PRIMI NOVE MESI DELL’ESERCIZIO 2025
La compagnia aerea low cost ha chiuso i nove mesi dell’esercizio fiscale 2025 con un utile netto di 1,94 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ricavi per 11,65 miliardi (+3%) e un traffico in crescita del 9% a 160,2 milioni di passeggeri. Sulla flessione del risultato netto pesa il “calo dell’8% delle tariffe”, ha spiegato la società irlandese.
TAGLIO DELLE STIME PASSEGGERI
Soprattutto Ryanair ha ridotto l’obiettivo di crescita dei passeggeri per la seconda volta in tre mesi a causa dei ritardi di Boeing nella consegna di aeromobili. La crescita nell’anno fiscale 2026 raggiungerà i 206 milioni di passeggeri, rispetto ai 210 milioni stimati a novembre. Già il target di novembre era stato rivisto al ribasso causa di problemi alla Boeing: Ryanair aveva ridotto infatti la sua previsione da 215 milioni a 210 milioni di passeggeri.
I passeggeri previsti sono “quasi 200 milioni, sempre che non arrivino altre notizie negative da Boeing” e il quarto trimestre non beneficerà come lo scorso anno del calendario pasquale, fa sapere la società.
COLPA DI BOEING PER RYAINAR
“Mentre la produzione del Boeing 737 si sta riprendendo dallo sciopero della Boeing alla fine del 2024, non ci aspettiamo più che la Boeing consegni un numero sufficiente di aeromobili prima dell’estate 2025″, ha affermato l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary.
Ryanair è il più grande cliente della Boeing in Europa e ha visto i suoi piani di crescita intaccati dalla crisi del produttore statunitense, ricorda il Financial Times. Tuttavia, il direttore finanziario di Ryanair, Neil Sorahan, ha affermato di credere che “le cose stiano migliorando operativamente” negli stabilimenti Boeing, dopo un viaggio negli Stati Uniti questo mese. “Spero che stiano voltando pagina”, ha affermato. Boeing è indietro di 38 aerei rispetto al suo accordo di consegna originale con Ryanair per il suo 737 Max 8 e la compagnia aerea ha ancora bisogno di altri nove aerei prima della stagione estiva per poter raggiungere i suoi piani di crescita ridimensionati.
“In questo momento, puntiamo cautamente a un utile pre-imposte nella gamma di 1,55-1,61 miliardi di euro”, ma “il risultato finale dipenderà dall’assenza di eventi esterni avversi da adesso alla fine di marzo, inclusi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, altri ritardi da Boeing, una cattiva gestione del traffico aereo e carenza di personale” spiega la società.