Ecco come il nuovo capo del Pentagono suona la sveglia all’Europa
Che cosa ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, nella riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina. Il punto di Dario D'Angelo, blogger esperto di politica internazionale, tratto dal suo profilo su X

Che cosa ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, nella riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina. Il punto di Dario D’Angelo, blogger esperto di politica internazionale, tratto dal suo profilo su X
Fidatevi di me: di questo discorso sentiremo parlare a lungo. È una dichiarazione di intenti, ma rischia di rappresentare soprattutto uno spartiacque, per l’Europa e per l’Ucraina. Perché segna un prima e un dopo nel rapporto del Vecchio Continente con gli Stati Uniti. Chiarisce che nulla sarà come prima. A pronunciarlo è stato il capo del Pentagono, Pete Hegseth, in occasione della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a porte chiuse a Bruxelles. Per alcuni istanti, durante e subito dopo il suo intervento, ho visto facce tramortite dalla durezza delle sue parole. Quasi molti dei suoi colleghi avessero appena appreso (e compreso) che a prendere possesso dello Studio Ovale è stato Donald Trump, che il mondo è cambiato sul serio. E che questo li (e ci) riguarda da vicino. Oggi come domani. Buona lettura:
“Ci incontriamo in un momento critico. Mentre la guerra si avvicina al suo terzo anniversario, il nostro messaggio è chiaro: lo spargimento di sangue deve finire. E questa guerra deve finire. Il presidente Trump è stato chiaro con il popolo americano e con molti dei vostri leader: fermare i combattimenti e raggiungere una pace duratura è la massima priorità. Il Presidente ha intenzione di chiudere questa guerra attraverso la diplomazia e portando Russia e Ucraina al tavolo del negoziato. Il Pentagono aiuterà a raggiungere questo obiettivo. Porteremo a conclusione questa guerra devastante, e stabiliremo una pace duratura, solo con una valutazione realistica del campo di battaglia.
Noi vogliamo, come voi, un’Ucraina sovrana e prospera. Ma dobbiamo iniziare dal riconoscere che tornare ai confini ucraini pre-2014 è un obiettivo irrealistico. Inseguire questo obiettivo illusorio prolungherà solamente la guerra e causerà ulteriori sofferenze.
Una pace duratura per l’Ucraina deve includere solide garanzie di sicurezza per assicurare che la guerra non ricominci. Gli Stati Uniti non credono che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sia un obiettivo realistico di un accordo negoziato. Invece, ogni garanzia di sicurezza deve essere sostenuta da truppe europee e non-europee. Se queste truppe vengono dispiegate come forze di pace in Ucraina (…), dovrebbero essere schierate come parte di una missione non NATO e non dovrebbero essere coperte dall’articolo 5. È inoltre necessaria una solida supervisione internazionale della linea di contatto. Per essere chiari: come parte di qualsiasi garanzia di sicurezza, non ci saranno truppe americane schierate in Ucraina.
(…) Salvaguardare la sicurezza europea è un imperativo per i membri europei della NATO. A tal fine, l’Europa deve fornire la quota maggioritaria dei futuri aiuti letali e non letali all’Ucraina. I membri di questo gruppo di contatto devono essere all’altezza del momento. (…) Questo significa donare più equipaggiamento e munizioni, spendere nella vostra industria della difesa e, più importante, parlare ai vostri cittadini riguardo alla minaccia che affronta l’Europa.
Parte di questo è parlare in maniera franca con la vostra gente di come questa minaccia può essere affrontata soltanto spendendo di più in difesa: il 2% non è abbastanza. Il Presidente Trump ha chiesto il 5%. E io sono d’accordo.
(…) Siamo anche qui oggi per esprimere direttamente e senza ambiguità che dure realtà strategiche impediscono agli Stati Uniti di concentrarsi primariamente sulla sicurezza dell’Europa.
Gli Stati Uniti affrontano minacce al proprio territorio. Dobbiamo concentrarci, e lo siamo, sulla sicurezza dei nostri confini. Abbiamo anche un concorrente diretto nella Cina comunista, con capacità e volontà di minacciare la nostra madrepatria e interessi nazionali chiave nell’Indo-Pacifico. Gli Stati Uniti hanno come priorità la dissuasione dalla guerra con la Cina nel Pacifico.
(…) Mentre gli Stati Uniti danno priorità a queste minacce, gli Alleati europei devono guidare la prima linea.
Insieme possiamo stabilire una divisione del lavoro che massimizzi il nostro vantaggio competitivo in Europa e nel Pacifico. (…) Chiediamo a tutti i vostri Paesi di intensificare l’adempimento degli impegni che avete assunto. E sfidiamo i vostri Paesi e i vostri cittadini a raddoppiare e ad impegnarvi non solo per i bisogni di sicurezza immediati dell’Ucraina, ma alla difesa a lungo termine dell’Europa e per gli obiettivi di deterrenza.
La nostra alleanza transatlantica è durata per decenni e ci aspettiamo che si mantenga per le generazioni a venire. Ma questo non accadrà automaticamente.
Richiederà che gli alleati europei entrino nell’arena e si assumano la responsabilità della sicurezza convenzionale sul continente.
Gli Stati Uniti rimangono impegnati nell’alleanza NATO e nella partnership di difesa con l’Europa. Senza discussioni. Tuttavia, gli Stati Uniti non tollereranno più un rapporto squilibrato che incoraggi la dipendenza. Al contrario, la nostra relazione darà priorità al rafforzamento dell’Europa affinché si assuma la responsabilità della propria sicurezza.
La sincerità sarà la nostra politica da ora in avanti. Il Presidente Trump attende con interesse di lavorare insieme per proseguire questa discussione franca tra amici e per raggiungere la pace attraverso la forza”.
(tratto dal profilo X di Dario D’Angelo)