DolphinGemma, con questo modello di Intelligenza Artificiale potremo comunicare con i delfini, lo annuncia Google
Con DolphinGemma, modello di Intelligenza Artificiale (IA) sviluppato da Google, potremo capire meglio i delfini e persino comunicare con loro, fino a capire cosa dicono. Ma come useremo questa comunicazione? Secondo quanto riferito da Google, il modello linguistico è di grandi dimensioni, e sta aiutando gli scienziati a studiare il modo in cui comunicano i...

Con DolphinGemma, modello di Intelligenza Artificiale (IA) sviluppato da Google, potremo capire meglio i delfini e persino comunicare con loro, fino a capire cosa dicono. Ma come useremo questa comunicazione?
Secondo quanto riferito da Google, il modello linguistico è di grandi dimensioni, e sta aiutando gli scienziati a studiare il modo in cui comunicano i delfini e potrebbero davvero aiutarli a scoprire cosa stanno dicendo.
Non è la prima applicazione dell’IA in questo campo: da un recente studio guidato all’Università di Copenaghen (Danimarca) era emerso, per esempio, come l’IA potesse decodificare le emozioni di alcuni animali selvatici, in particolare di sette specie di ungulati.
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Gli studi sui delfini e il progetto Wild Dolphin Project
I delfini, inoltre, sono studiati da decenni: comprendere il loro linguaggio dei delfini è tuttora una frontiera scientifica. Una ricerca di due anni fa ha dimostrato addirittura che il baby talk non è un linguaggio conosciuto solo da noi esseri umani, ma anche ai delfini, che lo utilizzerebbero per comunicare con i loro piccoli.
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Gli scienziati ma anche semplici appassionati del mondo animale si chiedono da molto tempo cosa succederebbe se non solo potessimo ascoltare i delfini, ma anche comprendere gli schemi della loro complessa comunicazione in modo sufficientemente approfondito da generare risposte realistiche.
Secondo Google, che sta sviluppando DolphinGemma in collaborazione con i ricercatori del Georgia Institute of Technology (Usa) nell’ambito del Wild Dolphin Project (WDP) può riuscire in questo obbiettivo: il modello di IA è infatti addestrato per apprendere la struttura delle vocalizzazioni dei delfini e generare nuove sequenze sonore simili alle loro.
Il progetto WDP studi i delfini dal lontano, attestandosi come il più longevo progetto di ricerca subacquea sui delfini al mondo, con target specifico individuato in una specifica comunità di delfini maculati atlantici (Stenella frontalis) selvatici nelle Bahamas.
Gli studi sono condotti in ambiente naturale, e stanno producendo un ricco e unico set di dati: decenni di video e audio subacquei meticolosamente abbinati alle identità individuali dei delfini, alle loro storie di vita e ai comportamenti osservati.
Un obiettivo primario per WDP è anche osservare e analizzare la comunicazione naturale e le interazioni sociali dei delfini. Per questo i ricercatori lavorano sott’acqua, in modo da riuscire a collegare direttamente i suoni a comportamenti specifici, tra cui:
- Fischi distintivi che possono essere usati da madri e cuccioli per riunirsi
- Squittii a impulsi intermittenti, spesso osservati durante i combattimenti
- Ronzii a scatto, spesso utilizzati durante il corteggiamento o l’inseguimento degli squali
L’obiettivo finale di questo lavoro di osservazione è comprendere la struttura e il potenziale significato di queste sequenze sonore naturali – scrivono i ricercatori – cercando schemi e regole che potrebbero indicare un linguaggio. Questa analisi a lungo termine della comunicazione naturale costituisce il fondamento della ricerca di WDP e fornisce un contesto essenziale per qualsiasi analisi di intelligenza artificiale
Ed è proprio grazie all’ampio dataset di WDP che DolphinGemma viene addestrato.
Il modello di IA DolphinGemma

L’IA utilizza specifiche tecnologie audio di Google, tra cui SoundStream, che rappresenta in modo efficiente i suoni dei delfini, poi elaborati da un’architettura di modelli adatta a sequenze complesse. In questo modo – sperano gli scienziati – DolphinGemma potrebbe elaborare sequenze di suoni naturali dei delfini per identificare schemi, strutture e, in definitiva, prevedere i probabili suoni successivi in una sequenza, proprio come i grandi modelli linguistici per il linguaggio umano predicono la parola o il simbolo successivo in una frase.
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Identificando schemi sonori ricorrenti, cluster e sequenze affidabili, il modello può aiutare i ricercatori a scoprire strutture nascoste e potenziali significati nella comunicazione naturale dei delfini – spiegano gli esperti – un compito che in precedenza richiedeva un immenso sforzo umano. Infine, questi schemi, integrati con suoni sintetici creati dai ricercatori per riferirsi a oggetti con cui i delfini amano giocare, potrebbero stabilire un vocabolario condiviso con i delfini per una comunicazione interattiva
Come useremo questa conoscenza?
Ci siamo fatti la stessa domanda scoprendo che l’IA può aiutare a comprendere le emozioni degli ungulati.
Comprendere come gli animali esprimono le emozioni può aiutarci a migliorare il loro benessere – riferiva Élodie F. Briefer, autrice principale di quello studio – Se riusciamo a rilevare precocemente lo stress o il disagio, possiamo intervenire prima che degeneri. Analogamente – cosa importante, potremmo anche promuovere emozioni positive. Questo sarebbe un punto di svolta per il benessere degli animali
DolphinGemma potrebbe per esempio dirci che i delfini soffrono enormemente nelle vasche dove sono costretti a stare per fare “divertire” gli umani.
Ci domandiamo quindi un’altra volta se vogliamo davvero il benessere degli animali. Perché molti “indizi”, ahinoi, ci dicono il contrario.
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Fonti: Google / Google/Youtube
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