E-bike: arriva in Italia la bici a idrogeno senza batteria che si ricarica con meno di mezzo litro d’acqua
Dalla Cina all’Italia, passando per un’idea destinata a rivoluzionare la mobilità urbana: una bicicletta a idrogeno capace di percorrere fino a 60 chilometri con un “pieno” ottenuto usando appena 400 ml d’acqua, senza batteria, senza presa elettrica, senza litio. La novità ha un nome: HYRYD Sport Bike 1.0, e segna il debutto della mobilità a...

Dalla Cina all’Italia, passando per un’idea destinata a rivoluzionare la mobilità urbana: una bicicletta a idrogeno capace di percorrere fino a 60 chilometri con un “pieno” ottenuto usando appena 400 ml d’acqua, senza batteria, senza presa elettrica, senza litio. La novità ha un nome: HYRYD Sport Bike 1.0, e segna il debutto della mobilità a idrogeno leggero anche nel settore ciclabile.
È l’azienda cinese Youon a firmare questa tecnologia, un gruppo già attivo nella micromobilità e ora anche nel settore automotive a idrogeno. In Italia il progetto prende forma grazie a Remoove, realtà trentina impegnata da anni nella mobilità inclusiva e sostenibile, che ha scelto di investire su questa nuova frontiera del trasporto leggero.
Il cuore del sistema è una cella a combustibile da 300 watt alimentata da idrogeno. Nessuna batteria da ricaricare alla presa: per ottenere l’energia basta utilizzare l’apposito kit domestico fornito insieme alla bici, che sfrutta acqua del rubinetto per produrre idrogeno verde. In cinque ore, 400 ml d’acqua sono sufficienti a generare 40 grammi di gas, stoccati in una cartuccia a bassa pressione (10 atmosfere), facilmente sostituibile.
Una volta montata nel telaio, la cartuccia alimenta il motore brushless da 180 W integrato nel mozzo posteriore. Il risultato è un’autonomia di circa 50-60 chilometri a pedalata assistita, senza alcun tipo di emissione inquinante.
Prezzo e prospettive
Il prezzo non è per tutti: 4.800 euro più IVA, comprensivi del kit per la produzione di idrogeno domestico. Una cifra importante, che però trova giustificazione nella tecnologia impiegata e nel target a cui si rivolge. “Pensiamo ai privati attenti all’ambiente, ma anche alle aziende che potrebbero sostituire le bici elettriche delle flotte con modelli a idrogeno, installando eventualmente stazioni di ricarica dedicate”, spiega Andrea Tomasoni, presidente e Ceo di Remoove.
Il debutto italiano è avvenuto a Bergamo, in occasione di BikeUP, il festival della mobilità elettrica e sostenibile. La bici si distingue anche per caratteristiche tecniche tradizionali ma affidabili: telaio in alluminio, forcella ammortizzata, cambio Shimano a 7 velocità, freni a disco anteriori e posteriori. Il peso complessivo è di 23,5 kg.
Perché l’idrogeno potrebbe superare il litio nella mobilità urbana
Questa tecnologia solleva interrogativi interessanti: e se il futuro delle bici elettriche non fosse elettrico, ma idrogeno-compatibile? Oggi, quasi tutta la mobilità leggera si basa su batterie al litio, con problemi noti: costi elevati, difficoltà di smaltimento, dipendenza da risorse limitate e spesso estratte in condizioni sociali discutibili.
La bici a idrogeno propone un modello alternativo: nessun cavo da attaccare, niente rifiuti elettronici, solo una cartuccia che si cambia in 10 secondi e si ricarica con acqua. Se l’idrogeno viene prodotto in modo sostenibile (ad esempio, con energia rinnovabile), l’impatto ambientale si riduce quasi a zero. E la possibilità di autoprodurlo a casa segna una svolta di autonomia e consapevolezza.
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Fonte: hydroride
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