Divergenza economica tra Usa ed Europa: rischi e opportunità
La vera notizia di questo inizio di 2025 è la marcata divergenza tra Stati Uniti ed Europa. Già a partire da dicembre dell’anno scorso, i listini europei hanno sovraperformato quelli americani. “La divergenza delle performance tra Stati Uniti ed Europa presenta rischi significativi, ma anche interessanti opportunità di profitto”, afferma Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi... Leggi tutto

La vera notizia di questo inizio di 2025 è la marcata divergenza tra Stati Uniti ed Europa. Già a partire da dicembre dell’anno scorso, i listini europei hanno sovraperformato quelli americani. “La divergenza delle performance tra Stati Uniti ed Europa presenta rischi significativi, ma anche interessanti opportunità di profitto”, afferma Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi Asset di Pictet AM.
Inizialmente, il fenomeno era dovuto al sottopeso degli investitori sui titoli europei: “Quando le valutazioni sono basse, anche una piccola novità innesca movimenti di prezzo importanti”, spiega Piersimoni. Tuttavia, la situazione si è evoluta con alcuni avvenimenti significativi, come una possibile tregua in Ucraina, gli annunci di stimoli fiscali in Germania e nella UE e la ripresa della Cina, partner commerciale chiave per l’Europa.
Sotto la spinta di questi fattori, il divario tra i mercati si è ulteriormente allargato, anche a causa della guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump, che ha pesato sulle borse americane. Mentre in Europa il possibile cessate il fuoco in Ucraina e i programmi di spesa annunciati dal governo tedesco e dalla Commissione UE, attraverso il piano ReArm Europe, stanno stimolando l’economia, negli Stati Uniti l’incertezza derivante dall’imposizione dei dazi e da una comunicazione caotica ha portato diversi analisti a tagliare le stime di crescita.
Questa dinamica ha generato una divergenza impressionante tra le performance dei mercati. In Europa, le prospettive economiche più favorevoli hanno spinto le quotazioni azionarie, aumentato i rendimenti obbligazionari e rafforzato l’euro. Al contrario, negli Stati Uniti, i timori di una recessione hanno indebolito i listini, favorendo invece il comparto obbligazionario. Un fattore chiave è stato l’atteggiamento erratico del presidente americano sui dazi: “L’annuncio e poi la sospensione delle tariffe sui principali partner commerciali ha generato molta incertezza, e questo inizia a pesare anche sulla fiducia di imprese e consumatori”, sottolinea Piersimoni.
Un mercato che guarda alla crescita
Dopo la fine della fiammata inflattiva, i mercati si concentrano ora sulla crescita. Negli Stati Uniti, prevale la paura di una recessione: secondo alcuni analisti, come l’ex segretario al Tesoro Larry Summers, la probabilità di una contrazione economica è del 50%. In Europa, invece, la situazione è vista con ottimismo, grazie all’aumento della spesa pubblica, in particolare nel settore della difesa. La Germania, con un fondo speciale da 500 miliardi di euro, ha margini fiscali per finanziare il proprio piano infrastrutturale e di riarmo. Questo ha già portato a una revisione al rialzo delle stime di crescita di 2-3 punti percentuali.
Il ruolo della Banca Centrale Europea sarà cruciale. Dovrà decidere se continuare con la riduzione del bilancio (quantitative tightening) o se modificare la sua politica per rispondere ai nuovi stimoli fiscali. “Se si concretizzasse un cessate il fuoco in Ucraina e una politica fiscale più espansiva, la BCE potrebbe cambiare rotta”, afferma Piersimoni.
Negli Stati Uniti, invece, l’incertezza sulla politica economica complica le previsioni. “Al contrario di quanto si pensava in precedenza, il principale obiettivo della presidenza Trump non è più il sostegno a Wall Street, ma la riduzione dei tassi di interesse”, spiega Piersimoni. Il mercato anticipa una frenata dell’economia, tanto che la Federal Reserve potrebbe effettuare 3-4 tagli ai tassi nel corso dell’anno.
Il valore dell’approccio multi-asset
“Quando prevalgono le incognite, la strategia vincente è quella multi-asset”, ribadisce Piersimoni. La divergenza tra le economie di Stati Uniti ed Europa crea rischi, ma anche opportunità per approcci di investimento flessibili. Un portafoglio multi-asset consente di bilanciare i rischi e sfruttare le migliori opportunità in ogni fase di mercato.
Il fondo Pictet-Multi Asset Global Opportunities si basa proprio su questi principi, combinando asset finanziari diversi per ottenere rendimenti interessanti con un profilo di rischio prudente. “La flessibilità ci permette di cambiare la composizione del nostro portafoglio quando si verificano eventi significativi”, conclude Piersimoni.
In un contesto incerto come quello attuale, la chiave del successo sembra dunque essere un approccio dinamico e diversificato.