Delitto Garlasco, Gip: "Dna Sempio da comparare con elementi nuovi". Distrutti dei reperti
Gli inquirenti stanno compiendo analisi a tappeto per cercare nuovi indizi, esaminando le tracce biologiche raccolte nel 2007. Non si sa quali siano ancora leggibili. I reperti del Tribunale di Pavia, come ad esempio il pigiama che la vittima indossava quando è stata uccisa, sono stati smaltiti e quindi distrutti nel 2022. Intanto risbuca l'ipotesi doppio killer

Il test del Dna a cui si è sottoposto ieri Andrea Sempio, indagato in concorso con ignoti o con Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi, è soltanto uno dei numerosi accertamenti della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Una indagine monstre, che ruota attorno alle migliaia e migliaia di pagine prodotte in 18 anni dalle procure coinvolte nella vicenda che ha visto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. Non è ancora stato stabilito a chi verrà affidata la consulenza sul materiale biologico prelevato a Sempio: la scelta del laboratorio sarà fatta nei prossimi giorni. Il Dna dovrà essere comparato non solo con "il profilo genetico estratto dal materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima", ma anche con "le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine", si legge nell'ordinanza del gip di Pavia, Daniela Garlaschelli. Resta da vedere quali siano ancora "leggibili", mentre alcuni reperti sono stati già smaltiti e quindi distrutti. Intanto emerge come Rita e Giuseppe Poggi parteciperanno come parte offesa a ogni fase delle nuove indagini. Angela Taccia, avvocato di Sempio, dice che il suo assistito è terrorizzato dalle conseguenze della riapertura del caso sulla famiglia Poggi, "che vive ancora un calvario".