Dazi USA: Perché colpire Big Tech è una Risposta debole e controproducente

La Commissione vorrebbe colpire le Big tech come ritorsione ai dazi, ma sarebbe una mossa inefficace, anzi controproducente, perché l'intensità del lavoro fra beni e servizi è diversa L'articolo Dazi USA: Perché colpire Big Tech è una Risposta debole e controproducente proviene da Scenari Economici.

Apr 13, 2025 - 18:16
 0
Dazi USA: Perché colpire Big Tech è una Risposta debole e controproducente

Nell’arena del commercio globale, la minaccia di nuovi dazi statunitensi, spesso associata alle politiche dell’amministrazione Trump, incombe su settori chiave come l’automotive europeo, e non solo. Una possibile reazione europea potrebbe essere quella di colpire, a sua volta, le “Big Tech” americane.

La Commissione Europea ne ha parlato più volte, il tutto perché se l’Europa ha un surplus dal punto di vista dell’esportazione di beni, gli USA, apparentemente, lo hanno dal punto di vista dell’esportazione dei servizi. Il problema è che esportare beni o servizi non è la stessa cosa.

La ricaduta occupazione di una riduzione dell’export di prodotti, a causa dei dazi, è molto diversa da quella di una riduzione dei servizi, duvita alla stessa causa.

Facciamo un esempio pratico basandoci su due colossi, il primo dei beni, il secondo dei servizi:  Volkswagen e Alphabet (Google), utilizzate come esempio, rivelano perché questa strategia sarebbe inefficace dal punto di vista occupazionale e politicamente controproducente.

Prendiamo il Gruppo Volkswagen. Secondo i dati del 2023, impiegava a livello globale ben 684.025 persone, generando un fatturato di 322,3 miliardi di Euro. Questo si traduce in un fatturato per dipendente di circa 471.162 Euro .

Questi numeri non raccontano tutta la storia: l’industria automobilistica si basa su una vasta catena del valore fisica. La produzione di beni materiali come le automobili richiede impianti imponenti, una complessa rete di fornitori, logistica avanzata e una forza lavoro numerosa, non solo diretta ma anche nell’indotto (componentistica, trasporti, concessionarie, manutenzione). Un dazio sulle auto europee, quindi, minaccia direttamente centinaia di migliaia di posti di lavoro tangibili in Europa, con un effetto a cascata sull’economia reale.

Consideriamo ora Alphabet Inc., la casa madre di Google. Alla fine del 2024, contava 183.323 dipendenti a livello mondiale. Pur impiegando meno di un terzo del personale di Volkswagen, ha generato un fatturato annuo comparabile, se non superiore: 350,02 miliardi di Dollari USA (circa 325,5 miliardi di Euro al cambio attuale). La differenza chiave emerge nel fatturato per dipendente: un impressionante 1,91 milioni di Dollari USA (circa 1,78 milioni di Euro).

Le Big Tech creano enorme valore con una forza lavoro relativamente snella e altamente qualificata. Il loro “prodotto” è spesso digitale, software o servizi, che non richiedono la stessa intensità di manodopera fisica per unità di fatturato rispetto alla produzione di beni manifatturieri. Di conseguenza, eventuali dazi o sanzioni europee sui servizi digitali o sulla pubblicità online di Alphabet avrebbero un impatto, in termini di posti di lavoro diretti negli USA, significativamente inferiore rispetto a quello generato dai dazi sui beni manifatturieri in Europa.

La disparità è evidente: Volkswagen impiega quasi quattro volte più persone di Alphabet. Colpire Alphabet potrebbe intaccarne i profitti, ma non eserciterebbe la stessa pressione politica sull’amministrazione USA che deriva dalla minaccia a centinaia di migliaia di posti di lavoro nel settore manifatturiero.

Se l’obiettivo di eventuali contro-dazi europei fosse quello di “compensare” il danno economico e occupazionale subito, colpire le Big Tech sarebbe inefficace. Non si creerebbe un danno occupazionale simmetrico negli USA e non si offrirebbe un reale sollievo ai lavoratori europei colpiti dai dazi sui beni.

In conclusione, rispondere a dazi sui beni manifatturieri con misure contro le Big Tech americane appare una strategia debole, perdente, come rispondere a un colpo di pistola con uno schiaffo. Avrebbe un impatto occupazionale limitato negli USA, non offrirebbe una compensazione significativa e rischierebbe solo di inasprire le tensioni commerciali (“far infuriare Trump”) senza fornire una leva negoziale concreta. Invece che fare minacce a caso sarebbe più utile affrontare il problema politicamente, cosa che è difficile da far gestire a Bruxelles.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


L'articolo Dazi USA: Perché colpire Big Tech è una Risposta debole e controproducente proviene da Scenari Economici.