Dazi, le reazioni italiane. Meloni: misure sbagliate. “Serve intesa con gli Usa”

La premier: agire con i partner Ue e per i nostri interessi. Il Colle: compattezza. Tajani: no a risposte di pancia. Farmindustria: impatto da 2,5 miliardi

Apr 3, 2025 - 01:11
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Dazi, le reazioni italiane. Meloni: misure sbagliate. “Serve intesa con gli Usa”

Roma, 3 aprile 2025 – Massima riprovazione. Immediata reazione. Il piano-dazi di Trump è talmente pericoloso che già prima di mezzanotte Confindustria chiama la politica italiana ed europea a confezionare una replica intelligente e credibile. “La sfida europea è mantenere e aumentare la presenza di industria e lavoratori in Europa – commenta a caldo il presidente Emanuele Orsini –. Occorre un piano straordinario su tre capitoli: investimenti, sburocratizzazione per eliminare i dazi interni, e recupero di competitività su fattori chiave quali l’energia. Contiamo su una risposta compatta e responsabile di tutte le forze politiche per arrivare ad un’azione che sia immediata e tangibile”. “Il momento straordinario – continua Orsini – ha bisogno di decisioni straordinarie”.

Trump annuncia i dazi
epa12006234 US President Donald Trump US President Donald Trump holds up a signed executive order during a tariff announcement in the Rose Garden of the White House in Washington, DC, USA, 02 April 2025. Trump plans to roll out tariffs on global trading partners, the centerpiece of his effort to bring back manufacturing to the US and reshape a world trade system he has long decried as unfair. Trump has branded the day 'Liberation Day', though most economists expect US consumers to foot the costs. EPA/KENT NISHIMURA / POOL

Sin dal primo pomeriggio governo, partiti e associazioni di categoria si compattano contro l’aggressione commerciale americana. Misure protezionistiche – è bene precisarlo – che si aggiungono a quelle già esistenti. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il presidente estone Alar Karis, pronuncia parole affilate: i dazi americani sono un “errore profondo” ai quali “serve una risposta compatta, serena, determinata” di tutta l’Europa. Auspicabile “recuperare i rapporti transatlantici” (messi in tensione dalle scelte statunitensi in economia e politica estera), ma nessuno si sogni di farlo da solo: il senso del messaggio presidenziale è questo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo tanta prudenza e reiterati inviti a non agire “per impulso” cercando “con diplomazia un punto di equilibrio”, mantiene un profilo attendista: “L’introduzione di dazi verso l’Unione Europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti”, scrive sui social dopo lo show trumpiano. Promette: “Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l’Occidente a favore di altri attori globali”. Rivendica: “Agiremo nell’interesse dell’Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei”.

“Il governo non lascerà indifeso il sistema produttivo italiano – assicura il ministro degli Esteri Antonio Tajani –. Siamo già al lavoro con la Ue e i partner europei per una prima valutazione e una risposta comune: a Bruxelles vedrò il commissario Sefcovic. Serve un negoziato costruttivo, con la schiena dritta, che tenga conto delle preoccupazioni americane ma tuteli i sacrosanti interessi europei”.

La reazione della commissaria Ue Ursula von der Leyen, programmata all’alba di stamattina da Samarcanda, in Uzbekistan, oggi darà il tono alla discussione. Ma a Bruxelles il Partito popolare europeo, la forza di maggioranza relativa dell’Europarlamento, è propenso ad azioni risolute. “Per i nostri amici americani, non è il giorno della liberazione, è il giorno del risentimento – scrive su X il presidente Manfred Weber –. I dazi di Trump non difendono il commercio equo, lo attaccano per paura e danneggiano entrambe le sponde dell’Atlantico. L’Europa è unita, pronta a difendere i propri interessi e aperta a colloqui equi e fermi”.

Per Brando Benifei, presidente della Delegazione per le Relazioni con gli Stati Uniti dell’Europarlamento e coordinatore del gruppo dei Socialisti e Democratici per il commercio Internazionale, la Ue “deve mantenere la lucidità per esplorare tutte le strade possibili”. E suggerisce che gli Stati Uniti siano colpiti “nei punti più sensibili, non solo sui beni, ma anche sui servizi, a partire dalle grandi aziende tecnologiche e dal settore finanziario”. Nella fila dell’opposizione, Alleanza Verdi Sinistra si mobilita e lancia l’app Trumptax per conoscere l’esatta provenienza delle merci: un modo “per permettere ai cittadini di scegliere se respingere la tracotanza di Trump”, proclama il numero uno ecologista Angelo Bonelli.