Cosa sono i dazi di Trump: a rischio anche la tecnologia e i... pinguini
Fonte: Instagram @presidentdonaldj.trump Nel panorama economico internazionale, i dazi Usa sono diventati un tema al centro del dibattuto, soprattutto dopo l’annuncio di Donald Trump, nel giorno che lui ha definito “Liberation Day”. Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di applicare un importante aumento della tassazione sulle merci straniere, coinvolgendo più di 100 Paesi. Con una grande tabella in mano, il tycoon, che si conferma molto attento alle strategie comunicative, nel suo discorso presso il Rose Garden della Casa Bianca ha illustrato le varie percentuali destinate ai Paesi colpiti. Tra questi anche l’Unione Europea. Sono tanti i settori che subiranno delle conseguenze, da quello alimentare al farmaceutico fino anche alla tecnologia. Infatti uno dei rischi di questi dazi è, ad esempio, la tecnologia di importazione, in particolare dalle nazioni orientali. Coinvolti, a quanto pare, anche i pinguini dell'Isola Heard e delle isole McDonald. Indice Cosa sono i dazi e come funzionano? Le nuove tariffe di Trump: quali Paesi sono coinvolti? Le motivazioni dietro i dazi di Trump A rischio il prezzo di Nintendo Switch 2 Trump colpisce anche i pinguini Quando entreranno in vigore i dazi? Cosa sono i dazi e come funzionano? Il dazio, ricordiamo, è una tassa che un Paese impone sulle merci importate da altri Paesi stranieri. Se un’azienda americana importa un prodotto da Italia, Cina o Giappone, ad esempio, dovrà pagare una tassa sul suo valore al fisco degli Stati Uniti. Questo significa che i prodotti stranieri potrebbero diventare più costosi per i consumatori americani, poiché l’importatore può decidere se assorbire la tassa o aumentare i prezzi. Ad esempio, se una maglietta italiana viene venduta in America, il suo prezzo potrebbe salire del 20% proprio a causa dei nuovi dazi introdotti da Trump. Le nuove tariffe di Trump: quali Paesi sono coinvolti? Con l’annuncio del presidente Usa, sono state diffuse anche le percentuali per i prodotti importati dall’estero. Le nuove tariffe riguardano, come detto, più di 100 Paesi. Ecco alcune percentuali: Unione Europea (compresa l’Italia): 20% Regno Unito: 10% Giappone: 24% Cina: 34% (sommati al già esistente 20%, arrivando a un totale del 54%). Il Canada e il Messico, invece, sono esclusi, anche se già colpiti da dazi specifici applicati a febbraio scorso. Le reazioni dei Paesi inseriti nel mirino USA non si sono fatte attendere: Unione Europea e Cina hanno criticato le scelte di Donald Trump minacciando ritorsioni, con il rischio di provocare una vera e propria guerra commerciale. Le motivazioni dietro i dazi di Trump L’obiettivo dichiarato di Trump è proteggere l’industria americana dalla concorrenza estera. Ma dietro a questa motivazione potrebbe esserci una strategia politica. Trump potrebbe usarli per fare pressione sui Paesi coinvolti e ottenere concessioni politiche in cambio della riduzione o eliminazione di questi dazi. Ad esempio, nel caso di Canada e Messico, i dazi sono stati posticipati dopo che i due Paesi hanno concordato alcune condizioni sulla gestione dei flussi migratori. A rischio il prezzo di Nintendo Switch 2 Tra le possibili vittime dei dazi americani rientra il settore tecnologico. Tra i nuovi prodotti che potrebbero subire un aumento del prezzo c’è la Nintendo Switch 2 negli Usa. Il costo potrebbe superare i 600 dollari a causa della quota extra del 10% che verrà applicata a tutte le importazioni e delle ulteriori tariffe applicate a Vietnam e Cambogia. Questi due Paesi sono importanti per la produzione di questi prodotti, e potrebbero vedere tassate le proprie esportazioni rispettivamente del 46% e del 49%. Trump colpisce anche i pinguini Nel mirino di Trump anche i pinguini dell'Isola Heard e le Isole McDonald, un arcipelago disabitato e vulcanico di 372 km² situato tra il Madagascar e l'Antartide. Il motivo per cui anche i pinguini rientrano nelle conseguenze dei dazi americani può sembrare strano, ma c’è una spiegazione. Tra i territori colpiti dai dazi del 10% annunciati da Donald Trump, ci sono anche queste isole, che fanno parte dell'Australia, una riserva ecologica priva di insediamenti umani, abitata da specie come il pinguino macaroni, l'otaria antartica e l'albatro sopracciglio nero. Sebbene questi luoghi siano disabitati, i dazi vengono applicati per evitare triangolazioni commerciali, impedendo che prodotti provenienti da questi territori possano aggirare le tariffe imposte ai rispettivi Paesi. Quando entreranno in vigore i dazi? L’entrata in vigore di questa strategia commerciale è imminente. I dazi base del 10% entreranno in vigore dal 5 aprile, mentre quelli reciproci (ovvero quelli che altri Paesi impongono sugli Stati Uniti) scatteranno dal 9 aprile. Le tariffe sulle auto importate, già previste, sono invece in vigore dalla mezzanotte di giovedì 3 aprile. Ma non è detto che queste misure siano definitive. A seconda degli sviluppi politici e delle rispos


Nel panorama economico internazionale, i dazi Usa sono diventati un tema al centro del dibattuto, soprattutto dopo l’annuncio di Donald Trump, nel giorno che lui ha definito “Liberation Day”. Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di applicare un importante aumento della tassazione sulle merci straniere, coinvolgendo più di 100 Paesi.
Con una grande tabella in mano, il tycoon, che si conferma molto attento alle strategie comunicative, nel suo discorso presso il Rose Garden della Casa Bianca ha illustrato le varie percentuali destinate ai Paesi colpiti. Tra questi anche l’Unione Europea.
Sono tanti i settori che subiranno delle conseguenze, da quello alimentare al farmaceutico fino anche alla tecnologia. Infatti uno dei rischi di questi dazi è, ad esempio, la tecnologia di importazione, in particolare dalle nazioni orientali. Coinvolti, a quanto pare, anche i pinguini dell'Isola Heard e delle isole McDonald.
Indice
Cosa sono i dazi e come funzionano?
Il dazio, ricordiamo, è una tassa che un Paese impone sulle merci importate da altri Paesi stranieri. Se un’azienda americana importa un prodotto da Italia, Cina o Giappone, ad esempio, dovrà pagare una tassa sul suo valore al fisco degli Stati Uniti.
Questo significa che i prodotti stranieri potrebbero diventare più costosi per i consumatori americani, poiché l’importatore può decidere se assorbire la tassa o aumentare i prezzi.
Ad esempio, se una maglietta italiana viene venduta in America, il suo prezzo potrebbe salire del 20% proprio a causa dei nuovi dazi introdotti da Trump.
Le nuove tariffe di Trump: quali Paesi sono coinvolti?
Con l’annuncio del presidente Usa, sono state diffuse anche le percentuali per i prodotti importati dall’estero. Le nuove tariffe riguardano, come detto, più di 100 Paesi. Ecco alcune percentuali:
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Unione Europea (compresa l’Italia): 20%
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Regno Unito: 10%
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Giappone: 24%
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Cina: 34% (sommati al già esistente 20%, arrivando a un totale del 54%).
Il Canada e il Messico, invece, sono esclusi, anche se già colpiti da dazi specifici applicati a febbraio scorso. Le reazioni dei Paesi inseriti nel mirino USA non si sono fatte attendere: Unione Europea e Cina hanno criticato le scelte di Donald Trump minacciando ritorsioni, con il rischio di provocare una vera e propria guerra commerciale.
Le motivazioni dietro i dazi di Trump
L’obiettivo dichiarato di Trump è proteggere l’industria americana dalla concorrenza estera. Ma dietro a questa motivazione potrebbe esserci una strategia politica. Trump potrebbe usarli per fare pressione sui Paesi coinvolti e ottenere concessioni politiche in cambio della riduzione o eliminazione di questi dazi.
Ad esempio, nel caso di Canada e Messico, i dazi sono stati posticipati dopo che i due Paesi hanno concordato alcune condizioni sulla gestione dei flussi migratori.
A rischio il prezzo di Nintendo Switch 2
Tra le possibili vittime dei dazi americani rientra il settore tecnologico. Tra i nuovi prodotti che potrebbero subire un aumento del prezzo c’è la Nintendo Switch 2 negli Usa.
Il costo potrebbe superare i 600 dollari a causa della quota extra del 10% che verrà applicata a tutte le importazioni e delle ulteriori tariffe applicate a Vietnam e Cambogia.
Questi due Paesi sono importanti per la produzione di questi prodotti, e potrebbero vedere tassate le proprie esportazioni rispettivamente del 46% e del 49%.
Trump colpisce anche i pinguini
Nel mirino di Trump anche i pinguini dell'Isola Heard e le Isole McDonald, un arcipelago disabitato e vulcanico di 372 km² situato tra il Madagascar e l'Antartide. Il motivo per cui anche i pinguini rientrano nelle conseguenze dei dazi americani può sembrare strano, ma c’è una spiegazione.
Tra i territori colpiti dai dazi del 10% annunciati da Donald Trump, ci sono anche queste isole, che fanno parte dell'Australia, una riserva ecologica priva di insediamenti umani, abitata da specie come il pinguino macaroni, l'otaria antartica e l'albatro sopracciglio nero.
Sebbene questi luoghi siano disabitati, i dazi vengono applicati per evitare triangolazioni commerciali, impedendo che prodotti provenienti da questi territori possano aggirare le tariffe imposte ai rispettivi Paesi.
Quando entreranno in vigore i dazi?
L’entrata in vigore di questa strategia commerciale è imminente. I dazi base del 10% entreranno in vigore dal 5 aprile, mentre quelli reciproci (ovvero quelli che altri Paesi impongono sugli Stati Uniti) scatteranno dal 9 aprile.
Le tariffe sulle auto importate, già previste, sono invece in vigore dalla mezzanotte di giovedì 3 aprile. Ma non è detto che queste misure siano definitive. A seconda degli sviluppi politici e delle risposte internazionali, i dazi potrebbero essere ridotti o addirittura eliminati.