Cosa fare se i tuoi fondi obbligazionari sono in perdita
Hai dei fondi obbligazionari in perdita. Cosa puoi? Ci siamo abituati a considerare l’asset obbligazionario come emblema di sicurezza. Complici i tassi fermi per anni e la relativa volatilità limitata, molti sono corsi a esporsi sulle obbligazioni, sapendo di riuscire a mantenere stabile il proprio patrimonio. Poi è arrivato il Covid e subito dopo l’inflazione, […] L'articolo Cosa fare se i tuoi fondi obbligazionari sono in perdita proviene da IoInvesto SCF.

Hai dei fondi obbligazionari in perdita. Cosa puoi? Ci siamo abituati a considerare l’asset obbligazionario come emblema di sicurezza. Complici i tassi fermi per anni e la relativa volatilità limitata, molti sono corsi a esporsi sulle obbligazioni, sapendo di riuscire a mantenere stabile il proprio patrimonio. Poi è arrivato il Covid e subito dopo l’inflazione, la guerra e l’aumento dei tassi d’interesse. Le quotazioni obbligazionarie sono crollate mostrando una volatilità cui non eravamo stati abituati negli anni precedenti.
Alcuni indici come il Bloomberg Global Aggregate Index, punto di riferimento per i rendimenti dei bond societari e governativi mondiali, hanno registrato un ribasso dell’11% dal picco segnato nel gennaio 2021. Le obbligazioni con una durata finanziaria lunga invece sono arrivate a perdere perfino il 20%.
La fine del mondo? La fine del sistema economico conosciuto? No. Semplicemente il comportamento normale di un mercato obbligazionario. Comportamento che non eravamo pronti a vivere sulla nostra pelle, ma che ha aperto grandi margini di discussione. E mentre c’è chi non sa come comportarsi, altri mantengono la calma di fronte a un evento normalissimo.
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Che cosa sono le obbligazioni?
Partiamo nel definire l’obbligazione con un esempio semplice. Gli Stati o le aziende hanno, spesso, hanno bisogno di finanziarsi, per mantenere l’enorme macchina statale e/o i relativi servizi e per crescere.
Per far questo, uno dei meccanismi di raccolta di liquidità è quello dell’emissione di obbligazioni.
La definizione di obbligazione
Le obbligazioni, di fatto, sono titoli di credito emessi da una società o da uno Stato. In parole povere, l’ente diventa debitore nei confronti degli investitori che decidono di acquistare quei titoli. L’investitore, infatti, acquista le obbligazioni e in questo modo presta dei soldi all’ente. Quei soldi, però, vanno restituiti.
Proprio per questo, le obbligazioni avranno una data di scadenza, alla quale saranno rimborsate. Nel frattempo, chi ha acquistato il titolo obbligazionario (non tutti, ma prenderemo ad esempio il caro vecchio BTP, così amato dagli italiani) riceve un pagamento per il rischio che si sta assumendo sotto forma di cedola.
Le obbligazioni possono sembrare un investimento più sicuro rispetto alle azioni, ma comportano comunque dei rischi legati all’affidabilità dell’emittente e ai tassi di interesse. Se non sei sicuro di come includere le obbligazioni nel tuo portafoglio o come bilanciarle con altri strumenti, potrebbe essere utile chiedere consiglio a un consulente finanziario.
Un esperto indipendente saprà valutare il tuo profilo di rischio e suggerirti una strategia personalizzata, ottimizzando i tuoi investimenti in modo che siano adatti alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi.
I rischi obbligazionari
Quali rischi assume l’investitore? In primo luogo, e forse il più importante, il rischio emittente. Se l’ente che emette le obbligazioni fallisce, i soldi prestati rischiano di non essere restituiti. A questo si aggiunge anche il rischio credito, ovvero il rischio che l’ente non onori il suo debito e non restituisca il prestito. Eventualità queste molto più probabili di quanto si sia portati a pensare.
In secondo luogo, l’investitore si espone ai rischi intrinseci dell’asset obbligazionario, ovvero il rischio legato all’andamento dei tassi.
Questo si traduce in una considerazione: dov’è la tanto decantata “sicurezza” che tradizionalmente si associa all’asset obbligazionario?
Correlazione tassi-prezzi: il rischio di subire perdite
Quella tra i tassi di rendimento e il prezzo degli strumenti obbligazionari è una correlazione inversa. All’aumentare dei tassi, i prezzi obbligazionari calano. Al calo dei tassi, i prezzi aumentano. Semplice, no? Non tanto. Vediamolo con un esempio semplificato all’estremo.
Ipotizziamo di acquistare a 1000€ un BTP con scadenza 20 anni e con un rendimento dell’1% annuo. Sappiamo che per 20 anni riceveremo 10€ ogni anno e che, a scadenza, ci verranno restituiti 1000€. Il nostro guadagno rispetto al rischio nasce quindi da quell’1% di rendimento.
Fin qui tutto chiaro.
Se, però, i tassi d’interesse si alzassero e dovesse uscire una nuova obbligazione che rende il 2% ogni anno? Vorresti ancora in portafoglio quella che rende l’1%? O più probabilmente preferireste la nuova con un rendimento maggiore?
Proprio perché, razionalmente, tutti sceglierebbero di comperare quella dal rendimento maggiore, i prezzi di quella meno remunerativa, calano rendendola “più appetibile”. Ecco che il tuo investimento obbligazionario è in perdita. Ovviamente così è semplificata all’osso, ma rende l’idea del comportamento delle obbligazioni all’aumentare dei tassi d’interesse.
In un fondo obbligazionario come funziona?
Il meccanismo legato all’aumento dei tassi d’interesse, all’interno di un fondo d’investimento obbligazionario, è esattamente lo stesso di quello relativo alla singola obbligazione. Ciò si verifica perché sono entrambi legati in modo imprescindibile all’andamento del mercato obbligazionario.
Aumentano i tassi? Cala il prezzo.
Qual è la differenza tra fondo obbligazionario e obbligazione singola?
La differenza è che un fondo contiene al suo interno differenti obbligazioni che vengono ciclicamente cambiate con un meccanismo di turn-over. Questo porta il prezzo del fondo ad auto-regolamentarsi. Man mano che le obbligazioni “vecchie”, quindi meno remunerative, vengono rimosse dal fondo e sostituite con nuove dai rendimenti maggiori, il prezzo delle quote del fondo cresce.
Viene garantito, inoltre, un costante aggiornamento dei titoli nel portafoglio che dovrebbe favorire la diversificazione e permettere allo strumento di essere più “sicuro” di un’obbligazione singola. Se si è particolarmente sensibili all’argomento “sicurezza”, allora consigliamo di non perdere l’approfondimento su come funzionano gli ETF obbligazionari.
Tornando al nostro tema: la differenza sostanziale dei fondi d’investimento obbligazionari rispetto alle obbligazioni singole risiede nel meccanismo di scadenza dei singoli titoli che lo compongono. Se abbiamo detto che, a scadenza, l’obbligazione viene rimborsata (il prestito fatto, cioè, ci viene restituito) nei fondi potrebbe non essere così.
Ogni fondo ha infatti una politica a sé stante circa il portare a scadenza le obbligazioni che lo compongono e non è inusuale che molti fondi non arrivino a far giungere i singoli titoli a scadenza, vendendoli prima e sostituendoli.
Questo meccanismo in cosa si traduce? Il prezzo a cui viene acquistato un singolo titolo azionario presente nel fondo potrebbe essere inferiore (o in alcuni casi maggiore) alla quota di acquisto e, quindi, inficiare la quotazione finale del fondo.
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Lo scenario attuale: fondi obbligazionari in perdita
Chiarito il meccanismo di funzionamento dei fondi obbligazionari, viene da chiedersi: e quindi oggi? Che sta succedendo? Perché i fondi obbligazionari scendono e sono in perdita da inizio anno?
I fondi obbligazionari sono in perdita in questo periodo, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse. Sia la FED che la BCE hanno avviato una politica per contrastare la crescente inflazione che prevede, per l’appunto, l’aumento dei tassi d’interesse. Questo ha portato a un calo delle quotazioni dei prodotti obbligazionari (fondi, singoli BTP o ETF che siano). Ciò, tuttavia, si traduce in un possibile vantaggio: mano a mano che le obbligazioni interne al fondo cambiano, i rendimenti del fondo stesso crescono.
In termini di quotazione, i fondi hanno mostrato volatilità abbastanza elevata e questo, unito al clima di incertezza causato dalla situazione macro-economica, ha contribuito a generare un panico generale. Di certo lo scenario in cui ci siamo trovati a seguito dell’aumento voluto dalla FED e dalla BCE ha impensierito non poco chi deteneva prodotti obbligazionari. Molti investitori sono corsi ai ripari in modo più o meno efficace. Qualcuno ha venduto i prodotti obbligazionari che deteneva, altri ne hanno sottoscritto di nuovi in un meccanismo di fear/greed non proprio corretto.
Insomma, chi si è fatto prendere dall’euforia dei cali ha sottoscritto nuove obbligazioni, incurante dei rischi associati che abbiamo avuto modo di vedere. Chi invece, preso dalla paura e dallo sconforto, ha liquidato le sue posizioni si è trovato a fare i conti con una perdita di capitale.
Quale dei due approcci fosse quello corretto è impossibile dirlo in senso assoluto: simili scenari vanno contestualizzati con gli obiettivi del proprio portafoglio e l’approccio di un investitore può risultare diametralmente opposto a quello di un altro nonostante entrambi detengano lo stesso prodotto o asset.
Per questo motivo è necessario non improvvisarsi esperti del settore e affidarsi ad un consulente finanziario indipendente che sappia come gestire simili situazioni senza farsi fuorviare dalle emozioni.
Se ti poni anche solo alcune di queste domande, c’è una soluzione per te:
- Hai fondi o singole obbligazioni che stanno vivendo momenti di incertezza?
- Inizi ad avere dubbi circa l’avere simili strumenti in portafoglio?
- Hai dei fondi obbligazionari in perdita?
- Vuoi recuperare le perdite dei tue fondi obbligazionari?
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Cosa sapere sui Fondi Obbligazionari in perdita? Domande frequenti
Quando si riprenderanno i fondi obbligazionari?
La ripresa dei fondi obbligazionari dipenderà principalmente dall’andamento dei tassi di interesse globali. Attualmente, con i tassi di interesse in aumento per contrastare l’inflazione, i prezzi delle obbligazioni hanno sofferto. Tuttavia, se l’inflazione si stabilizza e le banche centrali interrompono il rialzo dei tassi, potrebbe esserci una ripresa nei rendimenti delle obbligazioni. Gli investitori a lungo termine potrebbero cogliere opportunità in un contesto di rialzo dei tassi, poiché le obbligazioni a lungo termine potrebbero offrire rendimenti migliori in futuro. Monitorare la situazione economica sarà cruciale.
Informazioni importanti:
- Dipende dai tassi di interesse globali
- Se l’inflazione si stabilizza potrebbe esserci una ripresa
Cosa fare quando i fondi perdono?
Quando i fondi perdono, è fondamentale mantenere la calma e non prendere decisioni affrettate. Le perdite possono essere temporanee e parte naturale dell’andamento del mercato, soprattutto se si investe in asset più volatili come le azioni. Un approccio di lungo termine spesso permette di superare le fluttuazioni negative. In alcuni casi, potrebbe essere opportuno rivedere la propria strategia d’investimento e ribilanciare il portafoglio, ma sempre in linea con gli obiettivi finanziari a lungo termine. Consultare un consulente finanziario può aiutare a valutare le mosse migliori.
Informazioni importanti:
- Mantieni la calma e rivedi la tua strategia per ribilanciare il portafoglio
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