Cosa cambierà in Tim dopo il valzer Cdp-Poste. Iliad resta in partita

Fatti, numeri e scenari dopo lo scambio azionario tra Cdp e Poste in Tim

Feb 16, 2025 - 12:03
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Cosa cambierà in Tim dopo il valzer Cdp-Poste. Iliad resta in partita

Fatti, numeri e scenari dopo lo scambio azionario tra Cdp e Poste in Tim

Poste Italiane entra nel capitale di Tim e apre un nuovo capitolo per la principale compagnia telefonica del Paese. Cassa Depositi e Prestiti rafforza la presa su Nexi e, di riflesso, sulla rete interbancaria e sul progetto di euro digitale. Così il Corriere della sera ha presentato l’operazione approvata ieri dai consigli di amministrazione di Poste e Cdp che sono partecipate/controllate dal ministero dell’Economia.

Ma la sintesi più efficace è quella del Sole 24 ore: “Poste entra in Telecom ma questo non chiude la porta all’ipotesi Iliad”.

Vediamo nel dettagli fatti, numeri e scenari.

CHE COSA HANNO DECISO POSTE E CDP SU TIM

Con le delibere dei board di ieri, Poste rileverà il 9,81% di Tim da Cdp e in cambio Cdp riceverà da Poste il 3,78% di Nexi, salendo così al 18,3% del gruppo dei pagamenti, e un conguaglio inferiore ai 180 milioni di euro.

LE MIRE DI POSTE

L’investimento, spiega una nota del gruppo guidato dall’ad, Matteo Del Fante, «abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali fra Tim e Poste Italiane» (qui l’approfondimento di Start Magazine sul ruolo di Poste Mobile e sulle sinergie fra Poste e Tim).  L’ingresso in Tim, chiarisce il comunicato stampa, ha anche l’obiettivo di «favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni italiano». Insomma, Iliad può entrare in un secondo momento in Tim.

LA PROSPETTIVA ILIAD PER TIM

Il progetto per arrivare a un’integrazione tra Tim e Iliad (in particolare tra la divisione Consumer e le attività italiane di Iliad), al quale avevano iniziato a lavorare i francesi, viene ritenuto un’interessante prospettiva per avviare un consolidamento nel mercato italiano delle tlc, rimarca oggi il Sole 24 ore: “L’ingresso nel capitale del gruppo telefonico da parte di Poste non intende bloccare quel processo”.

I PROSSIMI PASSI DI POSTE IN TIM

Secondo molti osservatori, Poste è pronta al dialogo con il fondo britannico Cvc e con il gruppo francese Iliad che nelle scorse settimane hanno studiato il dossier Tim e interloquendo anche con il dicastero del Tesoro: “Cvc era vicino a comprare la partecipazione di Vivendi con l’intenzione di favorire aggregazioni con Iliad. Quest’ultimo puntava, da solo o con l’assist di Cvc, ad aggregarsi con Tim per ridurre da quattro a tre il numero di operatori nel Paese”, ha scritto il Corriere della sera.

GLI SCENARI PER CDP DOPO L’USCITA DA TIM

Rilevante l’uscita di Cdp da Tim, non proprio una gallina dalle uova d’oro per la Cassa del Mef. Ora Cdp – guidata dall’amministratore delegato Dario Scannapieco – si concentrerà sulla società Open Fiber attiva nella fibra ottica e in cui le fibrillazioni non mancano per il ruolo scalpitante dei fondi esteri azionisti (che hanno provocato l’uscita dell’ad Luigi Ferraris che pure era stato nominato con il gradimento basilare del fondo Kkr) e su Nexi (dall’azionariato in tensione) che controlla la rete interbancaria dei pagamenti e potrebbe avere un ruolo centrale nel progetto di euro digitale coltivato dalla Bce. «Cdp aumenta la propria quota in Nexi dall’attuale 14,46% al 18,25%, rafforzando così il sostegno alla strategia industriale di un’azienda, protagonista in Europa nell’infrastruttura dei pagamenti digitali», si legge infatti in una nota del gruppo presieduto da Giovanni Gorno Tempini (destinato a uscire dal cda di Tim per far posto a un rappresentante di Poste). “La Cdp, uscendo da Tim, ora ha le mani libere per trattare con Kkr, primo azionista di Fibercop, la fusione con Open Fiber, di cui possiede il 60%”, ha scritto oggi Repubblica.

LEGA PRO ILIAD

Secondo il Sole 24 ore, “si vedrà se ai francesi interesserà restare in partita e se l’operazione al vaglio in precedenza, che includeva anche la cessione della quota di Vivendi in Tim al fondo Cvc, potrà andare avanti”. Quello che è certo è che Iliad è in piena partita, come attestato anche dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni (Lega), che intervistato oggi dal quotidiano La Verità ha detto: “Io credo serva distinguere con attenzioni operazioni finanziarie, come quella di Cdp, e operazioni industriali, come quella che sembra prospettare Iliad”. Evidentemente le indiscrezioni di giorni fa pubblicate dal quotidiano Repubblica – secondo cui il Mef era “freddo” su Iliad – non si sono rivelate verosimili.