Con gli sci sul Monte Ararat, tutto un altro mondo

La salita ai 5137 metri della leggendaria montagna della Turchia è impegnativa anche a causa dei venti spesso fortissimi, ma non è tecnicamente troppo severa. Prima di affrontarla vale la pena salire alcune delle vette della zona. Come abbiamo fatto noi L'articolo Con gli sci sul Monte Ararat, tutto un altro mondo proviene da Montagna.TV.

Apr 25, 2025 - 14:48
 0
Con gli sci sul Monte Ararat, tutto un altro mondo

L’Ararat è con i suoi 5137 metri di altezza è la cima più alta della Turchia, ai confini con Iran e Armenia, nella regione dell’Anatolia. Siamo saliti in vetta a metà aprile ma le condizioni ambientali sono difficili dopo avere salito altre montagne della regione perfette per acclimatarsi alla quota e testare la neve gessosa turca.

Nella Bibbia l’Ararat è il posto dove si è arenata l’Arca di Noè dopo il diluvio universale. Anche Marco Polo nel Milione racconta della sua presenza passando da quelli parti ma la ritiene una vetta inaccessibile. La prima volta fu scalata nell’ottobre del 1829 da un naturalista tedesco Parrot e da uno scrittore armeno, Abovian.

Fino al 1920 l’Ararat, che è un vulcano dormiente, apparteneva all’Armenia che lo considera ancora come il principale simbolo nazionale ed è tutt’oggi raffigurato nelle monete e nel visto. Il nome in turco è, Ağrı Dağı, che si traduce letteralmente come “Montagna del dolore”, mentre il nome Ararat è utilizzato solo in Europa.

La sua ascesa nella stagione invernale è alla portata solo degli scialpinisti più allenati e ben equipaggiati. Le condizioni meteo sono spesso proibitive, forti venti e temperature rigide sono costanti e il dislivello da compiere il giorno della vetta – quasi duemila metri – unito all’alta quota rendono la salita lunga ed impegnativa che può durare più di 8 ore alle quali occorre aggiungere i tempi di discesa.
Anche in aprile le temperature possono scendere sotto i -20 gradi, importante quindi disporre di un equipaggiamento affidabile anche per evitare congelamenti.

Cosa aspettarsi

Sicuramente non c’è da aspettarsi un classico viaggio di scialpinismo nelle Alpi. Dall’aereo prima di atterrare all’aeroporto di Van, si scorge un’infinità di montagne imbiancate anche se la neve riveste solo la loro parte superiore. Ma sia a Van che a Doğubeyazıt, città ai piedi dell’Ararat, non si intravede niente che ha a che fare con una località di montagna. Nessun negozio specializzato (o meglio, solo uno a Doğubeyazıt) ma  tantissimi bazar, moschee, Kebab, e negozi di oro come in qualsiasi città islamica del Medio Oriente. I nostri sci sono visti con stupore. Le spedizioni con gli sci sono pochissime e le montagne sono tutte per noi e ve ne sono tante anche se molte volte bisogna camminare parecchio per raggiungere la prima neve presente nei canali.

La salita

L’ascesa a l’Ararat è per noi cominciata alle 3.20 del mattino dal campo alto posto a quota 3200 m. Il freddo era pungente ma la neve era buona e soffice; si sale facendo continue inversioni su un canale al 30% abbastanza innevato e riparato dal vento. Ai 4400 m dopo circa 4 ore si esce dal canale con le prime luci dell’alba. Molti sassi affiorano per colpa del forte vento e ci costringono ad abbandonare gli sci che ci serviranno al ritorno. Dopo altri 600m di ascesa con i ramponi in un terreno misto non ripido si arriva ad un’anticima posta a 5000 m con una piccola sella dove la vista spazia anche verso l’Iran, l’Armenia e il versante Nord dell’Ararat. Gli ultimi 136 metri verso il cono sommitale sono flagellati dal vento su un terreno duro e ghiacciato. In vetta una piccola targa. La discesa è veloce sullo stesso itinerario di salita.

Una regione ricca di vette adatte allo skialp

Prima di affrontare le pendici del Monte Ararat, abbiamo svolto alcune ascese intorno al Lago di Van, che abbiamo girato in senso orario con il pulmino della nostra agenzia turca. Il Monte Arthos (3537 m), Il Monte Nemrut (2948 m), da dove si vede l’omonimo lago vulcanico all’interno di un Parco Nazionale, e il Monte Suphan (4058m); gite utilizzate sia per acclimatarsi sia per testare la forma, i venti e la neve turca. Si sale quasi sempre dai versanti nord-est dove l’innevamento comincia a circa 2300 metri.

Agenzie locali, un supporto obbligatorio

L’agenzia locale è necessaria per l’ottenimento dei necessari permessi per l’ascesa del Monte Ararat e per l’obbligo di avere una guida locale per poter accedere alle montagne della zona. La nostra guida si chiamava Jhamal e ci seguiva con le ciaspole di Decathlon. È salito centinaia di volte in vetta all’Ararat. Con noi c’erano anche delle guide alpine italiane.
L’agenzia locale ci ha fornito di un pulmino con autista, la prenotazioni alberghi, e ha provveduto all’allestimento del campo alto sull’Ararat (a quota 3200 m) dove i cavalli portano il materiale (tende, cibo e sci) partendo da quota 2200 m dove termina la strada carrabile. In estate ci sono due campi fissi uno a 3000m e l’altro intorno ai 4000m. il campo si monta per 1-2 giorni ed è composto da due tende grandi per mensa e per cucina e tende igloo per dormire.

L'articolo Con gli sci sul Monte Ararat, tutto un altro mondo proviene da Montagna.TV.