Consulenti: ecco come si è mossa la vigilanza, tra sospensioni, sanzioni e radiazioni
Dopo un 2023 vissuto sugli scudi, ma principalmente grazie al paracadute dell’amministrato, il 2024 della consulenza finanziaria in Italia è stato l’anno della rivincita degli afflussi sul gestito. Come raccontano i dati di fine anno presentati da Assoreti, nel 2024 le reti di consulenza hanno realizzato la seconda migliore raccolta annuale di sempre – dopo... Leggi tutto

Dopo un 2023 vissuto sugli scudi, ma principalmente grazie al paracadute dell’amministrato, il 2024 della consulenza finanziaria in Italia è stato l’anno della rivincita degli afflussi sul gestito.
Come raccontano i dati di fine anno presentati da Assoreti, nel 2024 le reti di consulenza hanno realizzato la seconda migliore raccolta annuale di sempre – dopo quella del 2022 – con volumi netti in aumento del 17,9% rispetto al 2023 e pari a 51,6 miliardi di euro. La crescita è stata trainata, come detto in precedenza, dal ritrovato interesse manifestato nei confronti dei fondi comuni, delle gestioni individuali e dei prodotti assicurativi/previdenziali, sui quali sono stati realizzati nel complesso volumi di raccolta nove volte superiori a quelli osservati nell’anno precedente, per un ammontare totale di 25,4 miliardi di euro. Le risorse nette confluite nel comparto amministrato sono risultate invece pari a 26,2 miliardi di euro (-35,9% a/a); la flessione si ritrova nell’ambito degli strumenti finanziari sui quali vengono realizzati investimenti netti pari a 17,3 miliardi di euro, con una contrazione del 62,3% a/a per effetto delle dinamiche osservabili sui titoli a reddito fisso, pubblici e corporate.
A livello di patrimonio il 2024 si è chiuso inoltre con un nuovo primato delle reti: le masse dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati si attestano a 909 miliardi di euro. Gli asset affidati dai risparmiatori aumentano così del 15,8% rispetto alla valorizzazione di fine 2023; la crescita è trainata sia dalla domanda di consulenza rivolta agli intermediari associati – con volumi di raccolta netta che contribuiscono all’incremento patrimoniale per 6,6 punti percentuali – sia dall’andamento positivo dei mercati finanziari, che concorrono all’aumento per 6,3 punti (i restanti 2,9 sono attribuibili alle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione). La componente finanziaria/assicurativa/previdenziale del portafoglio ha raggiunto così i 776 miliardi di euro, con una crescita complessiva del 16% a/a e un’incidenza dell’85,3% sul patrimonio totale. In particolare, la valorizzazione dei prodotti del risparmio gestito si attesta a 566 miliardi di euro (il 62,2% del patrimonio), per effetto di un incremento del 14,8% a/a che vede nell’andamento dei mercati finanziari la principale leva di crescita (8 punti percentuali); gli strumenti finanziari amministrati, pari a 210 miliardi (il 23,1% del patrimonio), registrano una crescita del 19,4% a/a, per 9,8 punti percentuali attribuibile ai volumi di raccolta netta e per 5,9 punti al cosiddetto effetto mercato. La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) è aumentata, quindi, del 17,7% a/a con un effetto mercato stimato al 7,9%. I risparmi posizionati su conti correnti e depositi sono arrivati quasi a 134 miliardi (il 14,7% del patrimonio), con una crescita del 14,6% a/a, in parte attribuibile alle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione (6,9 punti).
Come da tradizione, nell’attesa dell’uscita ufficiale della relazione annuale Ocf, BLUERATING vi propone la fotografia attuale di alcune dinamiche chiave del settore della consulenza finanziaria in Italia – vigilanza, giovani e fee only – alla scoperta di uno scenario che evidenzia alcuni ulteriori spunti di riflessione. Dopo avere approfondito lo scenario degli under 30, passiamo alla vigilanza.
Vigilanza meno severa
Consulenti in un limbo. E’ questo il titolo che si potrebbe utilizzare per descrivere sinteticamente il trend dell’attività di vigilanza promossa da Ocf nel 2024. Non tanto per una questione di disorientamento esistenziale dei professionisti, ma quanto per la netta prevalenza di provvedimenti di sospensione all’interno delle delibere promosse. Ma andiamo con ordine.
Nel 2023, ci eravamo lasciati con 95 iniziative così suddivise: 36 radiazioni, 24 sospensioni sanzionatorie e infine 35 sanzioni amministrative.
Il 2024 ci mostra 12 delibere in più, portando il totale delle azioni di vigilanza da parte dell’Ocf a quota 107 unità, ma quello che cambia decisamente è appunto l’intensità delle azioni intraprese: le radiazioni scendono a 22 unità, mentre crescono di molto le sospensioni, arrivate a quota 52. Piuttosto stabile invece il numero di sanzioni amministrative, precisamente 33.